Vicolo Cannery – John Steinbeck

Incipit Vicolo Cannery

La bottega di Lee Chong, sebbene non fosse un modello d’eleganza, era miracolosamente ben fornita. Era piccola e zeppa, ma nei limiti di una sola stanza ci si poteva trovare tutto quello di cui si aveva bisogno o che si poteva desiderare per vivere ed essere felici: vestiti, cibarie fresche e in scatola, liquori, tabacco, utensili per la pesca, macchine, barche, cordami, berretti, costolette di maiale. Da Lee Chong era possibile comperare un paio di pantofole, un chimono di seta, un quarto di pinta di whisky e un sigaro. Si potevano mettere insieme assortimenti adatti a quasi tutti gli umori. La sola mercanzia che Lee Chong non aveva, la si trovava a pochi passi di distanza, da Dora.
La bottega s’apriva all’alba e non chiudeva fino a quando l’ultimo soldino dell’ultimo vagabondo senza dimora non fosse stato speso, o il suo proprietario non se ne fosse andato a dormire. Non che Lee Chong fosse avaro. Non lo era, ma se la gente voleva spendere il suo denaro, lui si metteva a disposizione della gente. La sua situazione nella comunità stupiva Lee per quanto egli poteva stupirsi. Col passare degli anni, tutti gli abitanti del Vicolo Cannery gli dovettero del denaro. Non sollecitava mai i suoi clienti, ma quando il conto diventava troppo grosso, Lee non faceva più credito. Piuttosto di salire la collina per andare in città, di solito il cliente pagava, o cercava di pagare.

Incipit tratto da:
Titolo: Vicolo Cannery
Autore: John Steinbeck
Traduzione: Aldo Camerino
Titolo originale: Cannery Row
Casa editrice: Bompiani

Libri di John Steinbeck

Copertine di Vicolo Cannery di John Steinbeck

Incipit Cannery Row

Lee Chong’s grocery, while not a model of neatness, was a miracle of supply. It was small and crowded but within its single room a man could find everything he needed or wanted to live and to be happy— clothes, food, both fresh and canned, liquor, tobacco, fishing equipment, machinery, boats, cordage, caps, pork chops. You could buy at Lee Chong’s a pair of slippers, a silk kimono, a quarter pint of whiskey and a cigar. You could work out combinations to fit almost any mood. The one commodity Lee Chong did not keep could be had across the lot at Dora’s.
The grocery opened at dawn and did not close until the last wandering vagrant dime had been spent or retired for the night. Not that Lee Chong was avaricious. He wasn’t, but if one wanted to spend money, he was available. Lee’s position in the community surprised him as much as he could be surprised. Over the course of the years everyone in Cannery Row owed him money. He never pressed his clients, but when the bill became too large, Lee cut off credit. Rather than walk into the town up the hill, the client usually paid or tried to.

Incipit tratto da:
Title: Cannery Row
Author: John Steinbeck
Publisher: Penguins
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Romanzo della maturità del grande scrittore americano, Vicolo Cannery narra di un mondo in cui vivono usurai, pescatori, ruffiani, giocatori ed emarginati di tutte le razze. In questo microcosmo di diseredati spicca la figura di un solitario e misterioso biologo che, nonostante la differenza di classe, si interessa a loro instaurando un rapporto di affettuosa amicizia e solidarietà umana. Insieme imparano a farsi burla del destino riuscendo a costruirsi un’esistenza degna di essere vissuta, che finisce per rendere questi personaggi eroi e simboli del vivere quotidiano. Nella narrazione scanzonata delle avventure di questa umanità, Steinbeck restituisce il ritratto tragico e, al tempo stesso, comico, di uomini e donne vittime di un grande equivoco morale che sono l’altro volto del modello di benessere americano.
(Ed. Bompiani)

Cronologia opere e bibliografia di John Steinbeck

Da questo romanzo il film Cannery Row per la regia di David S. Ward (1982)

Locandina Cannery Row - David S. Ward

Viaggio con Charley – John Steinbeck

Incipit Viaggio con Charley

Quando ero giovane e avevo in corpo la voglia di essere da qualche parte, la gente matura m’assicurava che la maturità avrebbe guarito questa rogna. Quando gli anni mi dissero maturo, fu l’età di mezzo la cura prescritta. Alla mezza età mi garantirono che un’età più avanzata avrebbe calmato la mia febbre. E ora che ne ho cinquantotto sarà forse la vecchiaia a giovarmi. Nulla ha funzionato. Quattro rauchi fischi della sirena d’una nave continuano a farmi rizzare il pelo sul collo, e mettermi i piedi in movimento. Il rumore d’un aereo a reazione, un motore che si scalda, persino uno sbatter di zoccoli sul selciato suscitano l’antico brivido, la bocca secca, le mani roventi, lo stomaco in agitazione sotto la gabbia delle costole. In altre parole, non miglioro. Vagabondo ero, vagabondo resto. Temo che la malattia sia incurabile. Metto giù questa roba non per istruire gli altri, ma per informare me stesso.

Incipit tratto da:
Titolo: Viaggio con Charley
Autore: John Steinbeck
Traduzione: Luciano Bianciardi
Titolo originale: Travels with Charley
Casa editrice: Rizzoli

Libri di John Steinbeck

Copertine di Viaggio con Charley di John Steinbeck

Incipit Travels with Charley

When I was very young and the urge to be someplace else was on me, I was assured by mature people that maturity would cure this itch. When years described me as mature, the remedy prescribed was middle age. In middle age I was assured that greater age would calm my fever and now that I am fifty-eight perhaps senility will do the job. Nothing has worked. Four hoarse blasts of a ship’s whistle still raise the hair on my neck and set my feet to tapping. The sound of a jet, an engine warming up, even the clopping of shod hooves on pavement brings on the ancient shudder, the dry mouth and vacant eye, the hot palms and the churn of stomach high up under the rib cage. In other words, I don’t improve; in further words, once a bum always a bum. I fear the disease is incurable. I set this matter down not to instruct others but to inform myself.

Incipit tratto da:
Title: Travels with Charley
Author: John Steinbeck
Publisher: Penguin
Language: English

Quarta di copertina / Trama

“Quando il virus dell’irrequietezza comincia impadronirsi di un uomo caparbio, la vittima deve anzitutto trovare in se stessa una ragione buona e sufficiente per andare. Ciò non è difficile al vagabondo attivo.” Così ha inizio, in questo libro pubblicato nel 1962, il viaggio “on the road” di Steinbeck, scortato da Charley, “un barboncino di prima categoria” che è compagno di viaggio ma anche destinatario dei monologhi dello scrittore: ricordi, aspirazioni, impressioni di un passato avventuroso e di un presente pieno di scoperte. Come afferma Daniele Giglioli nella sua introduzione, “chi a quell’età si prende il lusso di andarsene di casa per scrivere un bellissimo libro minore non deve rispondere a nessuno di quello che fa”.
(Rizzoli BUR)

Cronologia opere e bibliografia di John Steinbeck

Uomini e Topi – John Steinbeck

Incipit Uomini e Topi

Poche miglia a sud di Soledad, il salinas càpita sotto le falde dei colli, dove scorre verde e profondo. L’acqua è ancora tiepida, perchè è sgusciata sfavillando sulle sabbie gialle nel sole, prima di giungere alla stretta pozza. Su una riva del fiume i pendii dorati del contrafforte salgono dolcemente ai monti Gabilan forti e rocciosi; ma a valle l’acqua è orlata di piante: salici verdi e novelli ad ogni primavera, ingombre le forche dei rami bassi dal tritume della piena invernale, e sicomori dalle candide e screziate braccia penzolanti e dalle fronde arcuate sulla corrente. Sulla riva sabbiosa sotto gli alberi giacciono le foglie dissecate in uno strato così alto, che la lucertola fa un grande trapestìo correndovi in mezzo. I conigli escono dalla macchia a sedersi nella sabbia nella sera, e le radure acquitrinose sono disseminate dalle tracce notturne dei tassi, dalle larghe zampate dei cani dei ranches e dalle orme a cunueo dei daini che vengono a bere all’ombra.

Incipit tratto da:
Titolo: Uomini e Topi
Autore: John Steinbeck
Traduzione: Cesare Pavese
Titolo originale: Of Mice And Men
Casa editrice: Valentino Bompiani

Libri di John Steinbeck

Copertine di Uomini e Topi di John Steinbeck

Incipit Of Mice And Men

A few miles south of Soledad, the Salinas River drops in close to the hillside bank and runs deep and green. The water is warm too, for it has slipped twinkling over the yellow sands in the sunlight before reaching the narrow pool. On one side of the river the golden foothill slopes curve up to the strong and rocky Gabilan mountains, but on the valley side the water is lined with trees—willows fresh and green with every spring, carrying in their lower leaf junctures the debris of the winter’s flooding; and sycamores with mottled, white, recumbent limbs and branches that arch over the pool. On the sandy bank under the trees the leaves lie deep and so crisp that a lizard makes a great skittering if he runs among them. Rabbits come out of the brush to sit on the sand in the evening, and the damp flats are covered with the night tracks of ’coons, and with the spread pads of dogs from the ranches, and with the split-wedge tracks of deer that come to drink in the dark.

Incipit tratto da:
Title: Of Mice And Men
Author: John Steinbeck
Publisher: Penguin
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Pensato per un pubblico – i braccianti della California – che non sapeva né leggere né scrivere, Uomini e topi (1937) è un breve romanzo, ricco di dialoghi, che, nelle intenzioni di Steinbeck, avrebbe dovuto essere in seguito adattato, come difatti avvenne, per il teatro e per il cinema. Protagonisti, due lavoratori stagionali, George Milton, e l’inseparabile Lennie Little, un gigante con il cuore e la mente di un bambino, che il destino e la malizia degli uomini sospingono verso una fine straziante. Il ritratto di un’America stretta dalla sua peggiore crisi economica nella drammatica rappresentazione di un maestro.
(Ed. Bompiani)

Cronologia opere e bibliografia di John Steinbeck

Da questo romanzo sono stati tratti alcuni film tra cui Uomini e topi per la regia di Gary Sinise (1992)