Uomini nudi – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Uomini nudi – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Uomini nudi

Me ne importa assai poco, non lo amo più. Anzi, in questo momento mi domando addirittura se sono mai stata innamorata di lui. Quindici anni di matrimonio, ecco la cosa peggiore, la sensazione di avere perso il mio tempo. Eppure, che altro avrei potuto fare in questi anni se non fossi stata sposata con lui? Non lo so, nessuno può indovinare il futuro, ma neppure congetturare come sarebbe stato il passato se uno degli elementi della nostra vita fosse stato diverso. Come donna devo essere ben strana: invece che strazio e disperazione quello che provo è soprattutto curiosità. Ma forse sto solo cercando di non cadere nello stereotipo più trito della moglie tradita e abbandonata. Ebbene sì, mio marito mi ha mollata per un’altra, più giovane, più bella, più simpatica e ottimista di me. Una ragazza senza un solo problema, fresca come una rosa. Un’interprete di congressi, bionda e spiantata. E probabilmente inesperta della vita, data la sua gioventù.

Incipit tratto da:
Titolo: Uomini nudi
Autore: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Hombres desnudos
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Uomini nudi

Uomini nudi - Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Hombres desnudos

Me importa muy poco, ya no lo quiero. En estos momentos incluso me asalta la duda de si alguna vez estuve enamorada de él. Quince años de matrimonio, eso es lo malo: la sensación de tiempo perdido; aunque ¿qué hubiera hecho durante esos quince años de no haber estado casada con él? No lo sé; nadie está capacitado para adivinar el pasado, pero mucho menos para conjeturar cómo hubiera sido el pasado en caso de variar algunos de los componentes de nuestra vida. Debo de ser una mujer extraña; en vez de estar llorando a lágrima viva, mi sentimiento más intenso es la curiosidad. Quizá solo pretendo ser diferente para no engrosar una nómina muy común: la de esposa abandonada. El asunto admite pocas interpretaciones: me han abandonado. Mi marido me ha dejado por otra más joven, más guapa, más alegre y optimista que yo. Al parecer es una chica sin problemas, fresca y lozana como una flor. Traductora simultánea en congresos. Rubia, sin un céntimo. Probablemente inexperta en amores, debido a su juventud.

Incipit tratto da:
Título : Hombres desnudos
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Planeta
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Irene è una quarantenne, proprietaria di un’impresa ereditata dal padre che dirige con impegno e soddisfazione. Improvvisamente la sciata dal marito, l’unica sua reazione è quella di licenziarlo dall’azienda di fa miglia, consapevole che il loro legame era stato sin dall’inizio non d’amore ma di convenienza. Lei per adeguarsi alle convenzioni di fronte all’élite sociale che frequenta, lui per avere un lavoro.
Javier è un professore di letteratura con poche ore di lezione in una scuola di suore. Licenziato per i tagli dovuti alla crisi, perde il piccolo stipendio che gli permetteva di vivere una vita normale, con l’aiuto della compagna Sandra che lavora a tempo pieno. Per Javier la disoccupazione comporta un cambiamento perentorio: dopo l’iniziale ricerca di un nuovo impiego, l’uomo sembra cadere in depressione, mettendo in difficoltà il suo rapporto sentimentale.
Accanto a Irene e Javier ci sono Iván, nome da Zar, sensibilità da bassifondi e humour brutale, e Genoveva, cinquantenne principessa della diversione, «donna senza legami». A poco a poco le vite dei personaggi, la moglie abbandonata e il professore destituito, la single anticonformista e il duro di periferia, entrano in contatto e in progressiva, irresistibile collisione. A far da tramite c’è il mondo degli strip-tease al maschile, messa in scena appariscente e provocante per un pubblico di sole donne, e la possibilità di un lavoro, di una strana professione, mai considerata prima. I destini dei quattro si intrecciano e nascono relazioni sorprendenti, tra affetto e necessità, convenienza e dominio, denaro e sesso. Rapporti crudeli, paradossali, tragici e struggenti.
I protagonisti di questa storia, come le persone reali, sono attraversati e mossi dalla violenza e dalle contraddizioni dello spirito del tempo. Alicia Giménez-Bartlett, nel ritmo magistrale dei dialoghi e dei monologhi, racconta senza eguali la crisi economica contemporanea, l’avvento di comportamenti radicalmente nuovi, e rappresenta una classe emergente di donne che sembra aver superato i pregiudizi sull’identità femminile, la necessità del matrimonio e dei figli. Tratteggia uomini e donne al tempo stesso consapevoli e smarriti, sognatori e indifferenti, vincenti e sconfitti: i suoi uomini nudi.
(Ed. Sellerio; Il Contesto)

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Messaggeri dell’oscurità – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Messaggeri dell’oscurità – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Messaggeri dell’oscurità

Tutto successe per colpa della dannata televisione. Be’, questo è un po’ esagerato, diciamo che la mia implicazione in quella diabolica faccenda avvenne a causa, e qui non cambio nemmeno una virgola, della dannata televisione. Anche se forse dovrei essere più onesta e confessarlo: in fondo, fui io la principale responsabile. Responsabile di cosa? Di essere apparsa sul maledetto schermo. Perché? Forse per non aver saputo resistere al suo magnetico influsso sulle volontà. Questa fu una delle ragioni, ma non la principale. La verità è che mi lasciai tentare, con la pretesa, per di più, di fare bella figura. Un bel giorno il commissario mi chiamò nel suo ufficio e attaccò una delle sue prediche: i tempi sono cambiati, l’immagine della polizia non può essere presa alla leggera, certe cose ogni giorno diventano più importanti… Capii subito che quanto stava per chiedermi non rientrava nelle mie mansioni. Non che ci sia niente di meraviglioso nelle mie capacità deduttive, solo che quando il commissario vuol farti fare qualcosa che ti tocca per dovere, il suo stile è sbraitare un ordine e finito lì. E infatti, era come avevo pensato. Dopo le prime divagazioni teoriche, mi informò che in un programma televisivo volevano intervistare qualcuno del reparto. Avevano lasciato scegliere a lui chi dovesse partecipare e, naturalmente, il suo ragionamento non era stato per niente originale, proprio il ragionamento che sono stufa di sentirmi ripetere, che mi scoccia, che mi offende, che mi trapana il cervello, che mi riduce i neuroni in polvere siderale, vale a dire: «Una donna fa sempre buona impressione». Sembro convinta di quel che dico, vero? E invece, malgrado tutto accettai. La vanità, sempre in agguato dietro l’angolo, mi persuase che avrei fatto bene ad accettare e che, misurando le parole, forse sarei riuscita a dare del Corpo di polizia un’impressione non troppo meschina.

Incipit tratto da:
Titolo: Messaggeri dell’oscurità
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Mensajeros de la oscuridad
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Messaggeri dell’oscurità

Messaggeri dell oscurità - Alicia Gimenez-Bartlett

Quarta di copertina / Trama

Un piglio rapido e pratico, una battuta sempre pronta, frequenti errori e scherzi del caso ma con l’attitudine professionale a trarne comunque profitto sempre, molta tenacia e chilometri macinati: sono le componenti umane dei casi dell’ispettrice Petra Delicado e del suo vice Fermín Garzón, suo alter ego e complemento insostituibile. Dai loro polizieschi di strada, in Spagna, è stata tratta una serie televisiva: e non è difficile capire la ragione della loro popolarità, poiché l’inchiesta sembra dipanarsi sotto gli occhi stessi del lettore, in presa diretta: fino al momento della soluzione, i due antideduttivi investigatori, sembrano brancolare nel buio, come i lettori. Il caso di Messaggeri dell’oscurità parte da una serie di lugubri reperti che arrivano per posta, frutto di orrende mutilazioni. L’impresa di una mente turbata, di un sanguinario maniaco, che lancia i suoi messaggi dall’inferno della psicosi. Ma è solo l’apparenza. Un passo dietro l’altro Petra e Garzón si inoltrano nell’imbuto di un mondo più complesso e inquietante. Che lancia i suoi messaggi dall’inferno della storia.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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Gli onori di casa – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Gli onori di casa – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Gli onori di casa

Era terribile. Mi avvicinavo a poco a poco a quella bara aperta senza vedere chi ci fosse dentro. Era un feretro imponente, di legno lucido e sontuoso. Enormi ceri e svariate corone di fiori circondavano da ogni lato il defunto. Ma più mi avvicinavo, più il mio passo si faceva sicuro, e meno intenso il timore. Quando arrivavo ai piedi del catafalco scoprivo, guardando dentro, la salma di un vecchio, in un impeccabile abito nero, con una fascia tricolore e il petto coperto di medaglie e onorificenze. Non lo avevo mai visto, non sapevo chi fosse, ma era di certo una persona importante. A quel punto, con decisione, infilavo la mano nella borsetta e tiravo fuori un lungo coltello. E di colpo, come se a guidare il mio braccio fosse un odio che prorompeva impetuoso dentro di me come un torrente, cominciavo a pugnalarlo, e a pugnalarlo, senza fermarmi. I colpi erano forti, decisi, e sarebbero stati tutti cruenti su un uomo vivo, ma da quel corpo non usciva nient’altro che segatura e vecchie carte. Questo mi faceva infuriare ancora di più, spingendomi a un parossismo di pugni e coltellate, perché non potevo accettare che tutto si riducesse a un cumulo di cose morte sopra altra morte.

Incipit tratto da:
Titolo: Gli onori di casa
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Nadie quiere saber
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Gli onori di casa

Gli onori di casa – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Nadie quiere saber

Fue terrible. Yo iba acercándome poco a poco al ataúd abierto, pero no veía quién estaba dentro. Era un féretro imponente, de madera brillante y lujosa. Alrededor se habían colocado cirios enormes y varias coronas de flores yacían a los pies del difunto. Cuanto más cerca me encontraba, más firme era mi paso y menos atenazada por el miedo me sentía. Al llegar junto a la capilla ardiente, miraba en el interior y descubría a un hombre viejo, con un impecable traje negro, una banda tricolor alrededor del cuerpo y la pechera de la americana cubierta de condecoraciones. Nunca lo había visto antes, no sabía quién era, aunque sin duda se trataba de alguien importante. Entonces, con resolución, echaba mano de mi bolso y sacaba de él un gran cuchillo. De modo impetuoso, llevada mi mano por un odio que manaba de mí como un torrente, empezaba a apuñalarlo una y otra vez en el pecho. Los golpes eran fuertes, decididos, mortales si hubiera estado vivo, pero del cadáver sólo salían serrín y papeles viejos. Eso me enfurecía, llevándome a un éxtasis de golpes y cuchilladas, como si no aceptara que aquello únicamente era muerte sobre más muerte.

Incipit tratto da:
Título : Nadie quiere saber
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Destino
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

L’omicidio del signor Siguán è quello che Petra Delicado chiama con fastidio un «caso freddo». Cinque anni prima, l’affermato imprenditore tessile Adolfo Siguán era stato ucciso nell’appartamentino dove celebrava il suo vizio: le giovanissime prostitute, preferibilmente prese dal marciapiede. Ai tempi, la sentenza era stata sbrigativa: rapina con morto ad opera del protettore della prostituta con la complicità di lei. Ma, adesso, quando l’ispettrice della Policía Nacional con il suo vice Fermín Garzón, riaccende con scetticismo la macchina investigativa, le basta togliere un poco di polvere dalle vecchie carte per rendersi conto di alcune incongruenze. Soprattutto, resta enigmatico l’assassinio dell’assassino. All’inizio Petra e Fermín, battono pigri le piste consuete. Ma un incidente, cruento e spietato, fa capire che c’è qualcuno che segue Petra. E questo qualcuno squarcia improvvisamente lo scenario, legando il delitto all’intricato registro degli affari di Siguán che si scoprono connessi alla criminalità italiana trapiantata nella capitale catalana.
È quindi a Roma che prosegue la partita. Ed è in questa specie di Vacanze romane, omaggio dell’autrice a un paese che ama, che tutta la forza comica tipica dei gialli della Giménez-Bartlett, si dispiega. Le sue storie, senza essere tinte di altro colore che non sia il noir, senza attenuare malinconie e frustrazioni dei personaggi, riescono a scatenare umori leggiadri di commedia. Un umore che sprigiona dalle galanterie, dalle cene, dalle passeggiate, dalle piazze, dalla complessità di sentimenti e di intelletto dei personaggi italiani, e soprattutto dal comico impazzimento che prende un provinciale di Salamanca per la prima volta a Roma.
Gli onori di casa segue una trama insinuante inattesa e sinuosa. Le molte curve dell’intreccio sono riempite e rese frizzanti e vive. Per farlo il genio narrativo dell’autrice impugna le sue armi migliori. In primo luogo i dialoghi da commedia brillante. Secondo, i ripetuti, abilissimi cambiamenti d’ambiente, diversi per geografia o ceto, destinati a offrire lo spaccato sociale.
La soluzione è probabilmente la verità più celata della serie di Petra Delicado, la dolce e dura della Policía Nacional di Barcellona, e di Fermín Garzón, il ruvido e tenero suo Watson, o forse meglio: il suo Sancho Panza.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

Cronologia opere, libri, biografia di Alicia Giménez-Bartlett su Incipitmania