Che cosa fa la gente tutto il giorno? – Peter Cameron

Incipit Che cosa fa la gente tutto il giorno - Peter Cameron

Incipit Che cosa fa la gente tutto il giorno?

È cominciato tutto all’aeroporto. Mia madre aveva promesso di venirmi a prendere e invece non c’era.
Poi dalla compagnia aerea mi hanno comunicato di aver smarrito la mia valigia in qualche punto fra lo Zaire e New York e proprio quando avevo finito di compilare le tre pagine del modulo reclami sono comparsi mia sorella minore Daria e Charles, il suo ragazzo, dai quali ho saputo che la mamma era diventata attrice e aveva venduto casa, e io potevo stare da loro, per una decina di giorni, dopodiché dovevo trovarmi un altro posto oppure andare a Los Angeles a vivere con mio padre. Quindi si sono messi a litigare su come tornare a casa: lei voleva prendere un taxi ma lui pensava che sarebbe stato meglio un particolare autobus diretto. Si sono arrabbiati a tal punto che Daria è salita su un taxi e Charles sull’autobus, e prima che io potessi seguire l’una o l’altro se n’erano già andati. Ho incontrato un uomo d’affari argentino con il quale abbiamo diviso il taxi per andare a Manhattan; a metà strada lui ha chiesto all’autista di accostare e nel parcheggio di un centro commerciale del Queens lui e l’autista hanno tirato della coca che il tizio aveva appena fatto passare attraverso la dogana. È stato allora che sono cominciati a mancarmi i Peace Corps.
(Prova a rilassarti)

Incipit tratto da:
Titolo: Che cosa fa la gente tutto il giorno?
Autore: Peter Cameron
Traduzione: Giuseppina Oneto
Casa editrice: Adelphi
In copertina: Ben McLaughlin, Shadow Fox (2005)

Libri di Peter Cameron

Che cosa fa la gente tutto il giorno - Peter Cameron

Quarta di copertina / Trama

Che cosa fa la gente tutto il giorno? Nel mondo dei racconti di Peter Cameron, che assomiglia terribilmente al nostro, cerca sé stessa, rimpiange qualcuno che ha perso, fa i conti con un perenne senso d’inadeguatezza, si sforza – spesso invano – di trovare un modo per comunicare con le persone vicine. Conduce una vita ordinaria, insomma, che però d’un tratto può conoscere una svolta spiazzante. Accade all’uomo che preferisce far credere alla moglie di avere una relazione anziché rivelarle che tiene una cagnolina nascosta in un ripostiglio, e che ogni notte esce per portarla a spasso; alla giovane inquieta che avverte un inatteso soffio di calore domestico nel più artefatto degli ambienti: un parco a tema per turisti; ad adolescenti invischiati nelle dinamiche disfunzionali degli adulti ma non ancora contaminati dalla loro ipocrisia; a donne che si aggirano sole in case diventate di colpo gelide e vuote. Nel mondo di Peter Cameron, sospeso in un’atmosfera rarefatta e straniante, piccoli e grandi drammi familiari, amorosi, esistenziali si consumano in sordina, mentre una vena sotterranea di dolore invade la realtà e finisce inesorabilmente per travolgerla e stravolgerla. Quanto a noi, saremo accompagnati a lungo da un sottile turbamento, una volta chiuso il libro – e dovremo arrenderci all’evidenza che ancora una volta Cameron ci ha messi a nudo e raccontati, come solo lui sa fare.
(Adelphi; Fabula)

Incipit Che cosa fa la gente tutto il giorno - Peter Cameron

Cronologia opere e biografia di Peter Cameron

Anno bisestile – Peter Cameron

Incipit Anno bisestile

David fu il primo ad arrivare alla festa organizzata da Lillian per l’inizio della primavera. La primavera, da un punto di vista strettamente tecnico, era cominciata il lunedì precedente, ma lei e i suoi amici ne celebrarono la venuta quattro giorni dopo.
Lillian era in bagno con un impermeabile indosso a stappare l’acqua tonica sopra la vasca. Gliene era caduta un’intera cassetta e preferiva che le bottiglie non esplodessero sui suoi ospiti. David la osservava seduto sul water.
«Allora, chi viene al party?» chiese.
«I soliti,» rispose lei «negli ultimi sei mesi non ho stretto nuove amicizie. A pensarci bene, non ne stringo da dieci anni».
«Gli anni Novanta saranno il decennio dell’amicizia. Tutti avranno un mucchio di ottimi amici e l’idea stessa di amante, partner e coniuge svanirà».
«Quindi mi rimangono due anni per innamorarmi».

Incipit tratto da:
Titolo: Anno bisestile
Autore: Peter Cameron
Traduzione: Giuseppina Oneto
Titolo originale: Leap Year
In copertina: Rockefeller Plaza, New York: la pista di pattinaggio a Natale (1955 ca)
Fotografia di Ernst Haas
Casa editrice: Adelphi

Libri di Peter Cameron

Anno bisestile di Peter Cameron

Incipit Leap Year

David was the first person to arrive at Lillian’s spring cocktail party. Technically spring had started on Monday, but Lillian and her friends were celebrating its commencement four days late.
Lillian was in the bathroom opening seltzer bottles over the bathtub. She was wearing a raincoat. She had dropped the case of bottles and preferred to have them explode in the bathroom rather than on her guests. David sat on the toilet and watched.
“So who’s coming to this party?” he asked.
“The usual,” said Lillian. “I haven’t made any new friends in the past six months. I haven’t made any new friends in the past ten years, come to think of it.”
“The nineties are going to be the decade of friendship,” said David. “Everyone’s just going to have a lot of really good friends. The whole notion of lovers and partners and spouses will fade.”
“That leaves me two years to fall in love,” said

Incipit tratto da:
Title: Leap Year
Author: Peter Cameron
Language: English

Quarta di copertina / Trama

All’inizio della carriera, Peter Cameron era uno scrittore di commedie brillantissime, feroci, tutte sull’orlo della surrealtà – o, se si preferisce, tutte dentro quella realtà survoltata che era New York sullo scorcio degli anni Ottanta. Se ne ricordano di sicuro i lettori che hanno amato Un giorno questo dolore ti sarà utile, e che qui ritroveranno la Soho delle gallerie, delle palestre esclusive e delle ancor più elitarie banche del seme; parteciperanno al rapimento più sgangherato del secolo, e a un tentato omicidio non meno improbabile; e finiranno per farsi trascinare, felici, in tutti gli altri disastri connessi al più lungo, accidentato e imperdibile divorzio fin qui raccontato.
(Ed. Adelphi; Fabula)

Indice cronologico opere e bibliografia Peter Cameron

Gli inconvenienti della vita – Peter Cameron

Quando sentì Theo rientrare dalla cena a casa di Paula, Stefano stava leggendo a letto

Incipit Gli inconvenienti della vita

Quando sentì Theo rientrare dalla cena a casa di Paula, Stefano stava leggendo a letto. Era stato invitato anche lui, ma aveva accampato la scusa del lavoro. Uno dei pochi lati positivi della sua professione di avvocato d’impresa era poter evitare gli impegni sociali sgraditi. Paula e tanti altri amici di Theo non gli erano antipatici, solo che preferiva non cenare con loro.
Posò il libro e rimase in ascolto mentre Theo entrava in cucina, faceva scorrere l’acqua – l’acqua calda era immediata, ma la fredda impiegava sempre un po’ di tempo – e riempiva un bicchiere: mentre si riempiva l’acqua cambiava rumore. Theo beveva molta acqua. E poi Stefano sentì uno schianto: evidentemente era caduto qualcosa dal ripiano, finendo in mille pezzi sul pavimento. Sentì l’anta del ripostiglio in corridoio che si apriva: Theo prendeva la scopa e la paletta. Ci fu silenzio per qualche istante, e quando lo sentì percorrere il lungo corridoio diretto in camera finse di leggere, ma aveva perso il segno. Per qualche ragione voleva farsi trovare con un libro davanti; Theo dubitava sempre delle sue facoltà intellettuali.

Incipit tratto da:
Titolo: Gli inconvenienti della vita
Autore: Peter Cameron
Traduzione: Giuseppina Oneto
Titolo originale: The Drawbacks of Living
In copertina: Fred Herzog, Scale in gabbia (2001) Equinox Gallery, Vancouver
Casa editrice: Adelphi

Libri di Peter Cameron

Gli inconvenienti della vita di Peter Cameron

Quarta di copertina / Trama

Queste storie raccontano due diverse e molto singolari forme di inquietudine: il malessere sottile che si allarga come una crepa nella vita in comune di due uomini, e la lunga guerra «misteriosa e mai dichiarata» in cui può trasformarsi un matrimonio di vecchia data. Le due coppie non potrebbero essere più distanti: lo scrittore in crisi creativa che divide un appartamento a Tribeca con un avvocato in carriera, e i due pensionati di una spenta cittadina di provincia, dove gli unici eventi degni di nota sono le periodiche inondazioni del fiume e gli appuntamenti della chiesa metodista. Casi da cui emana la sensazione di «un vivere fasullo, rabberciato, sempre lì lì per implodere o franare»; e infatti, sotto la superficie, questi rapporti vanno in pezzi davanti ai nostri occhi, lasciandoci attoniti e frastornati. Solo Peter Cameron sembra avere ancora il coraggio, e la forza stilistica, di trasformare storie simili in opere di varia lunghezza, fatte di dettagli che riconosciamo, e del vuoto spesso atroce che li separa. Perfette trappole narrative in cui scivolare è facilissimo, e istantaneo rimanere prigionieri. Senza però provare il desiderio di liberarsene.
(Ed. Adelphi; Fabula)

Indice cronologico opere e bibliografia di Peter Cameron