Incipit Vecchi bambini perduti nel bosco
Qui è possibile leggere le prime pagine di Vecchi bambini perduti nel boscoUna sera, poco prima dell’ora di cena, Nell tornò a casa e trovò la porta aperta. La macchina era sparita. Vide una scia di macchie di sangue sui gradini, e una volta dentro la seguì lungo la passatoia nell’atrio e in cucina. Sul tagliere c’era un coltello – uno dei preferiti di Tig, in acciaio giapponese, affilatissimo – e accanto una carota insanguinata, privata della punta. La figlia, che ai tempi aveva nove anni, non era nei paraggi.
Incipit tratto da:
Quali erano i possibili scenari? Un’irruzione di malviventi. Tig aveva cercato di difendersi con il coltello (ma come spiegare la carota?) ed era rimasto ferito. I malviventi erano scappati portandosi via lui, la figlia e la macchina. Nell doveva chiamare la polizia.
Oppure Tig stava facendo da mangiare, si era tagliato con il coltello, aveva stabilito che doveva farsi dare qualche punto e aveva guidato lui stesso fino all’ospedale, portando con sé la figlia per non lasciarla lì da sola. Più plausibile. Era troppo di fretta per lasciare un biglietto.
Nell tirò fuori il flacone della schiuma per pulire la moquette e la spruzzò sulle macchie di sangue: se si fossero seccate sarebbe stato molto più faticoso toglierle.
Poi ripulì dal sangue il pavimento della cucina e, dopo averci pensato un attimo, anche la carota. Non aveva niente che non andava, la carota, e non vedeva ragione di sprecarla.
(Tig & Nell)
Titolo: Vecchi bambini perduti nel bosco
Autrice: Margaret Atwood
Traduzione: Guido Calza
Titolo originale: Old Babes in the Wood
Casa editrice: Ponte alle Grazie
Illustrazione di copertina: © Noma Bar / Dutch Uncle
Cronologia opere, libri, biografia di Margaret Atwood su IncipitMania
Quarta di copertina / Trama
Quindici storie straordinarie in cui Margaret Atwood dispiega il suo talento di esploratrice intrepida e disinibita dei nostri tempi. Con destrezza da giocoliere, attraversa tutti i registri narrativi, tocca temi molto diversi tra loro e dà vita a personaggi indimenticabili. Il filo conduttore è la memoria, che insieme al pensiero della caducità e della morte apre le danze nei racconti che hanno per protagonisti Nell e Tig, in cui possiamo indovinare la stessa autrice e il marito Graeme Gibson, scomparso nel 2019; sono loro i Vecchi bambini perduti nel bosco, in una rievocazione piena di nostalgia e straordinariamente poetica delle loro passeggiate nelle foreste canadesi. E poi una madre che forse ha poteri di strega, un’intervista a George Orwell fatta attraverso una medium, un racconto distopico per chi ama la Atwood dei romanzi visionari, un reduce di guerra che in mezzo alla distruzione scrive poesie, e alla fine Nell e Tig, ancora loro, ma soprattutto Tig, diventato assenza struggente. Una lettura sorprendente e spiazzante, in cui la morte compare sotto le forme della memoria e, appunto, dell’assenza, come parte naturale e ineluttabile del nostro destino, certo, ma anche come nostalgia di un tempo in cui le utopie sembravano possibilità, mentre adesso è impossibile non vedere ‘l’immensa ondata dell’ignoto che già ci piomba addosso’.
(Ponte alle Grazie; Scrittori)