Il figliol prodigo – Alessandro Perissinotto e Piero d’Ettorre

Incipit Il figliol prodigo - A. Perissinotto e P. d'Ettorre

Incipit Il figliol prodigo

«Tutta colpa della francese. Possibile che non possa mai uscire di pista, quella lì? Un piccolo volo fuori pista e Rossana avrebbe vinto.»
«Capisco il suo agonismo, Clelia, ma non credo che a mia figlia piacerebbe vincere per eliminazione delle avversarie: lei vuole essere la più veloce, non la più fortunata. E poi, un dodicesimo posto non è male: stiamo parlando della Coppa Europa di slalom, non della gara dello sci club.»
«Vabbè, però senza la francese… Ma poi, cosa vuol dire quella sigla che hanno messo lì, vicino al nome?»
Clelia indicò con il dito un punto dello schermo su cui stavano scorrendo le immagini della gara disputata la settimana prima a Serre Chevalier. La sovrimpressione riportava: “Rossana Actis – ITA – LW 12.1”.
L’avvocato Vittorio Actis, con un dolore appena percepibile nella voce, spiegò alla segretaria dello studio il significato di quel codice:
«La categoria LW 12.1 è quella degli sciatori paraplegici, ma con un buon equilibrio sul monosci.»

Incipit tratto da:
Titolo: Il figliol prodigo. Una difesa impossibile per l’avvocato Meroni
Autori: Alessandro Perissinotto e Piero d’Ettorre
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il figliol prodigo

Il figliol prodigo - A. Perissinotto e P. d'Ettorre

Quarta di copertina / Trama

Marco Sarriano è diventato da poco maggiorenne quando, durante un viaggio in Europa, smette di dare sue notizie: l’ultimo messaggio alla madre, Daniela, lo manda da Liegi. Poi di lui si perde ogni traccia, e viene iscritto nel registro delle persone scomparse. Un giorno di due anni dopo Daniela Sarriano riceve una telefonata dalla polizia: Marco è stato ritrovato. È in questura, a Torino, ed è accusato di omicidio. Avrebbe pugnalato a morte un giovane imprenditore, fondatore di una startup di successo: a incastrarlo c’è una telecamera di sorveglianza.
Ma perché Marco, che ha sempre vissuto a Napoli, è riapparso a Torino? E perché avrebbe ucciso un uomo che pare non conoscere? Cosa gli è accaduto nei due anni in cui ha lasciato la madre nella disperazione assoluta?
L’avvocato Giacomo Meroni, che ha appena accettato la sua difesa, è certo che, al primo colloquio in carcere, tutte quelle domande troveranno una risposta. Ma si sbaglia. Marco non parla, non dice una parola, sembra aver perso la ragione o, come sostiene il pubblico ministero, sembra in grado di simulare bene la follia.
E il caso, che all’inizio pareva drammaticamente semplice, diventa un nodo inestricabile. Fino a quando Giacomo, con l’aiuto di sua moglie Rossana e della giovane praticante di studio, non troverà l’esile filo che conduce di nuovo a Liegi, la città di George Simenon, e a una notte maledetta dalla quale nessuno è uscito indenne. Su tutto pesa un tragico dilemma: il figliol prodigo è tornato, ma con le mani sporche di sangue; non era forse meglio che colui che era perduto non venisse ritrovato?
(Mondadori; Il giallo Mondadori)

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Cena di classe – Alessandro Perissinotto e Piero d’Ettorre

Incipit Cena di classe - Perissinotto d Ettorre

Incipit Cena di classe

2 febbraio 2018. All’avvocato Giacomo Meroni pare una mattina come tante, fredda e limpida. I rituali di sempre: la colazione con sua moglie Rossana e il bacio, prima che lei e la sua sedia a rotelle spariscano nel taxi che le porta a scuola. E in quel bacio ci sono due sapori: l’amaro per non aver ancora individuato il pirata della strada che ha investito Rossana l’il settembre 2001, e il piccante di una donna che non ha perso la voglia di insegnare, di fare l’amore, di essere felice e di sciare.
Ma quella non è una mattina come tante, perché, dopo aver attraversato in bicicletta una Torino silenziosa e magica, Giacomo trova ad aspettarlo in studio una madamin compita e affranta; suo figlio, Riccardo Corbini, un grigio ingegnere sulla cinquantina, è appena stato arrestato con un’accusa pesantissima: lo stupro e l’uccisione di una compagna di liceo durante una cena di classe nel giugno del 1989. Le indagini per quel delitto si sono trascinate stancamente per un tempo infinito, poi, come spesso accade nei cold case, all’improvviso è apparsa una nuova prova, quella che, secondo il PM, inchioda il cliente di Giacomo.
Ma Corbini è un colpevole al quale garantire un giusto processo o un innocente che deve essere salvato dall’errore giudiziario? Giacomo sa che il compito dell’avvocato non è stabilire la verità; eppure, per lui, scoprirla fa la differenza. Per questo si impegna in un’indagine difensiva che finirà per coinvolgere tutti i compagni di classe della vittima e dell’imputato, riportando a galla odi, amori e rancori mai sopiti.

Incipit tratto da:
Titolo: Cena di classe. Il primo caso dell’avvocato Meroni
Autori: Alessandro Perissinotto e Piero d’Ettorre
Casa editrice: Mondadori
Qui è possibile leggere le prime pagine di Cena di classe

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Cena di classe - Perissinotto e d Ettorre

Quarta di copertina / Trama

22 febbraio 2018. All’avvocato Giacomo Meroni pare una mattina come tante, fredda e limpida. I rituali di sempre: la colazione con sua moglie Rossana e il bacio, prima che lei e la sua sedia a rotelle spariscano nel taxi che le porta a scuola. E in quel bacio ci sono due sapori: l’amaro per non aver ancora individuato il pirata della strada che ha investito Rossana l’11 settembre 2001, e il piccante di una donna che non ha perso la voglia di insegnare, di fare l’amore, di essere felice e di sciare.
Ma quella non è una mattina come tante, perché, dopo aver attraversato in bicicletta una Torino silenziosa e magica, Giacomo trova ad aspettarlo in studio una madamin compita e affranta; suo figlio, Riccardo Corbini, un grigio ingegnere sulla cinquantina, è appena stato arrestato con un’accusa pesantissima: lo stupro e l’uccisione di una compagna di liceo durante una cena di classe nel giugno del 1984. Le indagini per quel delitto si sono trascinate stancamente per un tempo infinito, poi, come spesso accade nei cold case, all’improvviso è apparsa una nuova prova, quella che, secondo il PM, inchioda il cliente di Giacomo.
Ma Corbini è un colpevole al quale garantire un giusto processo o un innocente che deve essere salvato dall’errore giudiziario? Giacomo sa che il compito dell’avvocato non è stabilire la verità; eppure, per lui, scoprirla fa la differenza. Per questo si impegna in un’indagine difensiva che finirà per coinvolgere tutti i compagni di classe della vittima e dell’imputato, riportando a galla odi, amori e rancori mai sopiti.
(Mondadori; Il Giallo Mondadori)

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La congregazione – Alessandro Perissinotto

Incipit La congregazione

Adesso
Nel buio del suo nascondiglio, Elizabeth sente che la vita sta lentamente gocciolando via da lei, come i candelotti di ghiaccio che pendono dal cornicione della casa abbandonata e che sciogliendosi, con un ticchettio inesorabile sulla copertura di lamiera della rimessa, scandiscono il ritmo delle sue ultime ore. E accoglie quelle gocce con una rassegnazione di cui, fino a poco prima, non si sarebbe creduta capace. Si dice che, in fondo, le sono stati regalati quarant’anni di vita, che avrebbe già dovuto morire nel 1978 e che la morte non può essere beffata per due volte. Tra poco loro arriveranno. A questo punto, un’idea di dove lei sia ce l’hanno. Per qualche ora è riuscita a far perdere le sue tracce, ma per qualche ora soltanto. Loro sanno che è arrivata a Idaho Springs e che l’ultima localizzazione la pone all’ingresso dell’Argo Gold Mine. La troveranno, anche se ha scelto il percorso più improbabile. E forse è un bene che la trovino, altrimenti sarà il freddo a ucciderla. Quando non sentirà più le gocce sul tetto, vorrà dire che il sole è sceso oltre le montagne e che l’acqua è tornata a gelare: sarà solo l’inizio, la temperatura scenderà ancora e le sue membra si irrigidiranno a poco a poco. Meglio morire per ipotermia o per una pallottola nel cuore?

Incipit tratto da:
Titolo: La congregazione
Autore: Alessandro Perissinotto
Copertina: Elaborazione grafica di una cartolina degli anni ’70 di Frisco
Progetto grafico: Andrea Geremia
Casa editrice: Mondadori

Libri di Alessandro Perissinotto

Copertine di La congregazione di Alessandro Perissinotto

Quarta di copertina / Trama

Frisco, Colorado. Un tranquillo paese delle Rocky Mountains, a tremila metri di quota e a un centinaio di miglia da Denver. È qui, in una vecchia casa appena ereditata, che Elizabeth si trasferisce per scontare la pena che il giudice le ha inflitto per guida in stato di ebbrezza: ventiquattro mesi con la cavigliera elettronica e il divieto di superare i confini del villaggio. Per Elizabeth, spogliarellista a fine carriera, donna ancora molto bella e sempre più disincantata, Frisco è forse l’ultima occasione per cambiare vita.
La piccola comunità del paese è cordiale e accogliente, ma un giorno Elizabeth inizia a ricevere sgradevoli omaggi da un ignoto personaggio che sembra molto informato sul suo passato e soprattutto sembra conoscere molto bene ciò che lei ha impiegato una vita per tentare di dimenticare. Torna così a galla un incubo degli anni ’70, quando lei era solo una bambina, lo spettro di un massacro, a migliaia di chilometri da lì: la più grande strage di cittadini americani prima dell’11 settembre 2001. Sembra passata un’eternità, ma non è così ed Elizabeth se ne renderà conto quando capirà che qualcuno, dal passato, è tornato a cercarla con uno scopo preciso: finire il lavoro che la Storia aveva lasciato a metà.
Elizabeth, antieroina sensuale e ironica che potrebbe essere uscita da un film dei fratelli Coen, è un personaggio di invenzione, ma gli eventi drammatici che si affollano nella sua memoria sono verità e rappresentano uno dei capitoli più bui e sconvolgenti della storia americana. Fedele al proprio modo di fare letteratura, Perissinotto parte, come in molti suoi romanzi, dalle realtà dimenticate, dalle rimozioni collettive, ma questa volta decide di dare al racconto del vero i ritmi implacabili del thriller e di scandirli con una scrittura fredda e precisa come la lama di un coltello
(Ed. Mondadori)

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