La figlia oscura – Elena Ferrante

Incipit La figlia oscura – Elena Ferrante

Incipit La figlia oscura

Cominciai a sentirmi male dopo meno di un’ora di guida. Il bruciore al fianco riapparve, ma per un po’ decisi di non dargli peso. Mi preoccupai soltanto quando mi resi conto che non avevo le energie sufficienti per tenere il volante. La testa nel giro di pochi minuti mi diventò pesante, i fari mi sembrarono sempre più pallidi, presto dimenticai persino di essere alla guida. Ebbi l’impressione, invece, di trovarmi al mare, in pieno giorno. La spiaggia era vuota, l’acqua calma, ma su un palo a pochi metri dalla riva sventolava la bandiera rossa. Mia madre, da piccola, mi aveva spaventata molto, diceva: Leda, non devi mai fare il bagno se c’è la bandiera rossa, significa che il mare è assai agitato e puoi affogare. Lo spavento era durato negli anni e anche adesso, sebbene l’acqua fosse un foglio di carta traslucida ben teso fino all’orizzonte, non osavo immergermi, ero in ansia. Mi dicevo: va’, bagnati, si saranno dimenticati la bandiera sul pennone, e intanto me ne stavo sulla riva saggiando cautamente l’acqua con la punta del piede. Solo a tratti mia madre compariva in cima alle dune e mi gridava come se fossi ancora bambina: Leda, che fai, l’hai vista la bandiera rossa?

Incipit tratto da:
Titolo: La figlia oscura
Autrice: Elena Ferrante
Casa editrice: e/o
Qui è possibile leggere le prime pagine di La figlia oscura

La figlia oscura – Elena Ferrante

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Quarta di copertina / Trama

Dopo lo straordinario successo mondiale dei Giorni dell’abbandono, Elena Ferrante scava, con un racconto avvincente, nei sentimenti contraddittori che ci legano oggi ai nostri figli. Leda è un’insegnante, divorziata da tempo, tutta dedita alle figlie e al lavoro. Ma le due ragazze partono per raggiungere il padre in Canada. Ci si aspetterebbe un dolore, un periodo di malinconia. Invece la donna, con imbarazzo, si sente come liberata e la vita le diventa più leggera. Decide di prendersi una vacanza al mare in un paesino del sud.
Ma, dopo i primi giorni quieti e concentrati, l’incontro con alcuni personaggi di una famiglia poco rassicurante scatena una serie di eventi allarmanti. Con questo romanzo feroce e commovente Elena Ferrante racconta una nuova vicenda di donna, quotidiana e che tuttavia toglie il respiro.
(Ed. e/o)

Da questo romanzo il film La figlia oscura per la regia di Maggie Gyllenhaal (2021)

Audiolibro La figlia oscura – Elena Ferrante

I giorni dell’abbandono – Elena Ferrante

Incipit I giorni dell'abbandono – Elena Ferrante

Incipit I giorni dell’abbandono

Un pomeriggio d’aprile, subito dopo pranzo, mio marito mi annunciò che voleva lasciarmi. Lo fece mentre sparecchiavamo la tavola, i bambini litigavano come al solito nell’altra stanza, il cane sognava brontolando accanto al termosifone. Mi disse che era confuso, stava vivendo brutti momenti di stanchezza, di insoddisfazione, forse di viltà. Parlò a lungo dei nostri quindici anni di matrimonio, dei figli, e ammise che non aveva nulla da rimproverare né a loro né a me. Tenne un atteggiamento composto come sempre, a parte un gesto eccessivo della mano destra quando mi spiegò con una smorfia infantile che voci lievi, una specie di sussurro, lo stavano spingendo altrove. Poi si assunse la colpa di tutto quello che stava accadendo e si chiuse con cautela la porta di casa alle spalle lasciandomi impietrita accanto al lavandino.

Incipit tratto da:
Titolo: I giorni dell'abbandono
Autrice: Elena Ferrante
Illustrazione Copertina: Emanuele Ragnisco
Casa editrice: e/o
Qui è possibile leggere le prime pagine di I giorni dell’abbandono

I giorni dell'abbandono - Elena Ferrante

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Quarta di copertina / Trama

Una donna ancora giovane, serena e appagata, tutt’altro che inattiva nel cerchio sicuro della famiglia, viene abbandonata all’improvviso dal marito e precipita in un gorgo scuro e antico. Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall’umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e la chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé. Comincia a questo punto una caduta rovinosa che mozza il respiro, un racconto che cattura e trascina fino al fondo più nero, più dolente dell’esperienza femminile.
(Ed. e/o)

Da questo romanzo il film I giorni dell'abbandono per la regia di Roberto Faenza(2005)

I giorni dell'abbanono - Audiolibro - Ferrante

L’amore molesto – Elena Ferrante

Incipit L’amore molesto – Elena Ferrante

Incipit L’amore molesto

Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento, a pochi chilometri da Minturno. Proprio in quella zona, alla fine degli anni Cinquanta, quando mio padre viveva ancora con noi, d’estate affittavamo una stanza in una casa contadina e trascorrevamo il mese di luglio dormendo in cinque dentro pochi roventi metri quadri. Ogni mattina noi bambine bevevamo l’uovo fresco, tagliavamo verso il mare tra canne alte per sentieri di terra e di sabbia e andavamo a fare il bagno. La notte in cui mia madre morì la proprietaria di quella casa, che si chiamava Rosa e aveva ormai più di settant’anni, sentì bussare alla porta ma non aprì per paura dei ladri e degli assassini.
Mia madre aveva preso il treno per Roma due giorni prima, il 21 maggio, ma non era mai arrivata. Negli ultimi tempi veniva a stare da me almeno una volta al mese per qualche giorno. Non ero contenta di sentirla per casa. Si svegliava all’alba e, secondo le sue abitudini, lustrava da cima a fondo la cucina e ilsoggiorno. Cercavo di riaddormentarmi ma non ci riuscivo: irrigidita tra le lenzuola, avevo l’impressione che sfaccendando mi trasformasse il corpo in quello di una bambina con le rughe. Quando arrivava con il caffè, mi rannicchiavo da un canto per evitare che mi sfiorasse sedendosi sulla sponda del letto. La sua socievolezza mi infastidiva: usciva a fare la spesa e familiarizzava con negozianti con cui in dieci anni avevo scambiato non più di due parole; andava a passeggio per la città con certe sue conoscenze occasionali; diventava amica dei miei amici, ai quali raccontava le storie della sua vita, sempre le stesse. Con lei sapevo essere solo contenuta e insincera.
Se ne tornava a Napoli alla mia prima sfumatura di insofferenza. Raccoglieva le sue cose, dava un’ultima rassettata alla casa e prometteva che sarebbe ritornata presto. Io mi aggiravo per le stanze risistemando secondo il mio gusto tutto quello che lei aveva disposto secondo il suo. Tornavo a dare alla saliera lo scomparto dove la tenevo da anni, restituivo al detersivo il posto che mi era sempre apparso conveniente, scompaginavo il suo ordine dentro i miei cassetti, restituivo al caos la stanza dove lavoravo. Anche l’odore della sua presenza – un profumo che lasciava in casa un senso d’inquietudine – dopo un po’ passava come d’estate l’odore d’una pioggia di breve durata.

Incipit tratto da:
Titolo: L'amore molesto
Autrice: Elena Ferrante
Casa editrice: e/o
Qui è possibile leggere le prime pagine di L’amore molesto

L’amore molesto – Elena Ferrante

Cronologia opere, libri, biografia di Elena Ferrante su Incipitmania

Quarta di copertina / Trama

Portato sullo schermo con successo da Mario Martone, L’amore molesto resta come uno dei romanzi italiani più importanti e originali degli ultimi anni. Un romanzo che ha rivelato il talento di Elena Ferrante, autrice schiva e lontana dai milieux letterari.
La trama ruota intorno al rapporto tra Delia e la madre Amalia, un rapporto madre-figlia scavato con crudeltà e con passione.
«Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento…».
Questo è l’incipit del romanzo. Che cosa è accaduto ad Amalia? Chi c’era con lei la notte in cui è morta? È stata davvero la donna ambigua e incontentabile che sua figlia si è sempre immaginata? L’indagine di Delia si snoda in una Napoli plumbea che non dà tregua, trasformando una vicenda di quotidiani strazi familiari in un thriller domestico che mozza il respiro.
(Ed. e/o)

Da questo romanzo il film L'amore molesto per la regia di Mario Martone (1995)

L'amore molesto - Audiolibro - Ferrante