Mi fido di te – Francesco Abate e Massimo Carlotto

Incipit Mi fido di te – Francesco Abate e Massimo Carlotto

Incipit Mi fido di te

La mamma era bella. La sbirciavo da quando le nostre auto si erano affiancate in attesa che il semaforo diventasse verde. Bella come se ne vedono in quelle pubblicità della pasta fatta in casa.
La ragazza era bella come se ne incontrano tante quaggiù. Razza femminile superiore, forgiata al sole e al beauty-center. Smerigliata dalla risacca della spiaggia di quarzo e da ore di allenamento acquagym. Un prodotto naturale potenziato, capace di far perdere la testa a chiunque.
La mamma era bella. Il moccioso no.

Incipit tratto da:
Titolo: Mi fido di te
Autore: Francesco Abate e Massimo Carlotto
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Mi fido di te

Mi fido di te – Francesco Abate e Massimo Carlotto

Quarta di copertina / Trama

Un folgorante romanzo di avventura criminale. Dal Nordest italiano a Cagliari, tra mafiosi russi e imprenditori disinvolti, va in scena Gigi Vianello. Un personaggio che riesce a unire nefandezza e innocenza, convinto di farcela sempre e comunque, e che raggiunge nella cialtroneria un suo cupo eroismo. Abate e Carlotto hanno scritto un libro ribaldo e magistrale, che unisce al meccanismo implacabile un godibile e scanzonato senso dell’umorismo. E che ci porta per la prima volta nei territori sconosciuti della sofisticazione alimentare.
(Ed. Einaudi; Super ET)

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Nessuna cortesia all’uscita – Massimo Carlotto

Incipit Nessuna cortesia all uscita - Massimo Carlotto

Incipit Nessuna cortesia all’uscita

“Ho un problema, Alligatore” annunciò il cliente con un cantilenante accento veneziano.
“Altrimenti non saresti qui” ribattei acido mentre sbirciavo le gambe della cameriera che ci aveva appena servito.
Il tizio si chiamava Pierluigi Barison detto Gigi Granseola per il suo sorriso sconnesso che ricordava le chele di un grosso granchio. Era un malavitoso di medio livello e di mezza età; l’avevo conosciuto tanti anni prima in una casa di reclusione e non mi era mai stato simpatico. Dalla tasca interna dell’elegante cappotto di cammello estrasse una busta marrone e l’appoggiò sul tavolo. Un mucchio di soldi. Non avevo mai ricevuto un anticipo così sostanzioso. Attese che terminassi di ammirare le banconote da cinquecentomila per spiegarmi in quale guaio si era cacciato. Accavallò le gambe con un gesto nervoso che mise in evidenza gli stivaletti di vernice con la cerniera dorata. “Il capo mi vuole eliminare” disse tutto d’un fiato.

Incipit tratto da:
Titolo: Nessuna cortesia all’uscita
Autore: Massimo Carlotto
Casa editrice: E/O
Qui è possibile leggere le prime pagine di Nessuna cortesia all’uscita
Nessuna cortesia all uscita - Massimo Carlotto

Quarta di copertina / Trama

Questo nuovo romanzo di Carlotto (il terzo della serie dell’Alligatore) racconta dall’interno le trasformazioni del panorama criminale del nostro paese, i mezzi e le strategie dei soggetti di questa battaglia sanguinosa che si svolge sotto i nostri occhi. Si parla della mafia del Brenta, della mafia russa, della nuova criminalità albanese, dell’uso spregiudicato dei criminali pentiti da parte della magistratura. L’Alligatore è entrato nel mondo degli investigatori e della giustizia dalla porta di servizio (la galera). Usa mezzi illegali, lavora assieme a un contrabbandiere piuttosto violento e un reduce (però sempre in gamba) della controinformazione degli anni Settanta. Ma il suo obbiettivo resta sempre alto: la giustizia,
(Ed. e/o; Tascabili)

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Niente, più niente al mondo – Massimo Carlotto

Incipit Niente, più niente al mondo - Massimo Carlotto

Incipit Niente, più niente al mondo

Devo mettere a posto la spesa. Tra poco arriveranno e non voglio che trovino la casa in disordine. Ne troveranno solo nella sua camera ma lì niente più niente al mondo potrà mettere ordine.
Niente più niente al mondo servirà a mettere a posto le cose.
Sono stanca, la fermata dell’autobus è lontana dal Supermegafantadiscount e mi sono dovuta fare una bella camminata con le borse piene dopo una mattina di lavoro.
Ma ne valeva la pena:

Polpa di pomodoro, barattolo da 400 gr, 0,24.
Mozzarella bocconcino, 100 gr, 0,39.
Detersivo Marsiglia, bucato a mano, 1 euro e 15.
Dentifricio al fluoro, 0,42.
Caffè 4 pacchi da 250 gr, 3 euro e 39.
Olio Extravergine, 1 litro, 2 euro e 75.
Pesto alla genovese, 0,66.

Il vermouth invece l’ho preso qui alla bottiglieria sotto casa. È l’unica cosa su cui non risparmio. Mi piace di marca. E poi Torino è la capitale del vermouth, è roba nostra. Se mi sbrigo farò in tempo anche a berne un goccio.
Anzi me lo faccio subito, non ho comprato surgelati oggi, che si rovinano se non li metti subito nel freezer. Quelli li prendo da Comprabenissimo, due volte al mese ci sono le grandi offerte di sofficini e bastoncini di pesce che piacciono tanto alla bambina.
Mi devo anche cambiare. Niente più niente al mondo riuscirà a togliere le macchie da questo vestito. Poco male, l’avevo comprato dai cinesi – 12 euro e 90 – un affare.
L’ultimo vestito che mi sono fatta fare da una sarta è stato per il matrimonio di mia nipote. C’era ancora la lira. La stoffa l’avevo comprata a una svendita, il modello l’avevo copiato da un giornale.
Insomma me l’ero cavata con poco meno di 200.000 lire.
Sono sempre stata attenta al risparmio io. Anche Arturo, mio marito, devo dire. Era lei che aveva le mani bucate, che buttava via il denaro.

Incipit tratto da:
Titolo: Niente, più niente al mondo
Autore: Massimo Carlotto
Casa editrice: E/O
Qui è possibile leggere le prime pagine di Niente, più niente al mondo

Niente, più niente al mondo - Massimo Carlotto

Quarta di copertina / Trama

Il racconto teso e vibrante di una “quotidiana” tragedia familiare. sullo sfondo la Torino dei quartieri operai che operai non sono più. L’arrivo e le difficoltà di convivenza con gli extracomunitari. La mancanza di lavoro. La totale assenza si prospettive di vita di “qualità”.: la pensione, la difficoltà di sbancare il lunario quando non si è più produttivi. L’essere consumatori, comprare per essere vivi. L’assenza di strumenti culturali per opporsi allo squallore dell’esistenza. La tv modello e unico sbocco e sfogo. Lo stato che non più in grado di garantire diritti e servizi cosicché le contraddizioni esplodono all’interno della famiglia.
(Ed. e/o; Tascabili)

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