Incipit Lontani, per sempre
C’è solo una mosca a rompere il silenzio, il bianco e il caldo di questa immobile estate del 1983. Una mosca nera che si ferma sul soffitto fresco di imbiancatura per strofinarsi le zampe anteriori. Non c’è nessun altro. Ci siamo solo io, l’insetto, la stanza dipinta di bianco, un orsacchiotto spelacchiato dalle lacrime, il silenzio e Zio Paperone che si tuffa nella piscina di dollari d’oro, la sua storia è finita bene.
Incipit tratto da:
La mia storia non so se sia finita o se sia all’inizio.
Titolo: Lontani, per sempre
Autore: Stefano Cafaggi
Casa editrice: Scafax
Quarta di copertina / Trama
Calda estate 1983. Un ragazzino pedala tra le strade semi deserte di un paesino padano, accompagnato dall’eco lontana di radio, televisioni e giornali. Il suo orizzonte è un futuro popolato dalla musica e da ragazze per il momento inarrivabili. Il presente confuso, filtrato dalle parole degli adulti, si intreccia agli eventi contemporanei al primo governo Craxi e le paure internazionali di un’imminente catastrofe nucleare. Politica, crudeltà del mondo, amici non amici, amore e armi accompagnano il suo dramma personale verso la maturità.