Incipit Un’ora di fervore
Qui è possibile leggere le prime pagine di Un’ora di fervoreGiunta la sua ora, Haru Ueno guardava un fiore e pensava: Tutto è appeso a un fiore. In realtà la sua vita era stata appesa a tre fili e solo l’ultimo era un fiore. Davanti a lui si estendeva un piccolo giardino di tempio con la vocazione del paesaggio in miniatura disseminato di simboli. Era incantato che secoli di ricerca spirituale avessero portato a quella disposizione precisa. Tutti quegli sforzi tesi verso un significato, pensava anche, e alla fine una pura forma.
Incipit tratto da:
Haru Ueno era infatti di quelli che cercano la forma.
Titolo: Un’ora di fervore
Autrice: Muriel Barbery
Traduzione: Alberto Bracci Testasecca
Titolo originale: Une heure de ferveur
Casa editrice: e/o
Art direction: Emanuele Ragnisco
Illustrazione in copertina di Hashimoto Kansetsu, Soirée d’été
Cronologia opere, libri, biografia di Muriel Barbery su IncipitMania
Quarta di copertina / Trama
Haru Ueno è originario di una zona montuosa del Giappone e approda a Kyōto all’età di vent’anni. Una carriera folgorante lo vede diventare in breve uno dei mercanti d’arte contemporanea più affermati del suo tempo. Una vita di successi che Haru cavalca con modestia, molto più attento ai valori dell’amicizia e dell’amore che non a quelli del denaro e della celebrità. Pur essendo giapponese fino al midollo e non avendo mai viaggiato fuori dal Giappone, ha un’attrazione per l’estero, un’attrazione che il destino trasforma in una figlia francese avuta da una relazione fugace con una bella straniera di passaggio. In realtà la madre di Rosa, questo il nome della bambina, è una donna depressa che gli impedisce di vedere la figlia. Haru non la conoscerà mai, ma per tutta la vita la vedrà esistere e crescere grazie alle fotografie e ai rapporti di un investigatore privato da lui ingaggiato, le parlerà in cuor suo, le trasmetterà spiritualmente la parte giapponese che le manca, le rivolgerà il suo ultimo pensiero prima di morire.
Seguire la vita di Haru ci porta attraverso uno strano Giappone sia antico che moderno in cui i giardini zen, il teatro nō e la cerimonia del tè convivono con il cemento, le insegne al neon e i fast food, e dove con lo sfondo di questo magnifico affresco popolato da spiriti degli antenati e volpi magiche si affrontano i temi chiave dell’esistenza e dell’individuo.
(e/o; Dal Mondo)