Non si uccide di martedì – Andrea Molesini

Incipit Non si uccide di martedì - Andrea Molesini

Incipit Non si uccide di martedì

Come tutti i mercoledì, l’avvocato Ridolfi sorseggiava il caffè sfogliando il «Corriere della Sera» al Floriàn, in piazza San Marco. L’aveva incuriosito un titolo al centro di pagina tre: Come ho scavato a Rodi, con Agàpito eversore di necropoli. L’articolo faceva il ritratto di un Ercole vecchio e stanco, maestro di zappa e di piccone, ultimo sopravvissuto di una generazione di scopritori di tombe. Il sole del primo mattino accendeva le finestre delle Procuratie, lasciando ancora in ombra la piazza. Immerso nella lettura, Ridolfi non si accorse di un’anziana signora dall’aria altera e svagata che gli sedeva vicino, finché questa, sollevando la veletta che scendeva da un cappellino à la page, non si mise a canticchiare, a voce bassa ma ben udibile, un motivetto che lo distrasse. L’avvocato staccò il naso dal giornale.
«Perdonatemi… ero soprappensiero, non mi sono accorta di canticchiare».
«Non datevene pena, signora, capita anche a me più di qualche volta» disse l’avvocato, facendo il gesto di togliersi il cappello. «Permettete… mi presento, sono l’avvocato Ridolfi… Giorgio Ridolfi».
Con uno spillone uscito chissà mai da dove la signora inchiodò al cappellino la veletta che la brezza minacciava di farle ricadere sul viso, e si portò alle labbra la tazza fumante, piena fin quasi all’orlo di un liquido giallo. Un breve sorso. «Ma guarda… un avvocato… Mebel Valt, molto lieta», l’anziana signora posò la tazza. «Strano posto questo» disse, dando un calcetto a un piccione che si era intrufolato sotto il suo tavolino.
«Che intendete, signora?».
«Qui gli uccelli camminano» disse la donna e, indicando con un guizzo del mento il leone alato della basilica, aggiunse: «e i felini volano». Tossicchiò portando la mano alla bocca. «Sapete… avrei proprio bisogno di un uomo di legge per un consiglio… una questione delicata».

Incipit tratto da:
Titolo: Non si uccide di martedì
Autore: Andrea Molesini
Casa editrice: Sellerio
In copertina: Ubaldo Oppi, Ritratto della moglie sullo sfondo di Venezia, 1921 (particolare)

Libri di Andrea Molesini

Non si uccide di martedì - Andrea Molesini

Quarta di copertina / Trama

Venezia. Nel più rinomato caffè di San Marco una elegante anziana signora incontra l’avvocato Ridolfi, un giovane dal fare astuto, anche se alcuni dettagli del suo abbigliamento denunciano scarsa affermazione professionale. La signora è una vedova molto ricca e altrettanto cinica, indifferente alle sirene del conformismo. Tra i due si stringe un accordo.
Rita, la nipote della vedova, ed Enrico, chirurgo in carriera, sono in viaggio di nozze a Rodi, allora italiana: siamo nel 1938, nei giorni del Trattato di Monaco. Li avvicina un sedicente generale di nome Costantini, che comunica a Rita l’improvvisa morte della nonna, dicendo di averla sposata poco prima che si spegnesse e consegnando alla nipote un testamento che la rende unica erede di una immensa fortuna. Ma il testamento include una clausola capestro, dove si insinua l’avvocato Ridolfi, che fa la sua comparsa a Rodi con una proposta tanto ambigua quanto minacciosa. Tra i quattro, sullo sfondo mondano e corrotto dell’isola levantina, inizia un carosello di mosse e contromosse, che include il ricatto e un incombente delitto: un gioco in cui uno solo potrebbe vincere tutto. Il mistero da Rodi ritorna infine a Venezia, dove i personaggi, messi in scena con piglio umoristico e a tratti satirico, lo condurranno a soluzione.
Anche in questo libro Andrea Molesini – autore di Non tutti i bastardi sono di Vienna e di Il rogo della Repubblica – sceglie la via del romanzo storico per raccontare torbide relazioni familiari e intrecci criminali, invitando il lettore a esplorare il passato per interrogare il presente.
(Sellerio; La Memoria)

Incipit Non si uccide di martedì - Andrea Molesini

Cronologia opere e biografia di Andrea Molesini

Il rogo della Repubblica – Andrea Molesini

Incipit Il rogo della Repubblica - Andrea Molesini

Incipit Il rogo della Repubblica

Buia, l’acqua batte contro il molo. La settimana di pioggia ha fatto bruna l’ansa del fiume. Il fango smorza il riverbero del cielo chiaro, frena le ruote dei carri, impasta il passo dei buoi e delle donne, strappa bestemmie agli scaricatori dalle scarpe pesanti. Pagata la gabella, i battellieri ripartono da Portobuffolè senza il boccale di rito, la voglia di casa può più della sete.
La peste se n’è andata. «La Vergine Santa ci ha fatto la grazia» dice la voce, e ora che anche la guerra sul mare è finita e i fuochi delle scorrerie non si alzano più dai villaggi di là dal Tagliamento, Venezia ha congedato i soldati e ogni donna attende il ritorno del marito. Con la stessa impazienza i mercanti, all’opera sotto l’ombra dei portici, invocano il santo patrono perché il sole si spicci a seccare le strade. La Pasqua imminente fa l’aria frizzante. Nelle case intorno al castello si lavora per far posto ai parenti che la festa raduna, e alle uova e al maiale per cui vale la pena impegnare il paiolo del nonno, o la panca appena riparata. E su ogni mensa adorna di salvia e di alloro non manca l’offerta per la bacinella d’acqua benedetta che il prete porta con sé: dimore e vivande aspettano quello schizzo di Dio. Perché nessuno sa fin dove giunge il Suo volere e che spazio lasci a quello dell’uomo, ma tutti sanno che è bene stare all’erta: ogni straniero, ogni sguardo, ogni gesto può nascondere il sussurro della morte che viene. «Non si sa quando è l’ora del Figlio dell’Uomo» ha detto Pre’ Antonio dal pulpito, e le vie del paese gli fanno eco.

Incipit tratto da:
Titolo: Il rogo della Repubblica
Autore: Andrea Molesini
Casa editrice: Sellerio

Libri di Andrea Molesini

Il rogo della Repubblica - Andrea Molesini

Quarta di copertina / Trama

Nel 1480, in un piccolo paese del trevigiano, un bambino sparisce nel nulla. L’archisinagogo Servadio e altri due ebrei vengono accusati di averlo ucciso per impastare col suo sangue le focaccine pasquali. Torturati e condannati a morte per infanticidio rituale, fanno ricorso e il processo si riapre davanti al Senato di Venezia.
Boris da Candia, spia della Repubblica di San Marco, uomo di «inganno e di rapina», avventuriero levantino e violento, ma anche colto umanista, è investito di una missione segreta.
Venezia è appena uscita da una guerra contro i turchi e dalla peste. Il malcontento si diffonde. Il francescano Bernardino da Feltre, con le sue prediche infuocate, fomenta nel popolo l’odio contro gli ebrei, perché il suo ordine religioso vuole sostituire i loro banchi dei pegni con quelli del Monte di Pietà. Il doge Giovanni Mocenigo, per motivi economici e di ordine pubblico, emana una bolla che proclama la tolleranza e impone il rispetto degli ebrei, cittadini laboriosi e fedeli alla legge, ma ciò non basta a moderare il livore plebeo istigato dal feroce predicatore.
Boris da Candia, un Corto Maltese arguto e a tratti brutale, che frequenta palazzi e bordelli, nel corso delle sue indagini incrocia una maga, donna dalle grazie misteriose, che gli rivela particolari ignoti a tutti: «Il dettaglio è il crocevia dove il visibile e l’invisibile s’incontrano». Giovanni, un monello di strada, lo aiuta a districarsi. Ma è il dialogo con Servadio quello che lo segna più di ogni altro, perché l’archisinagogo, sapiente e mite, si rivela uomo di tale travolgente spiritualità da far vacillare il miscredente avventuriero, e questo genera in Boris una inaspettata sete di giustizia: «I popoli, non sapendo fare forte il giusto, chiamano giusto il forte». Ma che spazio hanno le ragioni dello spirito nella cieca inerzia della Storia?
La scrittura musicale di Andrea Molesini scolpisce con maestria l’amara intensità emotiva della vicenda. Boris è un personaggio che scopre di essere, a dispetto del proprio passato, la porta che mette in comunicazione due mondi, la commedia e la tragedia, che si intrecciano e fondono nel sempiterno spettacolo dell’azione, dove da sempre il male pubblico giunge alla casa di ognuno.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

Incipit Il rogo della Repubblica - Andrea Molesini

Cronologia opere e bibliografia di Andrea Molesini

Dove un’ombra sconsolata mi cerca – Andrea Molesini

Incipit Dove un’ombra sconsolata mi cerca - Andrea Molesini

Incipit Dove un’ombra sconsolata mi cerca

Galleggiavo su una distesa di teste col cappello e di teste senza il cappello, teste di signore, di facchini, viaggiatori, ragazze, poliziotti. La stazione era così affollata che se qualcuno fosse svenuto sarebbe rimasto in piedi, sorretto dai corpi vicini. Ero felice, galleggiare era bello. Poco più in là una gabbia con due canarini ondeggiava sul berretto di un marinaio. Ondeggiavo anch’io, ma sapevo che le mani salde del nostromo Tobia mi reggevano sopra la marea delle teste.
Uno spiffero di fumo improvviso uscì dalle ruote della locomotiva e alzò la sottana di una donna, gli uomini intorno risero.

Incipit tratto da:
Titolo: Dove un’ombra sconsolata mi cerca
Autore: Andrea Molesini
Casa editrice: Sellerio

Libri di Andrea Molesini

Dove un’ombra sconsolata mi cerca - Andrea Molesini

Quarta di copertina / Trama

A Venezia, negli anni che vanno dal 1938 al 1945, anni di guerra, di fascismo e di occupazione nemica, Guido passa dall’infanzia all’adolescenza. Una crescita dominata dalla imponente figura del padre – il «Comandante», un ufficiale della Regia Marina che diventa capo partigiano – e della madre che decifra il mondo «con il naso e con le orecchie», beffandosi della presunta razionalità maschile. Centrale, nella vita di Guido, è l’amicizia, nata sui banchi di scuola, con un compagno di umile estrazione sociale e di poca cultura, ma capace di fulminee intuizioni. I due amici – Guido e Scola – entrano nella pericolosa rete clandestina del contrabbando, e quasi senza rendersene conto divengono staffette partigiane. La vastità e i segreti della laguna si rivelano in lunghe giornate in cui i due ragazzi portano di isola in isola messaggi criptati, curano i loro piccoli traffici, incontrano le persone più strane. Ma altro li unisce: le donne, che per un adolescente sono fuoco, tormento, mistero; Scola, più grande e già seduttore, è per Guido un modello.
In questa vicenda, un po’ Resistenza un po’ ribellione brigantesca, sono coinvolti altri personaggi memorabili, tra cui spiccano il nostromo Tobia e la vecchia Sussurro, la somala Maria, che vive nascosta nella palude, una contessa e un maggiore tedesco. Ognuno di loro ha una storia da svelare e mette un granello di saggezza, di poesia e di coraggio nella formazione di Guido. Ma quando, all’improvviso, il sospetto di un tradimento si insinua, l’impalpabile senso del rischio e della sfida («tutto quel che conta è segreto») che eccitava le peripezie dei due amici si trasforma in angoscia.
Con una scrittura di potente, naturale musicalità, che aderisce al dettaglio realistico senza rinunciare al vigore della metafora, Molesini fa sempre sentire al lettore una rivelazione, una forza nascosta, mettendo in scena i turbamenti della coscienza, che in ogni essere umano convivono con il travolgente mistero della felicità.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

Incipit Dove un’ombra sconsolata mi cerca - Andrea Molesini

Indice cronologico opere e bibliografia di Andrea Molesini