Manuale di lettura creativa – Marcello Fois

Incipit Manuale di lettura creativa

Ogni lettore deve essere libero di tradurre il proprio libro, di leggere il libro che ha scritto lui, non il libro che ha scritto lo scrittore. Questo fa la differenza fra lo scrivente e lo scrittore: lo scrittore è quello che sa liberarsi del suo libro. E il lettore creativo lo sa, lo capisce con passione. Dice a se stesso che quel libro che ha scelto, ha deciso di comprare, ha pagato, è diventato roba sua. Dentro quelle pagine ci mette tutto il suo patrimonio, che è diverso, complementare, opposto, rispetto a quello dello scrittore. Uno scrittore del proprio libro può raccontare i motivi che l’hanno generato, ma non certo il risultato: quello è un esito che spetta al lettore.

Incipit tratto da:
Titolo: Manuale di lettura creativa
Autore: Marcello Fois
Casa editrice: Einaudi

Libri di Marcello Fois

Copertine di Manuale di lettura creativa di Marcello Fois

Quarta di copertina / Trama

A leggere si impara da bambini. Quando si capisce che le parole nascondono un significato, e si possono toccare. Diventare «lettori creativi» è un piccolo passo in avanti; non si tratta solo di comprendere, ma di provare a sentire cosa c’è dietro le parole. L’emozione ogni volta diversa che comunicano. Ciascuno di noi quando apre un libro è un lettore creativo, perché non è solo libero di mettere se stesso dentro la storia, ma deve farlo. In queste pagine riverbera l’eco di un amore viscerale: brevi saggi brillanti e confidenziali che possono rivelarci un punto di vista nuovo e inedito sulla letteratura. Dai classici dell’Ottocento a Salinger e Sciascia, passando per i nuovi giallisti italiani; senza mai dimenticare Grazia Deledda, Sergio Atzeni e i tanti maestri della scuola sarda. Le confessioni di un lettore d’eccezione, di un autore che «se si dimentica di prendere un libro per andare in bagno, legge tutte le indicazioni per l’ammollo dei detersivi e tutte le composizioni degli shampoo». Un manuale che non vuole insegnare nulla, ma essere un aiuto per perdersi nelle storie senza smarrire la consapevolezza.
(Ed. Einaudi; Super ET Opera Viva)

Cronologia opere e bibliografia di Marcello Fois

Ex voto – Marcello Fois

Pensò che i miracoli esistono.

Incipit Ex voto

Pensò che i miracoli esistono. Quel pomeriggio, per esempio, che era sembrato volgere al brutto e invece aveva rivelato un tepore inaspettato, tanto che, piuttosto che stare a casa, erano andati in spiaggia e Ryan aveva persino fatto surf senza la muta. Antonia era rimasta seduta a guardarlo. Si sarebbero detti due stereotipi: l’italiana e l’australiano. Lei bruna e asciutta, lui ampio e biondo.
Ryan, sentendosi osservato, si mise in piedi sul surf e la salutò, come fanno certi bambini quando vogliono farsi notare dalla mamma. Antonia rispose al suo cenno come a dire che sì, l’aveva visto e che era fiera di lui.

Incipit tratto da:
Titolo: Ex voto
Autore: Marcello Fois
Casa editrice: Minimumfax

Libri di Marcello Fois

Copertine di Ex voto di Marcello Fois

Quarta di copertina / Trama

Australia. Antonia, giovane madre fuggita da Napoli con tutta la famiglia quando era ancora bambina, e Jenny, figlia fragile e problematica, sono legate da un rapporto profondo e quasi magico. La forza che le unisce si attorciglia però ai loro cuori come una serpe, impedendogli di avere rapporti normali con le persone che le avvicinano. Antonia ha un carattere troppo forte per gli uomini che incontra, e Jenny al contrario una fragilità destinata a renderla una vittima perfetta. Eppure c’è dell’altro. Forse su di loro grava qualcosa di simile a una maledizione, nata da una grazia terribile che la Madonna dell’Arco sembra aver concesso… Sarà un’occasione inaspettata a permettere alle due donne di fare i conti con una verità troppo a lungo taciuta e, con una nuova consapevolezza, finalmente ridare forma alla propria esistenza. Ex voto, il nuovo romanzo di Marcello Fois, fonde moderno e antico, religione e superstizione, mistero e storia famigliare mettendo in scena, in modo sorprendente, il più classico dei riti di passaggio: spezzare le catene di una vita e trovare, finalmente, la propria strada.
(Ed. Minimumfax)

Cronologia opere e bibliografia di Marcello Fois

Luce perfetta – Marcello Fois

Secondo quale disegno Maddalena Pes fosse riuscita ad arrivare esattamente dove si trovava, non sapeva dirlo.

Incipit Luce perfetta

Gozzano, gennaio 1999.
Secondo quale disegno Maddalena Pes fosse riuscita ad arrivare esattamente dove si trovava, non sapeva dirlo. La mattina precedente, con un bagaglio leggero, si era imbarcata sul traghetto che collega Porto Torres a Genova. Il che aveva significato alzarsi prima dell’alba per raggiungere il porto, su una macchina a noleggio con autista, e passare tutto il giorno ad aspettare la sera per salire a bordo. Pericolosamente, durante quel tempo morto, si era lasciata andare persino alla tentazione di desistere. Ma era una donna che aveva dovuto imparare la tenacia. Nel corso dei suoi quarant’anni si era adattata ad attese ben peggiori. Da Genova aveva poi raggiunto Torino in treno, esperienza totalmente inedita per lei che di treni, in Barbagia da dove veniva, non ne aveva mai frequentati. Infine da Torino con mezzi locali, un interregionale e un pullman, era arrivata a Gozzano, quel posto di cui sapeva scrivere perfettamente l’indirizzo e che, ora, si manifestava, nella sua realtà effettiva, sotto forma di un palazzotto di costruzione piuttosto recente. A dirla tutta c’era in quell’edificio, dove stava per entrare, un’aura da clinica. Da scuola di preti. Da seminario, appunto. Tutto il paese intorno aveva un’attitudine sussurrante, di onesta sobrietà. Una fredda compassione che si adattava perfettamente al gelo da cui era attanagliato. Gennaio mostrava le zanne. Maddalena Pes capì di essersi vestita troppo leggera. Sospirò, premette due volte il pulsante del campanello, la serratura scattò, il portone si aprì.

Incipit tratto da:
Titolo: Luce perfetta
Autore: Marcello Fois
Casa editrice: Einaudi

Libri di Marcello Fois

Copertine di Luce perfetta di Marcello Fois

Quarta di copertina / Trama

Cristian è intraprendente e deciso, «uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l’effetto di parlare anche quando tacciono». Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare – e insieme difendere – il proprio futuro. Sarebbero perfetti l’uno per l’altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian «da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera». Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando – passati i furori dell’adolescenza – Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c’è più spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia «sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lì lì per precipitare, ma poi questo non accade mai». Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu – padre di Domenico, zio adottivo di Cristian – diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto «non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi»… Dopo Stirpe e Nel tempo di mezzo, un romanzo – attesissimo – colmo di passioni sopite, di tradimenti, colpi di scena e riconciliazioni. Una storia che si scioglie, infine, in un duello epico, dove nella vicinanza e nell’assenza si gioca la partita della vita. Gli anni Ottanta della speculazione edilizia in Sardegna, mescolati alle canzoni di Gazebo e al Conte di Montecristo, fanno da sfondo a una vicenda in cui il cuore dell’intera umanità sembra essere piú che mai esposto agli occhi del lettore. Un esercizio crudele eppure necessario, per sentire addosso quella luce perfetta che ammanta i nostri ricordi. Con la speranza di riconquistare la propria identità e i propri desideri, fino a comprendere che sognare è «immaginare se stessi esattamente nel posto in cui ci si trova».
(Ed. Einaudi; Supercoralli)

Cronologia opere e bibliografia di Marcello Fois