Il caso Malaussène. Mi hanno mentito – Daniel Pennac

Incipit Il caso Malaussène. Mi hanno mentito – Daniel Pennac

Incipit Il caso Malaussène. Mi hanno mentito

Lapietà? Georges? Lo conosci, è il classico tipo che nelle confidenze ci sguazza, come i cani in campagna nella fossa del letame. (Quel movimento elicoidale che li attorciglia tutti, dal muso alla coda!) Lui, uguale. E poi ne spande ovunque. Allora tanto vale entrare subito nella sua testa. Non è un’indiscrezione, è stato lui stesso quel giorno a raccontare tutto ai ragazzi. A cominciare dall’accuratezza con cui si è preparato per andare a prendere l’assegno. E i buoni motivi che aveva per non arrivare puntuale: Ho tutte le carte in mano, arrivo all’ora che mi va, becco i soldi e ce ne andiamo in vacanza, questo voleva far capire al gentile comitato: Ménestrier, Ritzman, Vercel e Gonzalès. Settimane passate a scegliere con cura il travestimento.

Incipit tratto da:
Titolo: Il caso Malaussène. Mi hanno mentito
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: Le cas Malaussène I. Ils m’ont
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Daniel Pennac

Il caso Malaussène - Daniel Pennac

Incipit Le cas Malaussène I. Ils m’ont

Lapietà? Georges? Tu le connais, c’est le genre de type à se rouler dans la confidence comme un chien de ferme dans la fosse à purin. (Ce mouvement hélicoïdal qui les torchonne du museau jusqu’à la queue!) Il est pareil. Il en fout partout. Alors, autant entrer tout de suite dans l’intérieur de sa tête. Il n’y a pas d’indiscrétion, lui-même a tout raconté aux gosses ce jour-là. À commencer par la minutie avec laquelle il s’est préparé pour aller toucher son chèque. Et ses bonnes raisons de ne pas arriver à l’heure : J’ai toutes les cartes en main, j’arrive à mon heure, je palpe mon fric et on se tire en vacances, voilà ce qu’il voulait faire comprendre à l’aimable comité : Ménestrier, Ritzman, Vercel et Gonzalès. Des semaines passées à choisir son déguisement avec soin.

Incipit tratto da:
Titre: Le cas Malaussène I. Ils m’ont
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français
Incipit Il caso Malaussène. Mi hanno mentito – Daniel Pennac

Quarta di copertina / Trama

La mia sorellina minore Verdun è nata che già urlava ne La fata carabina, mio nipote È Un Angelo è nato orfano ne La prosivendola, mio figlio Signor Malaussène è nato da due madri nel romanzo che porta il suo nome e mia nipote Maracuja è nata da due padri ne La passione secondo Thérèse. E ora li ritroviamo adulti in un mondo che più esplosivo non si può, dove si mitraglia a tutto andare, dove qualcuno rapisce l’uomo d’affari Georges Lapietà, dove Polizia e Giustizia procedono mano nella mano senza perdere un’occasione per farsi lo sgambetto, dove la Regina Zabo, editrice accorta, regna sul suo gregge di scrittori fissati con la verità vera proprio quando tutti mentono a tutti.
Tutti tranne me, ovviamente. Io, tanto per cambiare, mi becco le solite mazzate.
Benjamin Malaussène
“Io sottoscritto Benjamin Malaussène vi sfido, oggi, chiunque voi siate, ovunque vi nascondiate, quale che sia il vostro grado di indifferenza alle cose di questo mondo, a ignorare l’ultima notizia appena uscita, la notiziona che farà discutere la Francia e crepitare i soscial.”
(Ed. Feltrinelli)

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L’amico scrittore – Daniel Pennac

Incipit L'amico scrittore - Daniel Pennac

Incipit L’amico scrittore

A come Amicizia. Tanto vale dirlo subito, io e Daniel Pennac siamo amici. Sono più di vent’anni che ci conosciamo, un periodo durante il quale l’ho intervistato molte volte e ho scritto non pochi articoli sui suoi libri. L’autore di Signor Malaussène è però un uomo curioso degli altri e uno scrittore per nulla egocentrico: non a caso, a un certo punto è lui che ha cominciato a fare le domande a me, ribaltando ruoli e convenzioni. Così, a poco a poco siamo diventati amici. E per Pennac l’amicizia è una cosa importante, un caposaldo della vita e delle relazioni con gli altri. E probabilmente anche delle relazioni con i lettori. Da un certo punto di vista, infatti, i suoi libri instaurano una relazione di amicizia con chi li legge, una relazione di complicità e condivisione che nasce, oltre che dallo stile e dalle atmosfere delle sue pagine, dalla grande generosità narrativa che le caratterizza. Per i lettori, Pennac è un po’ come un amico capace di raccontare storie appassionanti e dire senza paura cosa pensa di questo nostro mondo. Allo stesso modo, lo scrittore considera i lettori degli amici con cui dialogare, dimostrandosi sempre molto attento e disponibile nei loro confronti. Insomma, Pennac è l’amico scrittore che tutti vorremmo avere.

Incipit tratto da:
Titolo: L’amico scrittore. Conversazione con Fabio Gambaro
Autore: Daniel Pennac e Fabio Gambaro
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Daniel Pennac

L’amico scrittore - Daniel Pennac

Quarta di copertina / Trama

Un libro in forma d’intervista in cui Daniel Pennac ripercorre la sua carriera di scrittore, dai primi noir della serie di Benjamin Malaussène fino a Storia di un corpo, passando per Come un romanzo, Ecco la storia e Diario di scuola. Un’incursione nell’officina del popolare romanziere, tra ricordi e riflessioni, in cui Pennac si esprime – oltre che sulla genesi e i caratteri delle sue opere – sul mestiere dello scrittore, la lingua, il teatro, la lettura, la scuola, la cultura, la famiglia, la politica e l’Europa. E dopo i famosi “dieci diritti del lettore”, prova a tracciare la mappa dei possibili diritti dello scrittore, a cominciare da quello fondamentale della libertà di scrittura.
(Ed. Feltrinelli; Varia)

Incipit L'amico scrittore - Daniel Pennac

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Storia di un corpo – Daniel Pennac

Incipit Storia di un corpo – Daniel Pennac

Incipit Storia di un corpo

3 agosto 2010
Cara Lison

sei appena tornata dal mio funerale, ed eccoti a casa, un po’ tristanzuola, anche se c’è Parigi che ti aspetta, e gli amici, l’atelier, qualche tela rimasta in sospeso, i tuoi mille progetti, fra cui le scenografi e per l’Opéra, le tue passioni politiche, il futuro delle gemelle, la vita, la tua vita. Sorpresa: al tuo arrivo una lettera del notaio R. ti annuncia in termini burocratici che il suddetto detiene un pacco di tuo padre destinato a te. Caspita, un regalo post mortem di papà! Ovviamente ti precipiti. E quel che il notaio ti consegna è davvero uno strano regalo: niente meno che il mio corpo! Non il mio corpo in carne e ossa, ma il diario che di esso ho tenuto all’insaputa di tutti nell’arco della mia vita.

Incipit tratto da:
Titolo: Storia di un corpo
Autore: Daniel Pennac
Traduzione: Yasmina Melaouah
Titolo originale: Journal d’un corps
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Daniel Pennac

Storia di un corpo - Daniel Pennac

Incipit Journal d’un corps

Ma chère Lison,
Te voilà revenue de mon enterrement, rentrée chez toi, tristounette forcément, mais Paris t’attend, tes amis, ton atelier, quelques toiles en souffrance, tes projets nombreux, dont celui de ton décor pour l’Opéra, tes fureurs politiques, l’avenir des jumelles, la vie, ta vie. Surprise, à ton arrivée une lettre de maître R. t’annonce en termes notariaux qu’il détient par-devers lui un paquet de ton père à toi destiné. Bigre, un cadeau post mortem du papa! Tu y cours, bien sûr. Et c’est un drôle de présent que te remet le notaire: rien de moins que mon corps! Non pas mon corps en chair et en os, mais le journal que j’en ai tenu en douce ma vie durant.

Incipit tratto da:
Titre: Journal d’un corps
Auteur: Daniel Pennac
Editeur: Gallimard
Langue: Français
Incipit Storia di un corpo – Daniel Pennac

Quarta di copertina / Trama

3 agosto 2010. Tornata a casa dopo il funerale del padre, Lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall’età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell’io narrante che ci accompagna nel mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l’odore dell’amata tata Violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e mosto d’uva. Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata attraverso Parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno.
Con la curiosità e la tenerezza del suo sguardo attento, con l’amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, Pennac trova qui le parole giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane. (Ed. Feltrinelli)

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