La lista del giudice – John Grisham

Incipit La lista del giudice

La chiamata arrivò sul telefono fisso, attraverso una rete vecchia di almeno vent’anni che aveva resistito a tutti i progressi tecnologici. Rispose una receptionist tatuata di nome Felicity, una ragazza nuova che se ne sarebbe andata prima di aver capito come funzionavano le linee. Sembrava se ne andassero tutti, soprattutto gli impiegati. Il ricambio era continuo e assurdo. Il morale basso. La Commissione disciplinare giudiziaria si era appena vista tagliare i fondi per il quarto anno di fila da un governo che sapeva a malapena della sua esistenza.
Felicity riuscì a inoltrare la telefonata alla scrivania sommersa di scartoffie di Lacy Stoltz. «C’è una chiamata sulla linea tre» annunciò.
«Chi è?» volle sapere Lacy.
«Boh. È una donna.»
Non il miglior modo di rispondere. Al momento, però, Lacy era annoiata, e non aveva intenzione di sprecare l’energia emotiva che sarebbe servita per riprendere adeguatamente la ragazza e per metterla in riga. Le abitudini e i protocolli stavano andando a rotoli. La disciplina dell’ufficio veniva meno mentre la CDG sprofondava in una spirale di caos senza guida.
In quanto veterana, la veterana, era importante che Lacy desse l’esempio. Ringraziò, premette il tasto con la lucina intermittente e rispose. «Lacy Stoltz.»
«Buon pomeriggio, Miss Stoltz. Ha un minuto?»
Voce femminile, educata, senza tracce di accento, sulla quarantina abbondante, diciamo quarantatré. Lacy faceva sempre il gioco delle voci. «Con chi ho il piacere di parlare, prego?»
«Per adesso mi chiamo Margie, ma uso anche altri nomi.»

Incipit tratto da:
Titolo: La lista del giudice
Autore: John Grisham
Traduzione: Luca Fusari e Sara Prencipe
Titolo originale: The Judge’s List
Casa editrice: Mondadori

Libri di John Grisham

La lista del giudice di John Grisham

Incipit The Judge’s List

The call came through the office land line, through a system that was at least twenty years old and had fought off all technological advances. It was taken by a tattooed receptionist named Felicity, a new girl who would be gone before she fully understood the phones. They were all leaving, it seemed, especially the clerical help. Turnover was ridiculous. Morale was low. The Board on Judicial Conduct had just seen its budget chopped for the fourth straight year by a legislature that hardly knew it existed.
Felicity managed to route the call down the hall to the cluttered desk of Lacy Stoltz. “There’s a call on line three,” she announced.
“Who is it?” Lacy asked.
“She wouldn’t say.”
There were so many ways to respond. At that moment, though, Lacy was bored, and she did not wish to waste the emotional energy necessary to properly chastise the kid and set her straight. Routines and protocols were crumbling. Office discipline was waning as BJC spiraled into a leaderless mess.
As a veteran, the veteran, it was important to set an example. “Thanks,” she said and punched the blinking light. “Lacy Stoltz.”
“Good afternoon, Ms. Stoltz. Do you have a moment?”
Female, educated, no hint of an accent, mid-forties, give or take three years. Lacy always played the voice game. “And to whom do I have the pleasure?”
“My name is Margie for now, but I use other ones.”

Incipit tratto da:
Title: The Judge’s List
Author: John Grisham
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Un caso irrisolto conduce a una serie di omicidi e a un indiziato insospettabile. Può un giudice essere uno spietato serial killer?
Lacy Stoltz si è trovata troppe volte di fronte a casi di corruzione nella magistratura nel corso della sua carriera di investigatrice presso un’apposita commissione in Florida. A quasi quarant’anni vorrebbe cambiare lavoro, ma proprio quando sembra essersi decisa viene contattata da una donna misteriosa e molto spaventata.
Jeri Crosby si presenta sotto falso nome e sostiene di sapere chi ha assassinato suo padre vent’anni prima, un caso rimasto irrisolto. Ha assolutamente bisogno dell’aiuto di Lacy perché è convinta che l’autore dell’omicidio sia un giudice irreprensibile. Jeri non si è mai persa d’animo, si è messa sulle sue tracce, usando diverse identità, e ha segretamente condotto delle indagini minuziose, scoprendo via via altre vittime uccise nello stesso modo. I suoi sospetti sono più che fondati, ma mancano delle prove schiaccianti perché il giudice in questione è un uomo dall’intelligenza fuori dal comune e molto scaltro, conosce in anticipo le mosse della polizia e soprattutto conosce la legge.
Questa volta Lacy non si trova di fronte a un caso di corruzione: l’uomo che si nasconde dietro la toga potrebbe essere un serial killer. Lacy deve scoprire la verità a tutti i costi senza rischiare di diventare l’ennesima vittima della sua lista.
Appassionante e pieno di suspense, La lista del giudice è il primo thriller di John Grisham su un serial killer e segna il ritorno di Lacy Stoltz, già protagonista de L’informatore (2016).
(Ed. Mondadori)

Indice cronologico opere e bibliografia di John Grisham

Il sogno di Sooley – John Grisham

Ad aprile, quando Samuel Sooleymon fu invitato ai provini per la nazionale, aveva diciassette anni

Incipit Il sogno di Sooley

Ad aprile, quando Samuel Sooleymon fu invitato ai provini per la nazionale, aveva diciassette anni, era alto quasi un metro e novanta ed era considerato un playmaker promettente, noto per la sua velocità e l’elevazione, ma anche per i passaggi imprecisi e il tiro mediocre.
A luglio, quando la squadra partì da Juba, la capitale del Sudan del Sud, alla volta dell’America, Samuel era alto uno e novantatré, continuava a essere veloce ma più inaffidabile che mai nel gestire la palla e altrettanto impreciso nel tiro da tre punti. Non faceva caso al suo scatto di crescita, piuttosto comune per un adolescente, ma era consapevole che le sue logore scarpe da basket erano diventate strette e il suo unico paio di pantaloni ormai gli arrivava ben al di sopra delle caviglie.
Ad aprile, però, quando lo avevano convocato, a casa sua c’erano stati grandi festeggiamenti. Samuel viveva a Lotta, uno sperduto villaggio nei dintorni di Rumbek, una città di trentamila abitanti. A Lotta aveva trascorso tutta la vita, e oltre a giocare a basket e a calcio non aveva fatto molto altro. Sua madre Beatrice era una casalinga non istruita, come tutte le donne del villaggio. Suo padre Ayak faceva il maestro in una baracca senza pareti costruita dai missionari decenni prima. Quando non maneggiava il pallone da basket nei campi di terra del villaggio, Samuel si prendeva cura dell’orto di famiglia insieme ai fratelli minori e vendeva verdura sul ciglio della strada.
Per il momento, la situazione al villaggio era buona e abbastanza stabile. Da due anni era cominciata l’ennesima brutale guerra civile che non accennava a concludersi e, anche se la vita quotidiana era sempre precaria, la gente riusciva a cavarsela e a sperare in un futuro migliore. I bambini vivevano per strada, sempre intenti a inseguire o a calciare un pallone, e le partite offrivano un diversivo gradito.
Dall’età di tredici anni, Samuel era il miglior giocatore di basket del villaggio. Come ogni altro ragazzino sognava di giocare nella squadra di un college americano e ovviamente nell’NBA, in cui militavano alcuni campioni sudanesi del Sud che in patria erano venerati come divinità.

Incipit tratto da:
Titolo: Il sogno di Sooley
Autore: John Grisham
Traduzione: Luca Fusari e Sara Prencipe
Titolo originale: Sooley
Casa editrice: Mondadori

Libri di John Grisham

Il sogno di Sooley di John Grisham

Incipit Sooley

In April, when Samuel Sooleymon was invited to try out for the national team, he was seventeen years old, stood six feet two inches tall, and was considered to be a promising point guard, known for his quickness and vertical leap, but also for his erratic passing and mediocre shooting.
In July, when the team left Juba, the capital of South Sudan, for the trip to America, he was six feet four inches tall, just as quick but even more erratic handling the ball and no more accurate from the arc. He was hardly aware of his growth, which was not unusual for a teenager, but he did realize that his well-worn basketball shoes were tighter and his only pair of pants now fell well above his ankles.
But back in April when the invitation arrived, his neighborhood erupted in celebration. He lived in Lotta, a remote village on the outskirts of Rumbek, a city of 30,000. He had spent his entire life in Lotta doing little more than playing basketball and soccer. His mother, Beatrice, was a homemaker, with little education, like all the women in the village. His father, Ayak, taught school in a two-room open-air hut built by some missionaries decades earlier. When Samuel wasn’t pounding the basketball on the dirt courts throughout the village, he tended to the family’s garden with his younger siblings and sold vegetables beside the road.
For the moment, life in the village was good and fairly stable. Another brutal civil war was in its second year with no end in sight, and though daily life was always precarious, the people managed to make it through the day and hope for better things tomorrow. The children lived in the streets, always bouncing or kicking a ball, and the games offered a welcome diversion.
Since the age of thirteen, Samuel had been the best basketball player in the village. His dream, like every other kid’s, was to play college ball in America and, of course, make it to the NBA. There were several South Sudanese players in the NBA and they were god-like figures back home.

Incipit tratto da:
Title: Sooley
Author: John Grisham
Publisher:
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Samuel Sooleymon ha diciassette anni e un’unica grande passione: il basket. Vive con la famiglia in un villaggio del Sudan Meridionale, paese dilaniato dalla guerra civile e dalla carestia.
Agile, scattante e velocissimo, Samuel è ancora un atleta acerbo e inesperto quando viene notato da un coach che gli offre l’occasione di una vita: partire per gli Stati Uniti con altri ragazzi come lui per partecipare a un importante torneo che potrebbe aprirgli le porte di una carriera sportiva sfolgorante. Samuel non si è mai allontanato da casa, ma il sogno di diventare un campione è la molla che lo spinge a lasciare tutto e iniziare la sua avventura. Ed è proprio quando muove i primi passi nell’ambiente ultracompetitivo dell’agonismo sportivo che lo raggiunge una terribile notizia: la guerra civile non ha risparmiato il suo villaggio e la vita di suo padre, mentre sua madre e i suoi due fratelli sono stati accolti in un campo profughi.
Sooley, come ormai tutti lo chiamano, vorrebbe tornare in Sudan, però non può farlo. È disperato, ma possiede qualcosa che nessun altro atleta ha: la fiera determinazione di farcela, di passare le selezioni, di vincere per poter portare in salvo il prima possibile la sua famiglia in America. Decide di allenarsi senza un attimo di tregua. Ha un anno di tempo per diventare il simbolo del riscatto e l’orgoglio del suo paese. Riuscirà a entrare nella leggenda?
Il sogno di Sooley è il primo romanzo di John Grisham sul basket, sport da lui molto amato e da cui prende spunto per raccontare la storia commovente e appassionante di una giovane vita esemplare.
(Ed. Mondadori)

Indice cronologico opere e bibliografia di John Grisham

Il tempo della clemenza – John Grisham

Incipit Il tempo della clemenza

L’infelice casetta sorgeva in mezzo alla campagna, a una decina di chilometri da Clanton, lungo una vecchia strada della contea che non portava da nessuna parte. Dalla carreggiata non si vedeva. Vi si accedeva da un vialetto di ghiaia che digradava e si incurvava sinuoso, e di notte faceva sobbalzare i fari che si avvicinavano. La loro luce filtrava attraverso le finestre e le porte della facciata, come per avvertire chi era in attesa all’interno. L’isolamento dell’edificio contribuiva all’orrore incombente.
La mezzanotte della domenica era passata già da molto quando i fari finalmente comparvero. Irruppero nella casa proiettando ombre sinistre e silenziose sulle pareti, poi sparirono mentre l’auto si abbassava prima di percorrere l’ultimo tratto. Chi era dentro avrebbe dovuto essere addormentato da ore, ma in quelle notti terribili riposare era impossibile. Sul divano in soggiorno, Josie fece un respiro profondo, disse una preghiera veloce e si avvicinò piano alla finestra. L’auto sbandava e sobbalzava come sempre o era sotto controllo? Lui era ubriaco come al solito o aveva rallentato il ritmo delle bevute? Lei si era messa una sottoveste provocante per attirare la sua attenzione e magari distoglierlo dalla violenza. In passato c’era riuscita, una volta gli era piaciuto.

Incipit tratto da:
Titolo: Il tempo della clemenza
Autore: John Grisham
Traduzione: Luca Fusari e Sara Prencipe
Titolo originale: A Time for Mercy
Casa editrice: Mondadori

Libri di John Grisham

Copertine di Il tempo della clemenza di John Grisham

Incipit A Time for Mercy

The unhappy little home was out in the country, some six miles south of Clanton on an old county road that went nowhere in particular. The house could not be seen from the road and was accessed by a winding gravel drive that dipped and curved and at night caused approaching headlights to sweep through the front windows and doors as if to warn those waiting inside. The seclusion of the house added to the imminent horror.
It was long after midnight on an early Sunday when the headlights finally appeared. They washed through the house and cast ominous, silent shadows on the walls, then went away as the car dipped before its final approach. Those inside should have been asleep for hours, but sleep was not possible during these awful nights. On the sofa in the den, Josie took a deep breath, said a quick prayer, and eased to the window to watch the car. Was it weaving and lurching as usual, or was it under control? Was he drunk as always on these nights or could he have throttled back on the drinking? She wore a racy negligee to catch his attention and perhaps alter his mood from violence to romance. She had worn it before and he had once liked it.

Incipit tratto da:
Title: A Time for Mercy
Author: John Grisham
Publisher: Doubleday
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Clanton, Mississippi. 1990. Quando l’avvocato Jake Brigance viene nominato suo malgrado difensore di Drew Gamble, accusato a soli sedici anni di aver ucciso Stuart Kofer, vicesceriffo della Ford County, capisce di trovarsi di fronte al caso più difficile della sua carriera.
Perché Drew è soltanto un ragazzo timido e spaventato che non dimostra la sua età, e questo rende il suo crimine ancora più incredibile e agghiacciante. Ma sua madre e sua sorella, che insieme a lui vivevano a casa di Stuart, sanno cosa lo ha spinto a commettere questo terribile gesto. Conoscono fin troppo bene la doppia vita della vittima.
Molti a Clanton invocano la pena di morte, l’assassinio di un poliziotto è considerato un atto inammissibile, e la professione di Stuart Kofer lo rendeva a suo modo intoccabile in un contesto sociale pieno di ombre e contraddizioni.
Il ragazzo ha poche chance di sfuggire alla camera a gas e Jake è l’unico che può salvarlo, in un processo controverso che dividerà l’opinione pubblica, mettendo a rischio anche la sua vita e quella della sua famiglia.
Il tempo della clemenza è uno dei più emozionanti legal thriller scritti da John Grisham, un romanzo profondo, drammatico e pieno di umanità che segna il ritorno dell’avvocato Jake Brigance, già amatissimo protagonista di Il momento di uccidere e L’ombra del sicomoro.
(Ed. Mondadori)

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