Bell’abissina – Carlo Lucarelli

Incipit Bell'abissina - Carlo Lucarelli

Incipit Bell’abissina

«Vivere, senza malinconia… vivere, senza più gelosia…»
«E chi minchia sei, Labrù, il Tito Schipa de’ noantri? Ch’è successo, t’ha lasciato la ragazza?»
«Senza mai più rimpianti, senza conoscer cos’è l’amore…»
«Lo sentite, brigadiere? Il collega è giovane e aitante, mica come noi che teniamo moglie e figli… chiusa una porta si apre un portone, no? Con lo stipendio che prendi tra diaria, indennità e avanzamento arrivi quasi a mille lire, c’hai le donne che ti corrono dietro, Labruna!»
«Ridere, sempre così giocondo… ridere, delle follie del mondo…»
«Bravo, ridi, ridi… facciamo il mestiere più bello del mondo, no, brigadiere? Siamo le guardie del corpo del Duce!»
«Be’, Cortì… da questo punto di vista, se vogliamo… stiamo nella Presidenziale, ma alla Squadra Fognature, però. Voi siete appena arrivati, ma io è una vita che zampetto nella merda per controllare che non ci siano bombe sotto le strade che fa il Duce.»
«Almeno quaggiù si sta tranquilli. Un collega del paese mio che l’avevano vestito da contadinotta quando c’è stato da inaugurare una battaglia del grano, con la festa e l’orchestrina, e gli avevano messo due poppe così, che il Duce non se n’era accorto, l’ha preso per ballare e gli ha infilato una mano tra le chiappe e lui: “Piano, Eccellenza, sono un agente”. Zan! Trasferito. Adesso sta alla PAI, in Africa, ho preso io il suo posto.»
«Ridere, finché c’è gioventù…»
«Lo vuoi un consiglio, Cortì? Non la raccontare tanto ’sta storia, che fai fare una brutta figura al Duce. E noi saremmo anche noi tre e saremmo pure qui sottoterra, ma di questi tempi anche la merda ha orecchie…»

Incipit tratto da:
Titolo: Bell’abissina. Un’indagine del commissario Marino
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Mondadori

Libri di Carlo Lucarelli

Bell'abissina - Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

Nella “Presidenziale”, la sezione della polizia che si occupa della sicurezza di Mussolini, c’è un gruppo molto particolare chiamato “Squadra Fognature”, comandato a perlustrare il sottosuolo di strade e piazze su cui passerà il Duce, a caccia di eventuali bombe. Ed è durante una di queste perlustrazioni che agli inizi degli anni ’30 gli agenti della Fognature trovano le ossa dello scheletro di una donna, sgozzata e scarnificata.
Dieci anni più tardi, a Cattolica, il commissario Marino, segretamente e attivamente antifascista col nome di battaglia “Locàrd”, riceve le confidenze di uno degli ex agenti della Fognature: forse la morte della ragazza, e di tante altre, ha a che fare con la famiglia di Francone Brandimarzio, un ricco imprenditore che ha fatto fortuna nelle Colonie, e che adesso si è ritirato a Cattolica, insieme al figlio Attilio e a una giovane e affascinante ragazza eritrea.
Una famiglia all’apparenza irreprensibile, e soprattutto intoccabile, dal momento che foraggia gerarchi corrotti e ladri di regime, occultando e distribuendo fiumi di denaro sporco.
Il commissario Marino si rende conto che, oltre a smascherare un assassino seriale, questa indagine può mettere in grave difficoltà il regime, ma il filo su cui si muove è davvero sottile, e il rischio di cadere dietro l’angolo.
(Ed. Mondadori; Il Giallo Mondadori)

Incipit Bell'abissina - Carlo Lucarelli

Cronologia opere e bibliografia di Carlo Lucarelli

Léon – Carlo Lucarelli

Incipit Léon

Marta la trovano sotto il lavandino, incastrata tra il tubo di scarico e i detersivi.
Il carabiniere allunga la mano libera, nell’altra ha la pistola, e la tocca, ma lei tiene lo sguardo fisso davanti a sé, il bordo della mascherina sull’orlo delle palpebre immobili. Sfrega i polpastrelli sui capelli corti, avanti e indietro, destra e sinistra, alternate.
Anche il secondo carabiniere ha una pistola, ma nell’altra mano tiene un cellulare, lo schiaccia contro l’orecchio, come se volesse piantarcelo dentro.
– No, no… è una ragazza, bassettina, maglietta, calzoni e zoccoli, tutti bianchi…
Il primo carabiniere cerca di infilarsi di piú sotto l’acquaio, vorrebbe prendere Marta per un braccio e tirarla fuori, come avrà fatto a entrare lí dentro, ma l’altro gli fa cenno di smettere, no, con la testa.
– Lascia stare, è un’infermiera.
– Ma dài, non la vedi? È sotto choc!
– Lascia stare! Adesso arriva l’ambulanza e ci pensano loro. Il capitano dice che dobbiamo stare uniti.
Marta fissa il vuoto e sembra muova le labbra dietro la mascherina, ma non si sente niente. Il carabiniere le sfiora la spalla con le dita, come per scusarsi, e si alza, spingendo sulle ginocchia.
Ci sono due porte lungo le pareti della cucina, una davanti all’altra. Quella da cui sono entrati, che dà sul giardino della villetta, era socchiusa, e lo è anche quella che stanno guardando, dietro al tavolo con i maccheroncini freddi nel sugo rappreso, sui piatti di plastica.
Il carabiniere che sta piú avanti schiaccia il cellulare contro la spalla, perché non lo sentano, e gira il volto verso quell’altro, le labbra contratte in una piega nervosa.
– A me sono questi che mi mettono agitazione… state insieme, state insieme… devi sentire il capitano che voce che ha.

Incipit tratto da:
Titolo: Léon
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Léon di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

«Credo di aver sentito un rumore. È come quando ti accorgi che qualcuno sta parlando da un po’ ma non hai capito cos’ha detto perché non stavi ascoltando. Da qualche parte, perso nella memoria, ho il ricordo di un suono, sempre piú lontano e indistinto, come un sogno dopo il risveglio. Ma c’era, l’ho sentito. C’è qualcuno qui con me».

Bologna, Ospedale Maggiore. Grazia Negro è ancora stordita dall’anestesia per il cesareo eppure sorride. Finalmente, a dispetto di tutto, è quello che ha scoperto di voler essere: una madre. Basta con le indagini, basta con i morti, basta con la caccia ai mostri. È felice. Ma un attimo dopo capisce che qualcosa non va. Un’infermiera le porta via la culla con le gemelle appena partorite, mentre un agente spinge il suo letto fuori dalla stanza. L’Iguana, il pazzo assassino che anni prima aveva preso di mira gli studenti dell’università, è scomparso dalla struttura psichiatrica in cui era detenuto, lasciando due morti dietro di sé. Era stata Grazia a catturarlo. Per questo trasferiscono lei e le bambine in un luogo segreto. E per questo conducono lí anche Simone, il suo ex compagno, il giovane non vedente che l’aveva aiutata nell’indagine. Però non è sufficiente. Ci sono zone buie, in questa storia, che nascondono sorprese molto pericolose. Nessuna fra le persone coinvolte nel caso è al sicuro.
(Ed.Einaudi; Stile Libero Big)

Cronologia opere e bibliografia di Carlo Lucarelli

L’inverno più nero – Carlo Lucarelli

Incipit L’inverno più nero

«Il Resto del Carlino», venerdì 1 dicembre 1944-XXIII, Italia, Impero e Colonie cent. 50.
L’AVVERSARIO SPRECA LE SUE FORZE CONTRO LE INCROLLABILI DIFESE DELLA WERMACHT – NUOVE MICIDIALI ARMI TEDESCHE APPRONTATE PER LA GUERRA MARITTIMA – BATTAGLIONI DI MUTILATI VOLONTARI CONTRAEREI E ANTIPARACADUTISMO. In una località dell’Italia settentrionale continuano ad affluire i mutilati e invalidi di guerra che chiedono di entrare a far parte dei Battaglioni la cui bandiera porta il motto «Onore e Sacrificio».
Cronaca di Bologna: MATERASSI E BIANCHERIA RUBATI. Materassi e biancheria per un valore di 20 mila lire sono stati rubati dall’abitazione sinistrata del 53enne Dario Guizzardi fu Andrea. L’OSCURAMENTO. Orario: inizio alle 17.10 e termine alle 7.
TUTTO COME IN ITALIA. Leggete la corrispondenza dei lavoratori italiani che prestano servizio in Germania. In generale, questi vostri camerati vi diranno che, qualunque sia la loro zona d’impiego, conservano perfetta l’impressione di essere ancora in Italia. QUESTI SONO I FATTI, A VOI LA DECISIONE.


Il tedesco spalancò la portiera e infilò la testa nella macchina, attento a non sbattere l’elmetto contro il montante. Si era tolto un guanto che teneva in bocca, tra i denti, come un cane, perché l’altra mano la stringeva sull’impugnatura del mitra, l’indice gonfio di lana ruvida che riempiva il ponticello, sul grilletto. Prese i documenti che Franchina gli porgeva, già pronti, e restò a lungo a guardarli in faccia tutti e due, impassibile, il ragazzino con ancora i brufoli e i capelli ondulati di brillantina al volante e De Luca a fianco, infossato nel sedile della 1100, avviluppato nel soprabito chiaro, troppo leggero per quell’inverno già così freddo.

Incipit tratto da:
Titolo: L'inverno più nero
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Copertine di L'inverno più nero di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

1944, Bologna sta vivendo il suo «inverno piú nero». La città è occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai bombardamenti. Ai continui episodi di guerriglia partigiana le Brigate Nere rispondono con tale ferocia da mettere in difficoltà lo stesso comando germanico. Anche per De Luca, ormai inquadrato nella polizia politica di Salò, quei mesi maledetti sono un progressivo sprofondare all’inferno. Poi succede una cosa. Nella Sperrzone, il centro di Bologna sorvegliato dai soldati della Feldgendarmerie, pieno di sfollati, con i portici che risuonano dei versi degli animali ammassati dalle campagne, vengono ritrovati tre cadaveri. Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.
(Ed. Einaudi)

Indice cronologico opere e bibliografia di Carlo Lucarelli