La nave per Kobe – Dacia Maraini

Mio padre un giorno mi ha regalato questi quaderni, dicendo “Ti riguardano, prendili”.

Incipit La nave per Kobe

Mio padre un giorno mi ha regalato questi quaderni, dicendo “Ti riguardano, prendili”. Ho cominciato a sfogliarli e mano a mano che andavo avanti ero acciuffata dalla commozione. Il passato ha la capacità di saltarti addosso a tradimento attraverso una fotografia, una lettera. Ti racconta di un tempo che non c’è più e che pure si fa vivo ai tuoi occhi con una vivacità e una corposità assolutamente insospettate. Favoleggia nel tuo orecchio di una parte di te ormai sparita, che credevi del tutto morta e che invece stava in letargo in qualche angolo della memoria. Sono io questa bambina, mi dico, ma non sono più io. Ho perso per sempre quel corpo che nelle fotografie appare così reale, così nitido e consistente. Oggi un nuovo corpo, sciupato, offeso dal tempo e dalle esperienze, ferito come un vecchio soldato che ha fatto troppe guerre, siede al sole cercando di scaldare un sangue che circola con lentezza esasperante.

Incipit tratto da:
Titolo: La nave per Kobe
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Dacia Maraini

Copertine di La nave per Kobe di Dacia Maraini

Quarta di copertina / Trama

“Un libro nato per caso, dalla scoperta degli straordinari quaderni di mia madre. Quando ho cominciato a scrivere, la man è partita da sola e non si è più fermata. Gli scrittori sono sesso impudichi. Della loro vita fanno materia di narrazione e non possono esimersi dall’inseguire i personaggi del proprio passato con comica e ingenua freschezza.” d.m
Per la prima volta Dacia Maraini si sofferma a raccontare il suo legame con la madre svelando aspetti della storia della sua famiglia ancora sconosciuti e interrogando soprattutto gli anni trascorsi in Giapppone dal 1938 fino all’inasprirsi del secondo conflitto mondiale. Sul filo della memoria la scrittrice si ritrova bambina, e riannoda passato e presente, gli anni dell’infanzia lontana e le vicende della maturità, le prime esperienze giapponesi e i successivi viaggi in Africa e in India con Moravia e Pasolini. La scoperta dei diari tenuti in quel periodo dalla madre Topazia, ha sollecitato il ricordo della figlia e restituita appieno la forza di quel rapporto, un rapporto solo apparentemente distratto dalla seduttiva bellezza del padre, e nel tempo solidificatosi nel riconoscimento del coraggio e della generosità dell’amore materno. Giorno dopo giorno, Topazia Alliata Maraini, ha annotato in quei quaderni sia le tappe del lungo viaggio a bordo del Conte Verde verso Kobe, sia le trame dei piccoli e grandi eventi familiari: i compleanni, le prime parole, i primi passi delle figlie, Dacia e poi Yuki e Toni, le loro vacanze, le prime avventure infantili fino all’universo scolastico, e insieme le scoperte della cultura e del mondo giapponese, così distanti e seducenti. Prende vita da questo ricordare l’amorosissimo e inedito ritratto che si anima nell’intimo e segreto rapporto madre-figlia, arricchisce la storia di una famiglia italiana singolare, e si fa, al tempo stesso, nella trama degli affetti e nell’incontro con la Storia, testimonianza di un’epoca che correva inconsapevolmente incontro alla tragedia.
A completare La nave per Kobe è riprodotta gran parte delle pgine dei diari di Topazia, fitte di testo, fotografie, disegni, appunti vari. Quasi un romanzo per immagini, una ver e propria finestra che si apre sul verde paesaggio delle memorie, quello che aveva animato Bagheria e creata l’occasione del racconto sulla vita di Marianna Ucrìa.
(Ed. Rizzoli; La Scala)

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Colomba – Dacia Maraini

Incipit Colomba

Quando le chiedono come nasce un suo romanzo, la donna dai capelli corti risponde che tutto comincia con un personaggio che bussa alla sua porta. Lei apre. Il personaggio entra, si siede. Lei prepara un caffè; qualche volta ci saranno pure dei biscotti appena fatti o del pane e burro con un poco di sale spruzzato sopra, per chi preferisce il salato al dolce. Il personaggio berrà il caffè che gli viene offerto. Sgranocchierà un biscotto o due. Alcuni fra di loro timidamente dicono di preferire un tè a quell’ora del pomeriggio e vorrebbero assaggiare quella marmellata di albicocche per cui è conosciuta fra gli amici. L’autrice preparerà un tè che potrà essere alla menta, o al gelsomino, con il limone o col latte secondo i gusti. Aprirà il barattolo della marmellata di albicocche e ci infilerà dentro un cucchiaio perché il visitatore si serva a suo piacere. Il personaggio sorbirà il tè, guardandosi intorno e poi racconterà la sua storia. Qualcuno pretenderà di accendersi una sigaretta. E la donna dai capelli corti, per non essere sgarbata con l’ospite, si limiterà ad allontanare la sedia o ad aprire un poco la finestra.

Incipit tratto da:
Titolo: Colomba
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Dacia Maraini

Copertine di Colomba di Dacia Maraini

Quarta di copertina / Trama

Dov’è finita Colomba? Perché la sua bicicletta giace abbandonata ai margini della foresta? Tante ipotesi si affollano nella mente di sua nonna Zaira, dalla fuga al rapimento, alla morte. L’unico indizio è la bicicletta abbandonata dalla ragazza, un anno prima, ai margini della foresta. Ogni mattina Zaira passa al setaccio i boschi delle montagne abruzzesi e intanto cerca una soluzione nell’ordito dei ricordi. Così, in quella nipote persa finisce per cercare tutte le persone scomparse nel passato, in un percorso a ostacoli che diviene la storia della sua famiglia. Con l’aiuto della “donna dai capelli corti”, una scrittrice che vive tra le montagne d’Abruzzo, Zaira riannoda i tanti fili della memoria. Le voci delle due donne si alternano, si sovrappongono, narrano una fiaba che intreccia storie personali e storia italiana. Un romanzo epico e corale, che segna il grande ritorno di Dacia Maraini ai suoi temi prediletti: la trama sottile dei sentimenti, l’attenzione per il mondo femminile e i suoi conflitti, il dolore causato dalla storia, l’amore per la natura.
(Ed. Rizzoli; BUR Scrittori Contemporanei)

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La grande festa – Dacia Maraini

Mi capita spesso di sognare mia sorella che se ne è andata più di dieci anni fa.

Incipit La grande festa

Mi capita spesso di sognare mia sorella che se ne è andata più di dieci anni fa. E non la vedo con la faccia gonfia e la gola bucata che mi facevano disperare le ultime volte che l’ho vista in ospedale. Il suo viso è sereno e integro: gli occhi sono limpidi, i capelli le scivolano lunghi e lisci sulle spalle. Ha le gambe snelle e robuste e porta ai piedi le scarpe da tennis rosse di quando era ragazza e camminava spedita incontro al futuro.
Nel sogno mi parla, ma le sue parole non mi raggiungono che smozzicate. Non mi sembra triste, ma quieta,pronta ad uno dei suoi scoppi d’allegria. È in procinto di partire, ma per dove? Non mi è dato di saperlo.

Incipit tratto da:
Titolo: La grande festa
Autrice: Dacia Maraini
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Dacia Maraini

Copertina di La grande festa di Dacia Maraini

Quarta di copertina / Trama

È un linguaggio profondo e complesso quello con cui ci parlano coloro che abbiamo amato e non sono più con noi, ineffabile come il paese che abitano. I sogni e i ricordi sono il solo passaggio per questo luogo in cui le epoche della vita si confondono, “un’isola sospesa sulle acque, dai contorni sfumati e frastagliati”. Così, attraverso il filtro essenziale della memoria e del sogno, Dacia Maraini ci racconta coloro che ha amato, che l’hanno amata e che vivono ora solo attraverso i ricordi: “nel giardino dei pensieri lontani” rievoca e incontra la sorella Yuki, il padre Fosco, Alberto Moravia, Giuseppe Moretti – l’ultimo compagno scomparso prematuramente per una malattia crudele – l’amico carissimo Pasolini e un’inedita e fragile Maria Callas. Perché il racconto ha il potere di accogliere e abbracciare come in una grande festa le persone amate, restituendo al momento della fine, che oggi sempre più si tende a negare, a nascondere, quel sentimento estremo di bellezza e consolazione che gli è proprio.
Dacia Maraini ci regala una storia sincera e struggente, un ritratto memorabile di se che mescola affetti privati e pubblici, felicità e dolore. Un libro capace di emozioni rare, forte di una vita vissuta fino in fondo e del coraggio della narrazione della maggiore scrittrice italiana.
(Ed. Rizzoli; La Scala)

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