Lo scialo – Vasco Pratolini

Incipit Lo scialo

Nella e Giovanni si conobbero la sera di Berlingaccio sulla pista da ballo delle Due Strade. Era un ambiente popolare, mezzo operai mezzo contadino; c’era un orchestra di mandolini e un chitarrista che di tanto in tanto esprimeva ad alta voce l’opinione generale: Chi si vuole bene, si bacia. Entrambi era la prima volta che ci andavano: Nella in compagnia di zia Concetta, e per un ripicco, un capriccio di cui si era già scordata; Giovanni perché sperava di incontrare una modista con la quale aveva amoreggiato e non riusciva a dimenticarla.

Incipit tratto da:
Titolo: Lo scialo
Autore: Vasco Pratolini
Casa editrice: Mondadori

Libri di Vasco Pratolini

Copertine di Lo scialo di Vasco Pratolini

Quarta di copertina / Trama

Nella Firenze del primo dopoguerra, mentre il fascismo acquista sempre più potere, si intrecciano le vicende di due famiglie piccolo borghesi nevrotiche e problematiche. Dal ras fascista pieno di dubbi al dramma di Ninì, donna condannata a rifiutare la propria omosessualità, dalla buona Nella che si trasforma in una Bovary fiorentina al contadino socialista che diventa un eroe suo malgrado:
Lo scialo è un grande affresco sull’Italia di allora, sull’evoluzione, e involuzione, della piccola e media borghesia, che perde lentamente la sua centralità nella Storia e nelle proprie certezze morali, in un disfacimento di sottomissione all’ideologia fascista. Tra cronaca e memorie autobiografiche, le peripezie impreviste e i colpi di scena indimenticabili di questa seconda opera della trilogia “Una storia italiana”, iniziata con Metello, ci accompagnano attraverso un romanzo-mondo affascinante, ricco di personaggi tratteggiati con un realismo e una profondità psicologica mirabile.
(Ed. BUR)

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Il superstizioso – Francesco Recami

«Signor Camillo, questo mese sono tre da quaranta euro e due da cinquanta, fanno 3 x 40 più 2 x 50, totale due-e-venti».

Incipit Il superstizioso

«Signor Camillo, questo mese sono tre da quaranta euro e due da cinquanta, fanno 3 x 40 più 2 x 50, totale due-e-venti».
«Non mi sembrava così tanto».
«Guardi, ho qui l’appunto». La Valeria lo mostrò.
Camillo compulsava il foglietto il foglietto con scrupolo.
«C’è anche quella volta in macchina, vede?».
«Si, va bene, va bene, ecco qua».
Camillo inserì dentro la busta paga preparata dal commercialista quattro pezzi da cinquanta e uno da venti, mentre dentro di sé non cessava di ricapitolare mentalmente: gli sembrava di meno.
Quando le cose sono abitudinarie si tende a perderne il conto.

Incipit tratto da:
Titolo: Il superstizioso
Autore: Francesco Recami
Casa editrice: Sellerio

Libri di Francesco Recami

Copertina di Il superstizioso di Francesco Recami

Quarta di copertina / Trama

Il mondo del superstizioso e il mondo del geloso hanno una logica in comune: si stende su di essi come una rete di sospetto che connette punti distanti e sparse coincidenze in un unico piano, in un complotto, in un copione. La inerte realtà indifferente appare piena di intenzione. E rispetto alle vite quotidiane ha il vantaggio di mostrare un ordine, ostile forse, ma sensato. Camillo è un commerciante con un avviato negozio di scarpe, casa vacanze, una BMW in garage, una moglie, Teresa. Senza figli. Nel corso degli anni uguali ha sovrapposto alla sua giornata una serie infinita di riti propiziatori e di segni da decifrare che gli riempiono la vita. Un giorno, sotto il cavalcavia ferroviario che supera ogni mattina, si presenta l’evento che sta in vetta alla classifica del buon augurio, il passaggio simultaneo di tre treni nella stessa direzione. Preso dal fremito invincibile dell’attesa, Camillo, per favorire l’imponderabile, decide di cambiare la sua giornata e torna a casa. Qui uno stupido incidente gli fa perdere i sensi, ma subito prima di cadere gli sembra di avvertire un gemito di piacere proveniente dalla camera da letto. E il suo mondo cambia davvero. Fino a quel momento leggeva in ogni cosa i segni del destino; da adesso inizia a inseguire con la stessa continuità e precisione gli indizi del sospetto. Comincia così a spiare la moglie, a sorvegliarla patologicamente, a tenderle trappole, frugando nel passato di lei e rivoltando il suo presente. In modo freneticamente appassionato, fino a perdere di vista la meta ultima del vortice di paranoia che ha avviato. Alla fine, naturalmente, lo attende la beffa insensata della vita. Recami è maestro, nella sua scrittura tesa, di immersioni nelle esistenze paranoiche dei malati di normalità. Di esse è capace di descrivere, con un senso di immedesimazione, il crescendo di suspense suscitato dall’insignificante e l’effimero, la ripetizione dei gesti, di riprodurre le mode che le influenzano, il lessico, i tic e le fobie che le svelano. Ma con la lente imperturbabile dell’entomologo.
(Ed. Sellerio; Il Contesto)

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Il professionista – John Grisham

Incipit Il professionista

Era un letto d’ospedale, questo almeno sembrava certo, anche se la certezza andava e veniva. Era stretto e duro e lungo i lati, a impedire la fuga, c’erano luccicanti sponde metalliche, dritte come sentinelle. Le lenzuola erano semplici e molto bianche. Sterilizzate. La stanza era buia, ma la luce del sole cercava di infiltrarsi dai bordi della tende che oscuravano la finestra.

Incipit tratto da:
Titolo: Il professionista
Autore: John Grisham
Traduzione: Nicoletta Lamberti
Titolo originale: Playing for Pizza
Casa editrice: Mondadori

Libri di John Grisham

Copertine di Il professionista di John Grisham


Incipit Playing for Pizza

It was a hospital bed,that much appeared certain, though certainty was coming and going. It was narrow and hard and there were shiny metal railings standing sentry-like along the sides, preventing escape. The sheets were plain and very white. Sanitary. The room was dark, but sunlight was trying to creep around the blinds covering the window.

Incipit tratto da:
Title: Playing for Pizza
Author: John Grisham
Publisher: Doubleday
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Rick Dockery, ex promessa del football americano, è un quarterback che non ha mai saputo trovare la spinta necessaria per diventare un grande giocatore. La sua carriera sembra ormai avviata verso una dignitosa mediocrità, con un ruolo di seconda riserva nell’NFL, la massima serie americana. Una sera, però, entrato in campo sul netto vantaggio della propria squadra, Rick riesce a rovinare la partita, e la propria vita, con quella che sarà descritta da tutti i media come la peggior performance nella storia del football professionistico. Quando, dopo un incidente in campo, Rick si sveglia in un letto d’ospedale, la sua squadra lo ha già licenziato.
Ma giocare a football è l’unico mestiere che Rick conosce, e per questo prega il proprio agente di trovargli, nonostante la sua ormai pessima fama, un ingaggio qualsiasi che lo aiuti a superare la crisi.
Dopo una disperata ricerca, un posto sembra rendersi finalmente disponibile. È in Italia, nella squadra dei Panthers Parma. Rick non sapeva nemmeno che in Italia il football fosse praticato e, a dire la verità, non essendo mai uscito dagli Stati Uniti, non ha nemmeno la più vaga idea di dove Parma si trovi. Tuttavia parte, deciso a superare questo momento di sciagura e tornare in America non appena gli sarà possibile.
Ciò che Rick però non sa è che, nonostante i mille, comici equivoci che un americano che conosce solo la propria lingua può generare nella provincia italiana, a Parma troverà molte cose che la vita negli Stati Uniti non aveva saputo offrirgli: buon cibo e tempi rilassati, ma soprattutto degli amici, un amore e la riscoperta gioia di giocare. E mentre nel clima di brutale pressione del football professionistico non aveva saputo trovare un vero stimolo, saranno i valori di uno sport semiamatoriale, ma vissuto con genuina passione, a fare di lui, forse per la prima volta, un vero giocatore.
Con Il Professionista John Grisham torna alla sorprendente vena de L’allenatore e Fuga dal Natale regalandoci uno splendido romanzo sullo sport, l’amicizia e le occasioni con cui la vita, a volte, torna a sorprenderci.
(Ed. Mondadori; Omnibus Stranieri)

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