Incipit Lezioni
Era un ricordo insonne, non un sogno. Sempre quella lezione di piano – pavimento in piastrelle arancione, un’unica finestra alta, il nuovo pianoforte verticale in una stanza spoglia nei pressi dell’infermeria. Lui undicenne, alle prese con quello che altri avrebbero forse riconosciuto come il primo preludio, volume 1, del Clavicembalo ben temperato di Bach, versione semplificata, ma di cui lui non sapeva niente. Non si chiedeva se fosse un brano celebre o sconosciuto. Era senza luogo e senza tempo. Impossibile immaginare che qualcuno si fosse preso il disturbo di scriverlo. La musica era una semplice realtà, una cosa di scuola, oppure un buio, come una foresta d’inverno, riservata a lui solo, suo privato labirinto di gelida angoscia. Non l’avrebbe lasciato andare mai.
Incipit tratto da:
Titolo: Lezioni
Autore: Ian McEwan
Traduzione: Susanna Basso
Titolo originale: Lessons
Casa editrice: Einaudi
In copertina: Illustrazione ©Tina Berning
First Lines Lessons
This was insomniac memory, not a dream. It was the piano lesson again—an orange-tiled floor, one high window, a new upright in a bare room close to the sickbay. He was eleven years old, attempting what others might know as Bach’s first prelude from Book One of The Well-tempered Clavier, simplified version, but he knew nothing of that. He didn’t wonder whether it was famous or obscure. It had no when or where. He could not conceive that someone had once troubled to write it. The music was simply here, a school thing, or dark, like a pine forest in winter, exclusive to him, his private labyrinth of cold sorrow. It would never let him leave.
Title: Lessons
Author: Ian McEwan
Language: English
Quarta di copertina / Trama
Figlio del capitano Robert Baines, autoritario veterano della Seconda guerra mondiale ora di stanza in Nord Africa, e di sua moglie Rosalind, Roland fatica a capire perché a soli undici anni gli tocchi lasciare le pietre calde e la pazza libertà di Libia, e il fianco tiepido di sua madre, per affrontare un’istruzione rigorosa e solitaria nella fredda Inghilterra. Là faticherà a capire che cosa voglia da lui Miss Miriam Cornell, la temibile insegnante di pianoforte del collegio, che punisce le sue manchevolezze con pizzicotti dolorosi e imbarazzanti e premia i suoi successi con languidi baci sulla bocca, e con gli uni e gli altri in egual misura lo terrorizza e lo attrae. Sarà poi la sua moglie anglotedesca Alissa a confonderlo e straziarlo quando, a pochi mesi dalla nascita del loro bambino Lawrence, abbandonerà marito e figlio al loro destino senza una spiegazione. Roland passerà il resto della vita a interrogarsi su di sé e sulla «natura del danno» che le tre donne – madre, insegnante, moglie – gli hanno procurato. Chi è davvero Roland Baines? Il giovane prodigio del pianoforte il cui straordinario talento è stato frustrato dai soprusi di un’insegnante, o l’indolente pianista di piano-bar che ha rinunciato alle sue ambizioni per pavidità? È il figlio di genitori intransigenti ma amorevoli, o il fratello di bambini come lui defraudati dei loro diritti da una madre degenere? È il marito di una donna spietata che immola gli affetti piú cari alla sua arte, o è il soffocante groviglio di bisogni che l’ha costretta alla fuga? L’aspirante scrittore amante della grande letteratura, o il ladro di frasi altrui con cui confezionare biglietti per ricorrenze a pagamento? Il padre premuroso e sempre presente, o l’ostaggio imprigionato in una paternità accollata? È il bambino vittima di abusi o il giovane «incline all’intimità» e alla felicità dei sensi? È tutte queste cose insieme, forse, essere poliedrico come il secolo che la sua vita attraversa? Dalla Crisi dei missili di Cuba alla caduta del Muro di Berlino, dalla glasnost al thatcherismo, dall’invasione dell’Iraq alla pandemia da Covid, Roland pare fluttuare da un’esperienza alla successiva a motore spento, sospinto dalla sola forza dei venti. Ma strada facendo qualche lezione la impara, se alla fine di tutto può approdare a una nuova curiosità d’amore, portato dalla mano piccola di una bambina in cui depositare una lunga eredità.
(Einaudi; Supercoralli)