Lei così amata – Melania G. Mazzucco

In Africa, alcune tribù della foresta equatoriale ritengono che quando un malato guarisce deve cambiare nome e prenderne uno nuovo.

Incipit Lei così amata

In Africa, alcune tribù della foresta equatoriale ritengono che quando un malato guarisce deve cambiare nome e prenderne uno nuovo. La persona malata è morta, e quella che è riemersa è un’altra. Ciò perché al nome resta attaccata l’identità di prima, con tutto quel che ne consegue: sfortuna, destino e così via. La guida di Molanda le aveva assicurato che i bianchi non credono a certe superstizioni. E così, da quando era tornata in Europa, dopo tanti smarrimenti – risanata, o soltanto liberata – lei aveva ritrovato il nome che era sempre stato il suo Annemarie.

Incipit tratto da:
Titolo: Lei così amata
Autrice: Melania G. Mazzucco
Casa editrice: Einaudi

Libri di Melania G. Mazzucco

Copertine di Lei così amata di Melania G. Mazzucco

Quarta di copertina / Trama

Annemarie Schwarzenbach (1908-1942) fu scrittrice, archeologa, fotografa, giornalista, una donna colta, raffinata e bellissima, che «sembrava incarnare tutta la storia d’Europa». Figlia di un ricco industriale zurighese, avrebbe potuto godere di un’esistenza agiata e comoda; per essere fedele a se stessa, invece, scelse una vita irregolare e scandalosa, sempre in fuga, sempre in viaggio, dalla Persia agli Stati Uniti fino in Congo, alla ricerca di «nient’altro che se stessa».
Muovendosi sapientemente tra verità documentaria e invenzione, Melania Mazzucco sottrae all’oblio un personaggio femminile straordinario, figlio del Novecento come pochi altri, e lo trasfigura in una grande prova narrativa.
(Ed. Einaudi; Super ET)

Cronologia opere e bibliografia di Melania G. Mazzucco

Vita – Melania G. Mazzucco

Questo luogo non è più un luogo, questo paesaggio non è più un paesaggio.

Incipit Vita

Questo luogo non è più un luogo, questo paesaggio non è più un paesaggio. Non c’è più un filo d’erba, non una spiga, un arbusto, una siepe di fichi d’India. Il capitano cerca con lo sguardo i limoni e gli aranci di cui gli parlava Vita — ma non vede neanche un albero. Tutto è bruciato. Incespica di continuo nelle buche delle granate, lo avviluppano cespugli di filo spinato. Ecco, qui dovrebbe esserci il pozzo — ma i pozzi sono avvelenati da quando ci hanno gettato dentro i cadaveri dei fucilieri scozzesi, caduti durante il primo assalto alla collina. O forse erano i tedeschi. O i civili. C’è odore di cenere, di petrolio, di morte. Non deve distrarsi, perché la strada è disseminata di bombe inesplose. Sono qui, panciute al centro della strada, come carogne. Dozzine di caricatori vuoti, fucili inservibili. Bazooka arrugginiti, tubi da stufa da 88 millimetri abbandonati da tempo e già coperti di ortiche. Asini morti, gonfi d’aria come palloni. Grappoli di proiettili come sterco di capra. Ossa scarnificate che affiorano dal terriccio. Il capitano si copre la bocca col fazzoletto. Non era questo — mio Dio, non era questo.

Incipit tratto da:
Titolo: Vita
Autrice: Melania G. Mazzucco
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Melania G. Mazzucco

Copertine di Vita di Melania G. Mazzucco

Quarta di copertina / Trama

“Le parole, Diamante le mette nella valigia – l’unico bagaglio, l’unica ricchezza che si porta via dall’America. Forse non hanno nessun valore, ma non ha importanza. Lascia a Vita tutto quello che ha trovato, tutto quello che ha perso. Le lascia il ragazzo che è stato e l’uomo che non sarà mai. Perfino il suo nome. Ma le parole – quelle le porta via con sé.” New York, 1903: nella città delle occasioni, in cui sbarcano dodicimila stranieri al giorno, in cui gli italiani sono aborriti come alieni superstiziosi e criminali, approdano da Tufo di Minturno – un minuscolo paese sul Garigliano, in provincia di Caserta – Diamante e Vita, due ragazzini di dodici e nove anni. Lui è taciturno, orgoglioso e temerario. Lei istintiva, gelosa e dotata della misteriosa capacità di spostare gli oggetti. In una caotica pensione di Prince Street, nel ghetto italiano di downtown, li aspettano Agnello, il padre di lei, Lena, la sua nuova compagna, Rocco, Geremia, CocaCola, e, soprattutto, l’America. Tra fame, angherie, prepotenze della Mano Nera e di un padre possessivo, legati da una passione precoce quanto prematura, i due ragazzini scoprono insieme la morte e l’alfabeto, le tentazioni, il sesso, l’amore, il tradimento e la fedeltà. In dieci anni Diamante, sempre in attesa di fortuna, sarà strillone, raccoglitore di stracci, fattorino in una ditta di pompe funebri, waterboy alle ferrovie, attrezzista per la società di produzione dei western di Broncho Billy; Vita cucitrice di fiori artificiali, ladra, sguattera, cuoca, amante di un guappo, venditrice di baci, parole e case inesistenti – entrambi sempre convinti di progredire verso la felicità riconosciuta come un diritto dalla Costituzione degli Stati Uniti d’America. Ma i loro sogni infantili non sono destinati a realizzarsi – almeno, non a New York e non insieme. Quarant’anni dopo, nel 1944, il figlio americano di Vita è in Italia a combattere con l’US Army sul Fronte sud – proprio sul Garigliano – e cerca l’uomo che doveva essere, e non fu, suo padre. Picaresco e fantastico come un romanzo, Vita non è però solo un romanzo. I due ragazzini sono realmente esistiti, come sono esistiti la pensione e i molti personaggi che animano questa storia. Per scriverla l’autrice ha riannodato i fili delle memorie familiari e, partendo dai racconti di suo padre e di uno zio cieco, ha ritrovato documenti e indizi sui giornali dell’epoca, in corrispondenze private, negli archivi della polizia di Brooklyn, nelle liste passeggeri dei piroscafi, nei fascicoli delle Railways Companies americane. Una storia ora buffa, ora amara, comica e dolorosa, tenera e insieme crudele. La storia di una famiglia ma anche la storia di tutti noi alla ricerca della felicità. Un libro epico, scritto proprio mentre l’Italia sembra essere diventata l’America per chi abita sulla riva di un altro mondo.
(Ed. Rizzoli; Narrativa Italiana)

Romanzo vincitore del Premio Strega nel 2003

Cronologia opere e bibliografia di Melania G. Mazzucco

Un giorno perfetto – Melania G. Mazzucco

Roma si addormenta lentamente, sprofondando nel torpore della notte. In lontananza echeggia una sirena.

Incipit Un giorno perfetto

Roma si addormenta lentamente, sprofondando nel torpore della notte. In lontananza echeggia una sirena. Gli ultimi autobus, vuoti e illuminati, sfrecciano sull’asfalto umido, e nell’edicola un uomo intabarrato in un giaccone sistema una pila di giornali. Davanti al Viminale alcuni operai del gas, arancioni nei giubbotti fosforescenti, aggiustano un tubo. Hanno acceso un fanale che squarcia la condensa, fantomatico e accecante. Ogni tanto sibila la fiamma ossidrica, sprizzando fasci di scintille. La volante della polizia, con la sirena che ulula, risale via Cavour, costeggia la basilica e i fagotti che dormono sulle panchine, svolta a destra e imbocca via Carlo Alberto.

Incipit tratto da:
Titolo: Un giorno perfetto
Autrice: Melania G. Mazzucco
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Melania G. Mazzucco

Copertine di Un giorno perfetto di Melania G. Mazzucco

Quarta di copertina / Trama

Una donna che tenta di riprendersi la sua vita. Un poliziotto incapace di accettare la fine del suo matrimonio, ossessionato dal ricordo della moglie, dei suoi bambini, della sua famiglia perduta. E i loro figli, contesi e confusi. Un ragazzo di vent’anni che sogna un mondo diverso. E l’onorevole in declino che il poliziotto da anni scorta tutti i giorni, e che non ha il tempo di accorgersi che anche la sua famiglia sta andando in pezzi. E tutto intorno Roma, dalle periferie ai palazzi del potere. E il lavoro, la scuola, i sogni. Tutta la vita in un solo giorno.

Romanzo corale che si legge a perdifiato, affresco sociale ricco di ironia e di pietà, foto di gruppo di una nazione, questo racconto di un giorno apparentemente qualunque, in una grande città di oggi, è un’immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d’amore e disincanto, una notizia da prima pagina, un caso di cronaca nera. Ma soprattutto l’anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie — scene da un matrimonio in cui tutti noi, nel bene e nel male, possiamo riconoscerci.
Dopo il successo di Vita Melania Mazzucco si addentra per la prima volta nei territori del presente, e si conferma scrittrice di raro spessore letterario, capace di dare evidenza di verità a un intero universo narrativo e di creare personaggi destinati a durare nella memoria del lettore.
(Ed. Rizzoli; Narrativa Italiana)

Cronologia opere e bibliografia di Melania G. Mazzucco

Da questo romanzo il film Un giorno perfetto per la regia di Ferzan Ozpetek (2008)