Emmaus – Alessandro Baricco

Incipit Emmaus - Alessandro Baricco

Incipit Emmaus

Abbiamo tutti sedici, diciassette anni – ma senza saperlo veramente, è l’unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato. Siamo molto normali, non è previsto un altro piano che essere normali, è un’inclinazione che abbiamo ereditato nel sangue. Per generazioni le nostre famiglie hanno lavorato a limare la vita fino a toglierle ogni evidenza – qualsiasi asperità che potesse segnalarci all’occhio lontano. Col tempo hanno finito per avere una certa competenza nel ramo, maestri di invisibilità: la mano sicura, l’occhio sapiente – artigiani. È un mondo in cui si spegne la luce, uscendo dalle stanze -le poltrone sono coperte dal cellophane, in sala. Gli ascensori hanno talvolta un meccanismo per cui solo introducendo una monetina si accede al privilegio della salita assistita. L’uso in discesa è gratuito, sebbene in genere ritenuto inessenziale. Nel frigorifero si conservano i bianchi d’uovo in un bicchiere, e al ristorante si va di rado, sempre la domenica. Sui balconi, tende verdi proteggono dalla polvere dei viali piantine coriacee e mute, che non promettono niente. La luce, spesso, è ritenuta un disturbo. Grati alla nebbia, per quanto assurdo possa parere, si vive, se quello è vivere.
Tuttavia siamo felici, o quanto meno crediamo di esserlo.

Incipit tratto da:
Titolo: Emmaus
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice:  Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Emmaus

Emmaus – Alessandro Baricco

Quarta di copertina / Trama

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“Abbiamo tutti sedici, diciassette anni – ma senza saperlo veramente, è l’unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato”.
Di Emmaus Domenico Starnone ha scritto: “Un libro su com’è difficile vedere davvero, in tutti i tempi e in questo nostro tempo.”
(Ed. Feltrinelli; I Narratori)

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Omero, Iliade – Alessandro Baricco

Incipit Omero, Iliade – Alessandro Baricco

Incipit Omero, Iliade

Poche righe per spiegare come è nato questo testo. Tempo fa ho pensato che sarebbe stato bello leggere in pubblico, per ore, tutta l’Iliade. Quando ho trovato chi era disposto a produrre l’impresa (Romaeuropa festival, a cui successivamente si sono aggiunte TorinoSettembreMusica e Musica per Roma) mi è subito parso chiaro che, in realtà così com’era, il testo era illeggibile: ci sarebbero volute una quarantina di ore e un pubblico davvero molto paziente. Così ho pensato di intervenire, per adattarlo a una lettura pubblica. C’era da scegliere una traduzione – Tra le tante, autorevoli, disponibili in italiano – e ho scelto quella di Maria Grazia Ciani (pubblicata Marsilio) perché era in prosa e perché, stilisticamente, era vicino al mio sentire. E poi ho fatto una serie di interventi.
(Prefazione)

Tutto iniziò in un giorno di violenza.
Erano nove anni che gli Achei assediavano Troia: spesso avevano bisogno di viveri o animali o donne, e allora lasciavano l’assedio e andavano a procurarsi quel che volevano saccheggiando le città vicine. Quel giorno toccò a Tebe, la mia città. Ci presero tutto e se lo portarono sulle loro navi.
(Criseide)

Incipit tratto da:
Titolo: Omero, Iliade
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Omero, Iliade
Omero, Iliade - Alessandro Baricco

Quarta di copertina / Trama

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L’Iliade di Omero continua a cantare dal fondo dei secoli. Canta cinquantun giorni dell’ultimo anno di una guerra che porta, dopo un decennio, alla conquista e alla distruzione della città di Troia. Canta dei, uomini ed eroi, memorabili nell’ira e nell’ambizione, nell’audacia e nell’astuzia, nella vendetta e nella pietà, dentro i confini di un eterno campo di battaglia. Guidato dall’idea di adattare il testo per una lettura pubblica, Alessandro Baricco rilegge e riscrive l’Iliade di Omero come se dovessimo tornare là a Omero, nell’Iliade, a contemplare uno dei più maestosi paesaggi del nostro destino. Lavorando sulla traduzione di Maria Grazia Ciani, monta il materiale originario in un concentrato di ventun voci (l’ultima è quella di Demòdoco, un aedo che, sulla scorta dell’Odissea e di altre fonti, narra la fine di Troia); i personaggi omerici sono chiamati in scena – gli dei lasciati sullo sfondo – a raccontare, con voce vicinissima alla nostra, la loro storia di passioni e di sangue, la loro grande guerra, la loro grande avventura.
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica F.)

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Seta – Alessandro Baricco

Incipit Seta - Alessandro Baricco

Incipit Seta

Benché suo padre avesse immaginato per lui un brillante avvenire nell’esercito, Hervé Joncour aveva finito per guadagnarsi da vivere con un mestiere insolito, cui non era estraneo, per singolare ironia, un tratto a tal punto amabile da tradire una vaga intonazione femminile.
Per vivere, Hervé Joncour comprava e vendeva bachi da seta.
Era il 1861. Flaubert stava scrivendo Salammbô, l’illuminazione elettrica era ancora un’ipotesi e Abramo Lincoln, dall’altra parte dell’Oceano, stava combattendo una guerra di cui non avrebbe mai visto la fine.
Hervé Joncour aveva 32 anni.
Comprava e vendeva.
Bachi da seta.

Incipit tratto da:
Titolo: Seta
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Rizzoli – BUR
Qui è possibile leggere le prime pagine di Seta

Seta - Alessandro Baricco

Quarta di copertina / Trama

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Questo non è un romanzo. E neppure un racconto.
Questa è una storia. Inizia con un uomo
che attraversa il mondo, e finisce con un lago
che se ne sta li, in una giornata di vento.
L’uomo si chiama Hervé Joncour.
Il lago si non si sa.
(Ed. BUR; La Scala)

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Da questo romanzo il film Seta per la regia di François Girard (2007)