Capolinea Malaussène – Daniel Pennac

Incipit Capolinea Malaussène - Daniel Pennac

Incipit Capolinea Malaussène

“Allora, Kebir, hai ripulito per bene?”
Com’è possibile che Nonnino faccia così paura? Con la sua valigettina e la sua voce dolce, com’è possibile? Se lo chiedono tutti, ogni volta che parlano con lui. Non soltanto Kebir, pure gli altri.
“È andata come volevi tu? È tutto in ordine?”
Una voce gentilissima, la sua. Mai che ti insulti; ti parla.
“La pulizia è importante, figliolo.”
Spiega le cose.
“Una camera pulita e in ordine è come una mente chiara.”
Spiega sempre, lui.
“Il letto, per esempio; ti rifai il letto alla perfezione, e dopo pensi meglio. Dico bene? Dopo non ti puoi più sbagliare. Insomma, meno.”
Ripete, gentile:
“Dico bene, Kebir mio?”.
Sorridendo a tutt’occhi, con quella voce dolce, mentre ti posa la vecchia mano sulla testa per poi ritrarla sfiorandoti l’orecchio. Senti il freddo dell’anello con lo stemma.
“Lo stesso vale per le scarpe ben lucidate. Ti ci puoi specchiare, son terse. Sono la tua coscienza. E saltano subito all’occhio. Tu arrivi, e si capisce immediatamente che rispetti te stesso e gli altri. È come per il gabinetto.”
Anche lì, lui ci tiene alla pulizia. Tantissimo.

Incipit tratto da:
Titolo: Capolinea Malaussène. Il caso Malaussène 2
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: Terminus Malaussène . Le Cas Malaussène 2
Casa editrice: Feltrinelli
In copertina: ©Tardi

Libri di Daniel Pennac

Capolinea Malaussène - Daniel Pennac

Incipit Terminus Malaussène

– Alors, Kébir, tu as bien fait le ménage ?
Comment Pépère peut-il faire si peur ? Avec son petit cartable et sa voix douce, comment est-ce possible ? On se pose la question chaque fois qu’on parle avec lui. Pas seulement Kébir, les autres aussi.
-Ça s’est passé comme tu voulais ? C’est tout comme il faut ?
Vraiment gentille, sa voix. Il te traite jamais ; il te parle.
-C’est important, le ménage, mon petit.
Il explique les choses.
-Une chambre bien rangée, c’est une tête bien claire.
Toujours, il explique.
-Un lit, par exemple ; tu fais ton lit au carré, après tu penses juste. C’est pas vrai ? Après tu peux plus te tromper. Enfin, moins.
Il répète gentiment :
-C’est pas vrai, mon Kébir ?
Avec ce sourire de tous ses yeux, cette voix douce, cette vieille main qu’il pose sur ta tête et qu’il retire en te caressant l’oreille. On sent le froid de sa chevalière.
-Pareil pour les pompes bien cirées. Tu te regardes dedans, c’est net. C’est ta conscience. Ça en installe. T’arrives, on voit tout de suite que tu te respectes et que tu respectes les autres. C’est comme pour les chiottes.
Cette propreté-la aussi il y tient. Énormément.

Titre: Terminus Malaussène. Le Cas Malaussène 2
Auteur: Daniel Pennac
Langue: Français
Incipit Capolinea Malaussène - Daniel Pennac

Quarta di copertina / Trama

“Non sapevo che i miei ragazzi avessero rischiato di farsi ammazzare nel caso Lapietà. Quando ho scoperto che c’era di mezzo Nonnino, ho capito una cosa: chi non conosce Nonnino non sa di cosa è capace l’essere umano.” – Benjamin Malaussène

La tribù Malaussène è tornata.

“Fuochi d’artificio per dire addio a Benjamin e alla sua tribù.”
Le Temps

Cronologia opere e bibliografia di Daniel Pennac

La legge del sognatore – Daniel Pennac

Incipit La legge del sognatore – Daniel Pennac

Incipit La legge del sognatore

Posto che sia possibile mettere una data a simili nascite, io sono diventato scrittore la notte di questa conversazione con Louis. Avevo dieci anni e sostenevo con il mio migliore amico che la luce era fatta di acqua.
“Di acqua? Sei sicuro di quello che dici?”
“Sicurissimo, la luce è fatta di acqua!”
“La luce elettrica? Quella della lampada sul comodino? È fatta di acqua?”
Vercors, notte fonda, la conversazione si svolgeva nella mia camera, di cui Louis era l’ospite fisso: lui nel suo letto e io nel mio, tra di noi la lampada da notte e, appeso sopra le nostre teste, un disegno coloratissimo di Federico Fellini. Questa la scena.
“Sì, la luce gialla delle lampadine e la luce bianca dei neon è fatta di acqua.”
“Chi te l’ha detto?”
“Il maestro, la settimana scorsa. Il giorno che tu eri assente. Ci ha spiegato che in montagna, cioè qui, la luce è fatta dell’acqua dei fiumi che grazie alle dighe sono trasformati in laghi, e che poi viene domata in certi impianti fatti apposta.”
“Acqua domata? Sei sicuro di aver capito bene?”

Incipit tratto da:
Titolo: La legge del sognatore
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: La loi du rêveur
Illustrazione Copertina: Marco Ventura
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Daniel Pennac

La legge del sognatore - Daniel Pennac

Incipit La loi du rêveur

Pour autant qu’on puisse dater ce genre de naissance, je suis devenu écrivain la nuit de cette conversation avec Louis. J’avais dix ans et j’affirmais à mon meilleur copain que la lumière c’est de l’eau.
— De l’eau, tu es sûr de ce que tu dis ?
— Parfaitement, la lumière c’est de l’eau.
— La lumière électrique ? Celle de notre lampe de chevet ? C’est de la flotte ?
Vercors, nuit tombée, la conversation avait lieu dans ma chambre d’enfant, dont Louis était l’invité perpétuel : lui dans son lit moi dans le mien, notre lampe de chevet entre nous, et un dessin très coloré de Federico Fellini accroché au-dessus de nos têtes. C’est le décor.
— Oui, la lumière jaune des ampoules et la lumière blanche des néons, c’est de l’eau.
— Qui t’a raconté ça ?
— Le maître, la semaine dernière, le jour où tu étais absent. Il nous a expliqué qu’en montagne, c’est-à-dire ici, la lumière c’est de l’eau, des rivières qu’on transforme en lacs, grâce à des barrages, et qu’on apprivoise dans des usines spéciales.
— De la flotte qu’on apprivoise ? Tu es sûr que tu as bien compris ?

Incipit tratto da:
Titre: La loi du rêveur
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français
Incipit La legge del sognatore – Daniel Pennac

Quarta di copertina / Trama

La lampadina del proiettore è saltata in pieno Fellini. Minne e io stavamo guardando Amarcord a letto. “Oh, no, cazzo!” Ho piazzato una sedia sopra un tavolo e sono andato all’assalto di quell’arnese per cambiare la lampadina fulminata. Un gran botto, la casa si è spenta, sono franato giù con tutta la mia impalcatura e non mi sono più rialzato. Mia moglie mi ha visto morto ai piedi del letto coniugale. Nel frattempo io rivivevo la mia vita. Pare succeda spesso. Ma non si svolgeva esattamente come l’avevo vissuta.
D.P.
“Se solo mia madre mi avesse presentato a Federico Fellini!”
(Ed. Feltrinelli)

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Mio fratello – Daniel Pennac

Incipit Mio fratello – Daniel Pennac

Incipit Mio fratello

Il desiderio di portare in scena il Bartleby di Melville mi è venuto un giorno in cui pensavo a mio fratello Bernard. Ero in macchina sull’autostrada del Sud, fra Nizza e Avignone. Ero appena stato sorpassato da uno di quei bolidi sul genere razzo extralusso come se ne vedono parecchi in quel tratto di autostrada. Forse una Ferrari, in ogni caso una roba rossa nuova fiammante. Ero un uomo piuttosto avanti negli anni, e non avevo mai comprato un’auto nuova in vita mia.
“Evitiamo di aggravare l’entropia…”
Uno dei princìpi di mio fratello morto.
“Usiamo l’usato?”
“Esatto, niente abusi e usiamo l’usato.”

Incipit tratto da:
Titolo: Mio fratello
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: Mon frère
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Daniel Pennac

Mio fratello - Daniel Pennac

Incipit Mon frère

Le désir de monter au théâtre le Bartleby de Melville m’est venu un jour que je pensais à mon frère Bernard. Je conduisais sur l’autoroute du Sud, entre Nice et Avignon. Un bolide venait de me doubler, un de ces projectiles de luxe comme on en trouve tant sur cette portion d’autoroute. Ferrari, peut-être, du rouge en tout cas, et du neuf. J’étais un homme d’âge mûr et n’avais jamais acheté une voiture neuve de ma vie.
— On ne va tout de même pas ajouter à l’entropie…
Un des principes de mon frère mort.
— Usons l’usé ?
— C’est ça, n’abusons pas, usons l’usé.

Incipit tratto da:
Titre: Mon frère
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français
Incipit Mio fratello – Daniel Pennac

Quarta di copertina / Trama

Poco tempo dopo la morte del fratello Bernard, Daniel Pennac allestisce una lettura scenica di un celebre racconto di Melville, Bartleby lo scrivano. Per il personaggio di Bartleby, lui e Bernard avevano la medesima predilezione. Alternando le pagine dell’adattamento teatrale di Bartleby agli aneddoti su Bernard, ricordi affettuosi, divertenti o spietati e battute piene di humour, Daniel Pennac tratteggia il ricordo del fratello scomparso, vero e proprio complice, insostituibile compagno di vita. E mette contemporaneamente in luce una singolare affinità tra i due personaggi. Come Bartleby, Bernard era sempre più incline a ritrarsi deliberatamente dalla vita sociale, a un rifiuto categorico di aggravare l’entropia. Un singolare libro d’amore, insieme profondo, lucido e toccante.
“Non so niente di mio fratello morto, se non che gli ho voluto bene. Sento moltissimo la sua mancanza, e tuttavia non so chi ho perso. Ho perso il piacere della sua compagnia, la gratuità del suo affetto, la serenità dei suoi giudizi, la complicità del suo senso dell’umorismo, ho perso la quiete. Ho perso quel po’ di tenerezza che c’era ancora al mondo. Ma chi ho perso?” (Ed. Feltrinelli)

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