Il vento conosce il mio nome – Isabel Allende

Incipit Il vento conosce il mio nome - Isabel Allende

Incipit Il vento conosce il mio nome

Nell’aria c’era un presentimento di sventura. Fin dal mattino presto, un vento di incertezza spazzava le strade, fischiando tra gli edifici, infilandosi dalle fessure di porte e finestre. “È l’inverno che arriva,” mormorò Rudolf Adler per farsi coraggio, ma il tempo e la stagione non bastavano a spiegare il peso sul petto che sentiva ormai da diversi mesi.
La paura era un fetore di ruggine e spazzatura incollato al naso di Adler; né il tabacco della pipa, né la fragranza agrumata del dopobarba riuscivano a smorzarlo. Quel pomeriggio, l’odore della paura alzato dalle raffiche di vento gli impediva di respirare; gli girava la testa e aveva la nausea. Decise di congedare i pazienti in attesa e di chiudere prima l’ambulatorio. La sua assistente, stupita, gli domandò se non si sentisse bene. Lavorava con lui da undici anni e il medico non aveva mai trascurato i suoi doveri; era un uomo metodico e puntuale. “Niente di che, Frau Goldberg, solo un raffreddore. Vado a casa,” rispose. Finirono di riordinare l’ambulatorio e di disinfettare gli strumenti e si salutarono sulla porta, come ogni giorno, senza sospettare che non si sarebbero più rivisti. Frau Goldberg si diresse verso la fermata del tram e Rudolf Adler percorse a passo spedito i pochi isolati che lo separavano dalla farmacia, con la testa incassata fra le spalle, il cappello in una mano e la valigetta nell’altra. Il marciapiede era umido e il cielo coperto, doveva aver piovigginato e più tardi sarebbe caduto uno di quegli acquazzoni autunnali che lo sorprendevano sempre senza ombrello. Aveva fatto quelle strade migliaia di volte, le conosceva a memoria e non mancava mai di apprezzare la sua città, una delle più belle del mondo: l’armonia degli edifici barocchi e Art Nouveau, gli alberi maestosi che iniziavano a perdere le foglie, la piazza del quartiere, la statua equestre, la vetrina della pasticceria con la sua parata di dolci e quella dell’antiquario, piena di curiosità; ma questa volta tenne lo sguardo a terra. Portava il peso del mondo sulle spalle.

Incipit tratto da:
Titolo: Il vento conosce il mio nome
Autrice: Isabel Allende
Traduzione: Elena Liverani
Titolo originale: El viento conoce mi nombre
Casa editrice: Feltrinelli
In copertina: illustrazione di Pierre Mornet

Libri di Isabel Allende

Il vento conosce il mio nome - Isabel Allende

Quarta di copertina / Trama

Vienna, 1938. Samuel Adler è un bambino ebreo di sei anni il cui padre scompare durante la Notte dei cristalli, quando la sua famiglia perde tutto. La madre, per salvarlo, lo mette su un treno che lo porterà dall’Austria all’Inghilterra. Per Samuel inizia così una nuova fase della sua lunga vita, sempre accompagnato dal suo fedele violino e dal peso dell’incertezza e della solitudine.
Arizona, 2019. Anita Díaz, sette anni, sale su un altro treno con sua madre per sfuggire a un pericolo imminente nel Salvador e cercare rifugio negli Stati Uniti. Ma il loro arrivo coincide con la nuova politica di separazione famigliare, e Anita si ritrova sola e spaventata in un centro di accoglienza a Nogales. Lontana dai suoi affetti e senza certezze, si rifugia su Azabahar, una magica stella che esiste solo nella sua immaginazione. Nel frattempo Selena Durán, una giovane assistente sociale, chiede aiuto a un avvocato di successo nella speranza di rintracciare la madre di Anita.
Intrecciando passato e presente, Il vento conosce il mio nome racconta la storia di due personaggi indimenticabili, entrambi alla ricerca di una famiglia. È una testimonianza delle scelte estreme a cui i genitori sono costretti, una lettera d’amore ai bambini che sopravvivono ai traumi più devastanti senza mai smettere di sognare.
Dall’autrice del bestseller Violeta, un nuovo romanzo indimenticabile in cui passato e presente si intrecciano: la fuga dalla tragedia del nazismo in Austria e quella dalla violenza nel Salvador, tra amore, sradicamento e speranza.
(Feltrinelli; Narratori)

Incipit Il vento conosce il mio nome - Isabel Allende

Cronologia opere e biografia di Isabel Allende

Violeta – Isabel Allende

Incipit Violeta

Sono venuta al mondo un venerdì di tempesta del 1920, l’anno del flagello. La sera della mia nascita era saltata la corrente, come spesso succedeva durante i temporali, ed erano state accese le candele e i lumi a petrolio, sempre a portata di mano per le situazioni di emergenza. María Gracia, mia madre, sentì le contrazioni, che ormai riconosceva facilmente dopo aver già partorito cinque figli e, rassegnata all’arrivo di un altro maschio, si abbandonò al dolore aiutata dalle due sorelle che, avendola assistita in quel frangente diverse volte, riuscivano a mantenersi lucide. Il medico di famiglia lavorava senza sosta da settimane in uno degli ospedali di campagna e sembrò loro un’esagerazione farlo chiamare per una cosa banale come un parto. Nelle occasioni precedenti avevano potuto far conto sull’ausilio di una levatrice, sempre la stessa, ma la donna era stata una delle prime vittime dell’influenza e non ne conoscevano un’altra.
Mia madre aveva calcolato di aver trascorso tutta la sua vita di donna adulta o incinta o puerpera o in convalescenza dopo un aborto spontaneo. Il suo primo figlio, José Antonio, aveva compiuto diciassette anni, di questo era sicura perché era nato l’anno di uno dei nostri peggiori terremoti, che aveva raso al suolo mezzo paese con un bilancio di migliaia di morti, ma non ricordava con precisione l’età degli altri figli né quante gravidanze non portate a termine aveva avuto. Ogni gravidanza la limitava per mesi, ogni parto la lasciava sfinita e malinconica per molto tempo. Prima di sposarsi era stata la debuttante più bella della capitale, snella, con un viso indimenticabile dagli occhi verdi e la pelle luminosa, ma le gestazioni avevano sformato il corpo e svuotato l’anima.

Incipit tratto da:
Titolo: Violeta
Autrice: Isabel Allende
Traduzione: Elena Liverani
Titolo originale: Violeta
In copertina: illustrazione di Amanda Arlotta
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Isabel Allende

Violeta di Isabel Allende

Quarta di copertina / Trama

Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l’eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un’altra quando la Grande depressione compromette l’elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente… Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l’impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.
Raccontata attraverso gli occhi di una donna che vive un secolo di sconvolgimenti con passione, determinazione e senso dell’umorismo, Isabel Allende ci consegna ancora una volta una storia epica che esalta ed emoziona.
(Ed. Feltrinelli; I Narratori)

Cronologia opere e bibliografia di Isabel Allende

Donne dell’anima mia – Isabel Allende

Non esagero quando dico che sono femminista dai tempi dell’asilo, da prima che questo concetto entrasse nella mia famiglia.

Incipit Donne dell’anima mia

Non esagero quando dico che sono femminista dai tempi dell’asilo, da prima che questo concetto entrasse nella mia famiglia. Sono nata nel 1942, quindi in pratica stiamo parlando della Preistoria. Credo che all’origine della mia ribellione contro l’autorità maschile ci fosse la condizione di Panchita, mia madre, abbandonata dal marito in Perù insieme a due bambini ancora con il pannolino e un neonato in braccio. La situazione la costrinse a chiedere ospitalità ai suoi genitori in Cile, dove ho trascorso i primi anni della mia infanzia.

Incipit tratto da:
Titolo: Donne dell’anima mia. Dell’amore impaziente, della lunga vita e delle streghe buone
Autore: Isabel Allende
Traduzione: Elena Liverani
Titolo originale: Mujeres del alma mía. Sobre el amor impaciente, la vida larga y las brujas buenas
In copertina: Yulia Reznikov/Getty Images
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Isabel Allende

Copertine di Donne dell’anima mia di Isabel Allende

Incipit Mujeres del alma mía

No exagero al decir que fui feminista desde el kindergarten, antes de que el concepto se conociera en mi familia. Nací en 1942, así es que estamos hablando de la remota antigüedad. Creo que mi rebeldía contra la autoridad masculina se originó en la situación de Panchita, mi madre, a quien su marido abandonó en el Perú con dos niños en pañales y un recién nacido en los brazos. Eso obligó a Panchita a pedir refugio en casa de sus padres en Chile, donde pasé los primeros años de mi infancia.

Incipit tratto da:
Título: Mujeres del alma mía. Sobre el amor impaciente, la vida larga y las brujas buenas
Autor: Isabel Allende
Editor: Plaza & Janés
Lengua: Español

Quarta di copertina / Trama

Con leggerezza e ironia, Isabel Allende rievoca momenti del passato e indugia sul presente per raccontarci le ragioni del suo femminismo. L’autrice parte dalle origini, dalla sua infanzia e adolescenza passate nella cornice di una rigida struttura patriarcale. L’istinto di ribellione è una sorta di reazione naturale al maschilismo imperante che genera in lei l’attitudine che negli anni l’ha portata a schierarsi sempre con i deboli, gli emarginati e tutte le donne che ancora lottano per l’emancipazione. Isabel ci racconta le tappe del suo cammino, a partire dal raggiungimento dell’indipendenza economica, le relazioni tra sessi, la sua biografia sentimentale e professionale. E poi la terza età, ciò che significa per lei, donna pienamente liberata e convinta che i modelli imposti portino a una forma di pregiudizio contro la vecchiaia non dissimile dagli atteggiamenti sessisti e razzisti.
(Ed. Feltrinelli)

Indice cronologico opere e bibliografia di Isabel Allende