La notte dell’innocenza – Mario Desiati

Incipit La notte dell innocenza - Mario Desiati

Incipit La notte dell’innocenza. Heysel 1985, memorie di una tragedia

Il 29 maggio 1985 calzai per la prima volta le scarpe coi tacchetti. Avevo otto anni.
Finimmo la partita vicino ai campi della stazione con il sapore della nebbiolina in bocca, un’erba con minuscole infiorescenze bianche e gambi lunghi, che dalle mie parti chiamano anche velo da sposa e correda i fiori che si portano ai morti. Quando cresce ai bordi dei campi produce un odore dolciastro che impasta le narici e ti resta attaccato tutto il giorno.
Mancavano ancora due ore alla partita Juventus-Liverpool. I Reds ci facevano paura, l’anno prima avevano vinto la Coppa dei Campioni contro la Roma, una squadra che a noi juventini di provincia era simpatica e per cui avevamo fatto il tifo.

Incipit tratto da:
Titolo: La notte dell’innocenza. Heysel 1985, memorie di una tragedia
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Rizzoli
Qui è possibile leggere le prime pagine di La notte dell’innocenza

La notte dell'innocenza - Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

29 maggio 1985. Mario è un bambino di otto anni, felice perché il pomeriggio ha calzato per la prima volta nella sua vita un paio di scarpe da calcio con i tacchetti di ferro ed emozionato perché la sera la sua Juventus contenderà al Liverpool la Coppa dei Campioni nella finale in programma al vecchio stadio Heysel di Bruxelles. Le strade si svuotano, tutto il paese si ferma per assistere alla partita e anche Mario rientra precipitosamente a casa ancora sporco di terra. Accende il televisore sulle ultime note della sigla dell’Eurovisione e non può sapere
che all’Heysel si è appena consumata una delle più gravi tragedie della storia del calcio. Non è il solo. Quando la diretta comincia in pochi ne hanno la percezione – a cominciare dal telecronista Bruno Pizzul –, in pochissimi conoscono la verità. Il bilancio finale sarà di trentanove morti e oltre seicento feriti, ma, sia pure in ritardo di un’ora e mezza e in una cornice spettrale, la partita verrà giocata ugualmente. Lo spettacolo non si ferma o meglio, come commentò Michel Platini diversi mesi più tardi, «quando cade l’acrobata, entrano i clown».
La notte dell’innocenza è una ricostruzione chirurgica della diretta che incollò al televisore milioni di italiani sgomenti, impauriti, disgustati; è la rievocazione della partita vista con gli occhi increduli di un bambino, è una riflessione sull’eredità dell’Heysel: cosa ci ha lasciato quella notte di trent’anni fa? Cos’ha lasciato agli appassionati di calcio, alla nostra cultura sportiva, al Paese tutto e al suo immaginario? Siamo cresciuti da allora o siamo rimasti lì, con il calcestruzzo insanguinato che si sgretola sotto i piedi, in uno stadio sempre più
(Ed. Rizzoli; La Scala)

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Mare di zucchero – Mario Desiati

Incipit Mare di zucchero - Mario Desiati

Incipit Mare di zucchero

Durazzo, 7 agosto
Sono le 5 del pomeriggio e ci sono trentacinque gradi. Il sole cade a picco sulla sabbia e brucia la pelle. Sulla spiaggia quattro ragazzi giocano a rincorrersi, e ogni volta che uno prende l’altro, si buttano in mare. I genitori riposano in casa, nei quartieri che si estendono a scacchiera davanti al litorale.
È un giorno d’estate uguale a tanti altri.
Nulla lascia presagire ciò che sta per accadere.
Tra i quattro ragazzi sulla spiaggia c’è Ervin.
È stato promosso con voti discreti. Tra poco meno di un mese ricomincia la scuola, e così cerca di spremere ogni istante dalle giornate che restano, nuotando nel suo amatissimo mare.
Gli piace restare a mollo e aspettare che le mani diventino grinzose, proprio come quelle di suo nonno. In quei momenti si immagina vecchio e si sente come un vecchio. Poi, appena fuori dall’acqua, aspetta che si riassorbano le rughe e ritorna ragazzo.
Un fenomeno ipnotico che si gioca sulla punta delle dita, un gioco custodito tra le sue mani.
L’acqua, quel pomeriggio, è limpida.
È raro che il mare di agosto resti cristallino fino a quell’ora.
Ervin riesce a vedersi addirittura i piedi che sprofondano nella sabbia grigia, sott’acqua. Indossa solo un costume color ruggine: è venuto da casa senza nient’altro addosso. Quasi tutti i ragazzi arrivano in spiaggia scalzi e a torso nudo. Stare così dà un meraviglioso senso di libertà. Anche se le madri li costringono a mettersi qualcosa ai piedi, appena fuori casa tutti lanciano sandali e ciabatte sul balcone, o li lasciano accanto alla porta, e se ne vanno al mare.
Ervin è fra i più fortunati. Suo padre Besnik fa il poliziotto, è un buon lavoro.

Incipit tratto da:
Titolo: Mare di zucchero
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Mare di zucchero

Mare di zucchero - Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

«Il porto è aperto.» Prima è un bisbiglio, poi diventa uno strido, infine muta in un boato. «Il porto è aperto!» «Il porto è aperto, avete capito?» LUCA: vive in un piccolo paese nei pressi di Bari, ma si sente lontano anni luce dai suoi genitori e dai suoi coetanei. Crede a tutto, persino ai miracoli e ai santi venuti dal mare. Su un taccuino appunta le storie sempre diverse che inventa. ERVIN E LUCA: separati da appena cento chilometri, hanno più o meno la stessa età e la stessa altezza, ma non potrebbero essere più diversi e lontani… fino all’arrivo della Vlora. In un giorno d’estate del 1991, una grande nave che sa ancora di zucchero approda alle coste italiane con ventimila albanesi a bordo, tutti spinti da un sogno di libertà. Quel giorno Ervin e Luca vivono la più grande avventura della loro vita. Grazie alla penna delicata e intensa di Mario Desiati, due vite sospese si incrociano e si intrecciano in una notte di silenzi, giochi e scoperte che segnerà, semplicemente e forse per sempre, la Storia. La loro storia.
(Ed. Mondadori)

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Il libro dell’amore proibito – Mario Desiati

Incipit Il libro dell amore proibito - Mario Desiati

Incipit Il libro dell’amore proibito

Se voi della giuria non ritenete le vostre passioni al di sopra di ogni divieto, vuol dire che non avete mai amato.
Non avevo l’età per simili certezze quando, il primo giorno di terza media, fui invitato dal professore di Storia e Geografia a sedermi nel primo banco assieme al pluriripetente e scapestrato Cosimo Nappi.
Da tale trascurabile azione sarebbe poi scaturita una serie di eventi conflagrati nello scandalo cittadino di tutti gli anni a seguire. Per raccontarvelo sono venuto nel luogo delle mie preghiere, laddove mi arrovello su bellezza e desiderio.

Incipit tratto da:
Titolo: Il libro dell’amore proibito
Autore: Mario Desiati
Casa editrice: Mondadori

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Il libro dell amore proibito di Mario Desiati

Quarta di copertina / Trama

«L’amore per crescere ha bisogno di muri, proprio come l’edera.» Nonna Comasia ha insegnato questo a Francesco, detto Veleno, e lui lo ricorda ogni giorno.
Timido e solitario, fino ai quattordici anni è vissuto immaginando vite eroiche e ammirando i coetanei più intraprendenti. Il suo universo quotidiano, nel paese pugliese dove vive, è quello della scuola, con regole e muri che sembrano fatti per essere invalicabili, non certo per nascondere gioie proibite.
Fino all’incontro con Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica. Lei ha il doppio degli anni di Veleno, eppure veste in modo più simile a lui e ai suoi amici Mimmo e Nappi che alle altre insegnanti.
Ha la pelle candida, ma nasconde un’ombra che agisce come una calamita sui suoi giovani allievi: somiglia forse a quella che abita ogni adolescenza, presto dimenticata negli anni in cui si cresce e si impara a adeguarsi alle leggi del mondo. La Telesca siede tra i banchi, ascolta i ragazzi, li guarda come nessuno ha mai fatto prima. Nasce un’attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello scandalo.
Un’attrazione imperdonabile, interrotta con la massima violenza. Per ristabilire l’ordine ognuno deve essere rimesso nella casella che gli spetta: Nappi, Mimmo e Veleno, ragazzi plagiati da raddrizzare e “reinserire”; Donatella, la plagiatrice da punire.
Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l’isolamento di chi supera la linea d’ombra dei sentimenti leciti, e contro la famiglia, contro la norma che gli impedisce di amare, costruisce il suo onore, il futuro, la sua legge che non umilia né separa. Veleno saprà aspettare, costruirà tutto intorno al silenzio dell’attesa, e con gli occhi rinnovati dal desiderio si accorgerà di essere circondato da amori che sono tali proprio perché proibiti – l’amore eterno di Comasia per il nonno disperso in guerra, quello impossibile tra Walter, paralizzato dopo un incidente, e la bellissima Azzurra, la carnale devozione dei paesani al culto dell’Addolorata…
Scritto per frammenti affilati e abbacinanti come gli spigoli d’ombra che si stagliano nel sole del Sud, rapsodico ed emozionante come la memoria di una stagione perduta, Il libro dell’amore proibito è un romanzo sul desiderio, sugli amori impossibili e la cieca, folle fedeltà a un sentimento che non ha barriere.
(Ed. Mondadori; Scrittori Italiani e Stranieri)