Incipit Baumgartner
Qui è possibile leggere le prime pagine di BaumgartnerBaumgartner è seduto alla scrivania della stanza al piano di sopra che di volta in volta definisce il suo studio, il suo pensatoio, la sua tana. Penna in mano, è a metà di una frase del terzo capitolo della monografia sugli pseudonimi di Kierkegaard quando gli viene in mente che il libro da cui deve citare per finire la frase è giú in salotto, dove lo ha lasciato ieri sera prima di andare a dormire. Mentre scende a recuperare il libro gli viene in mente anche che ha promesso di chiamare la sorella stamane alle dieci, e siccome ora sono quasi le dieci, decide che andrà a fare la telefonata in cucina e poi recupererà il libro in salotto. Quando entra in cucina, però, si ferma di botto per via di un odore forte, pungente. Sta bruciando qualcosa, si rende conto, e mentre avanza verso i fornelli, vede che uno dei fuochi davanti è rimasto acceso e che una fiamma bassa e persistente sta mangiando piano piano la parte inferiore del pentolino d’alluminio con cui tre ore fa si è preparato due uova alla coque per colazione. Lo spegne e poi, senza pensarci due volte, cioè, senza preoccuparsi di adoperare una presina o uno strofinaccio, solleva dai fornelli il pentolino distrutto e fumante e si scotta la mano. Baumgartner grida di dolore. Una frazione di secondo dopo lascia cadere il pentolino che atterra con un deng improvviso, fragoroso, e poi, sempre mugolando di dolore, corre al lavandino, apre l’acqua fredda, mette la mano destra sotto il getto e ce la tiene per tre o quattro minuti mentre il flusso gelido gli scroscia sulla pelle.
Incipit tratto da:
Titolo: Baumgartner
Autore: Paul Auster
Traduzione: Cristiana Mennella
Titolo originale: Baumgartner
Casa editrice: Einaudi
Incipit Baumgartner
Baumgartner is sitting at his desk in the second-floor room he variously refers to as his study, his cogitorium, and his hole. Pen in hand, he is midway through a sentence in the third chapter of his monograph on Kierkegaard’s pseudonyms when it occurs to him that the book he needs to quote from in order to finish the sentence is downstairs in the living room, where he left it before going up to bed last night. On the way downstairs to retrieve the book, it also occurs to him that he promised to call his sister this morning at ten o’clock, and since it is almost ten now, he decides that he will go into the kitchen and make the call before retrieving the book from the living room. When he walks into the kitchen, however, he is stopped in his tracks by a sharp, stinging smell. Something is burning, he realizes, and as he advances toward the stove, he sees that one of the front burners has been left on and that a low, persistent flame is eating its way into the bottom of the small aluminum pot he used three hours ago to cook his breakfast of two soft-boiled eggs. He turns off the burner, and then, without thinking twice, that is, without bothering to fetch a pot holder or a towel, he lifts the destroyed, smoldering egg boiler off the stove and scalds his hand. Baumgartner cries out in pain. A fraction of a second later, he drops the pot, which hits the floor with an abrupt, clattering ping, and then, still yelping in pain, he rushes over to the sink, turns on the cold water, sticks his right hand under the spout, and holds it there for the next three or four minutes as the chilly stream pours down over his skin.
Title: Baumgartner
Author: Paul Auster
Language: English
Quarta di copertina / Trama
Professore di filosofia, vedovo da dieci anni, Seymour Baumgartner non si è mai rassegnato alla perdita dell’amata moglie Anna, traduttrice e poetessa, e affronta la vita con un senso di straniamento e una certa goffaggine. Nonostante le malinconie e gli acciacchi dell’età, però, Baumgartner è una persona affabile e generosa. Possiede la saggezza di chi ha vissuto e sa quanto sono importanti i rapporti umani, che vanno coltivati con cure continue e una buona dose di ironia e di umorismo. Passando gran parte del tempo a lavorare nel suo studio, Baumgartner intreccia una buffa e disperata trama di relazioni con le persone che si affacciano alla sua porta, finché in un sogno, o visione del dormiveglia, incontra Anna, che gli rivela di essere bloccata in una terra di mezzo tra il mondo dei vivi e l’aldilà: è l’inguaribile nostalgia del marito a impedirle di concludere il suo ultimo viaggio. Per liberare Anna, con logica ineccepibile, Baumgartner decide di far procedere la sua vita e si butta in una relazione sentimentale con una loro vecchia amica. Ma questo è solo l’inizio di una serie di vicende imprevedibili e scatenate come solo Paul Auster, il virtuoso della «musica del caso», poteva immaginare. Perché ricordiamo certi momenti e ne dimentichiamo altri? Cosa resta di noi quando non ci siamo piú? Pieno di tenerezza, lo sguardo di Paul Auster riesce a trovare la bellezza negli episodi fugaci di un’esistenza ordinaria e unica allo stesso tempo. Baumgartner è un capolavoro sul dolore della memoria, l’opera piú luminosa dell’autore di 4321.
(Einaudi; Supercoralli)
Cronologia opere, libri, biografia di Paul Auster su Incipitmania