Le perfezioni provvisorie – Gianrico Carofiglio

Incipit Le perfezioni provvisorie - Gianrico Carofiglio

Incipit Le perfezioni provvisorie

Tutto cominciò con un’innocua telefonata di un vecchio compagno di università.
Sabino Fornelli fa l’avvocato civilista. Quando un suo cliente ha un problema penale, lui chiama me, mi passa il caso e poi non vuole saperne più niente. Come molti civilisti, pensa che gli uffici giudiziari penali siano posti malfamati e pericolosi, e preferisce tenersene alla larga.

Incipit tratto da:
Titolo: Le perfezioni provvisorie
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Le perfezioni provvisorie

Le perfezioni provvisorie - Gianrico Carofiglio

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Quarta di copertina / Trama

Le giornate di Guido Guerrieri trascorrono in equilibrio instabile fra il suo lavoro di avvocato – un nuovo elegante studio, nuovi collaboratori, una carriera di successo – e la solitudine venata di malinconia delle sue ore private. Antidoti a questa malinconia: il consueto senso dell’umorismo, la musica, i libri e le surreali conversazioni con il sacco da boxe, nel soggiorno di casa.
Tutto inizia quando un collega gli propone un incarico insolito: cercare gli elementi per dare nuovo impulso a un’inchiesta di cui la procura si accinge a chiedere l’archiviazione. Manuela, studentessa universitaria a Roma, figlia di una Bari opulenta, è scomparsa in una stazione ferroviaria, inghiottita nel nulla dopo un fine settimana trascorso in campagna con amici. Inizialmente Guerrieri esita ad accettare l’incarico, più adatto a un detective che a un legale. Poi, scettico e curioso a un tempo, inizia a studiare le carte e a incontrare i personaggi coinvolti nell’inchiesta. Tra questi, la migliore amica di Manuela, Caterina. Una ragazza dei suoi tempi giovane, bella, immediata al limite della sfrontatezza. L’avvocato, diviso fra imbarazzo e attrazione, si lascia accompagnare da lei nel ricostruire il mondo segreto di Manuela e le ragioni della sua scomparsa.
In parallelo con l’indagine, nasce e si sviluppa – in lunghe conversazioni notturne e inattese confessioni – l’amicizia con Nadia, ex cliente di Guido, donna singolare e affascinante, dal passato burrascoso.
Se Caterina è la normalità inquietante e indecifrabile, Nadia, con la sua storia irregolare ma il suo animo limpido, è quasi un simbolo della possibilità di cambiare il proprio destino.
Nelle pieghe di questo contrasto l’avvocato Guerrieri percorre una ripida traiettoria attraverso la mutazione genetica dei suoi tempi e della sua Bari. Emergono verità nascoste, in un mondo apparentemente stabile e normale, in realtà insospettato e torbido, dove l’unica salvezza sembra essere nella nitida perfezione di alcuni rari, provvisori momenti di felicità.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

Le perfezioni provvisorie - Audiolibro - Gianrico Carofiglio

Il passato è una terra straniera – Gianrico Carofiglio

Incipit Il passato è una terra straniera - Gianrico Carofiglio

Incipit Il passato è una terra straniera

È appoggiata al banco, è sola e beve una spremuta. Per terra, vicino alle gambe, ha una borsa di pelle nera e non so per quale motivo vengo attirato proprio da questo particolare.
Mi fissa con un’insistenza imbarazzante. Quando i nostri sguardi si incrociano però si gira. Passano pochi secondi e mi guarda di nuovo. Questa sequenza si ripete diverse volte. Non la conosco, e all’inizio mi chiedo se stia guardando proprio me. Ho anche l’impulso di controllare se ci sia qualcuno alle mie spalle, ma mi trattengo. Dietro il mio tavolino c’è soltanto il muro e io lo so bene perché mi siedo lì quasi tutti i giorni.

Incipit tratto da:
Titolo: Il passato è una terra straniera
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa editrice: Rizzoli
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il passato è una terra straniera

Il passato è una terra straniera - Gianrico Carofiglio

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Quarta di copertina / Trama

Giorgio, studente modello figlio di intellettuali borghesi, ha ventidue anni e una vita normale e un po’ noiosa. Senza crepe, in apparenza. Francesco è torbido, misterioso e affascinante. E baro. Le loro vite viaggiano separate fi no all’incontro che segnerà il destino di entrambi. I due diventano amici e passano da una partita di carte truccata all’altra, da una bravata all’altra, in un vortice ubriacante che a poco a poco diventa un’inarrestabile discesa agli inferi. In parallelo corre un’indagine dei carabinieri su una serie di misteriose violenze. Una storia struggente sull’amicizia e il tradimento, un viaggio doloroso e inquietante in quel tempo fragile e misterioso che separa la giovinezza dall’età adulta, un’avventura picaresca in una Bari segreta e allucinata.
(Ed. Rizzoli; BUR Extra)

Romanzo vincitore del Premio Bancarella nel 2005

Da questo romanzo il film Il passato è una terra straniera per la regia di Daniele Vicari (2008)

Il passato è una terra straniera - Audiolibro - Gianrico Carofiglio

L’arte del dubbio – Gianrico Carofiglio

Incipit L'arte del dubbio - Gianrico Carofiglio

Incipit L’arte del dubbio

“Per capire che una risposta è sbagliata non occorre una intelligenza eccezionale, ma per capire che è sbagliata una domanda ci vuole una mente creativa”.
La riflessione sia teorica che pratica su qualsiasi professione che preveda la proposizione di domande e includa la prerogativa di attendere, o addirittura pretendere, delle risposte deve tenere conto della verità custodita in questa massima.

Incipit tratto da:
Titolo: L’arte del dubbio
Autore: Gianrico Carofiglio
Casa editrice: Sellerio
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L'arte del dubbio - Gianrico Carofiglio

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Quarta di copertina / Trama

Anni fa, quando fu pubblicato per la prima volta con un altro titolo, questo libro era diverso da adesso. Gianrico Carofiglio, allora esclusivamente un magistrato ben lontano dai romanzi che ne hanno fatto uno degli autori più amati dal pubblico, l’aveva concepito come un manuale sulla tecnica dell’interrogatorio, su come demolire o rafforzare una testimonianza nel dibattimento penale. Ma siccome il testo era tutto costruito su casi concreti, su verbali di veri interrogatori, ebbe una cerchia di lettori più vasta di quella degli specialisti. Evidentemente molti, da «clandestini», in quel libro avevano trovato un inatteso e sorprendente piacere di lettura. Nell’arte controllata di insinuare il dubbio fra i fatti avevano avvertito l’umorismo, ossia il lavoro del contrario. In breve, lo spirito della letteratura, in una raccolta di racconti veristici venati di giallo: pezzi di vita, storie tragiche e comiche di esseri umani presi in avventure e peripezie, di prede e predatori, furbi e poveracci sul palcoscenico del processo che diventa teatro di vita. Da tutto questo lo stimolo a ripubblicarlo oggi, quel libro, liberato dalle parti più tecniche, per tornare ciò che era veramente e non sapeva di essere: una raccolta di racconti giudiziari. Ma, oggi, con un gusto in più. Sono rarissimi i documenti che ci permettono di entrare nell’officina di uno scrittore, osservarlo mentre trova la chiave personale, l’ispirazione, scoprirlo mentre affina le sue armi visionarie e fantastiche. Questo è uno di quei documenti. Carofiglio scopriva il fascino letterario del processo italiano, quella potenzialità di tragedia e commedia, attuata poi nei romanzi dell’avvocato Guerrieri. Con la loro inconfondibile capacità di guardare alla realtà frantumata dall’unica lente forse possibile: le storie, che infatti – osserva Guerrieri – «sono tutto quel che abbiamo».
(Ed. Sellerio; La memoria)