Tristano muore – Antonio Tabucchi

Incipit Tristano muore

… Rosamunda Rosamunda che magnifica serata sembra proprio preparata da una fata delicata mille luci mille voci mille cuori strafelici sono tutti in allegria oh ma che felicità Rosamunda se mi guardi tu Rosamunda non resisto più… Ti piace?.. era dei miei tempi, quando Rosamunda guardava Tristano e più che lo guardava e più che lei gli piaceva… Rosamunda se mi guardi tu Rosamunda non resisto più… Rosamunda tutto il mio amore è per te Rosa-munda più ti guardo e più mi piaci Rosa-mu-u-u-u-undà…

Incipit tratto da:
Titolo: Tristano muore. Una vita
Autore: Antonio Tabucchi
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Antonio Tabucchi

Copertine di Tristano muore di Antonio Tabucchi

Quarta di copertina / Trama

Cos’è l’eroismo? Cos’è la viltà? E il coraggio? E il tradimento? In un’agonia lungo un intero mese, l’ultimo agosto del Novecento, la sua vita fra la lucidità della febbre e le allucinate associazioni provocate dalla morfina. Una vita che rispecchia il secolo che ha vissuto e che sta lasciando. Al suo capezzale uno scrittore lo ascolta. E scrive.
Ma quale dei due racconta questa vita, chi parla o chi ascolta? Chi testimonia per il testimone?
E poi: una vita, si può raccontare?
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica)

Cronologia opere e bibliografia di Antonio Tabucchi

Si sta facendo sempre più tardi – Antonio Tabucchi

Incipit Si sta facendo sempre più tardi

Mia cara
credo che il diametro di quest’isola non superi i cinquanta chilometri, al massimo. C’è una strada costiera che la gira tutta in tondo, stretta, spesso a picco sul mare, altrimenti pianeggiando in coste brulle che scendono a solitarie spiaggette di ghiaia orlate di tamerici bruciate dal salino, e in alcune a volte mi fermo. Da una di queste ti parlo, a bassa voce, perché il meriggio e il mare e questa luce bianca ti hanno fatto chiudere le palpebre, stesa qui accanto a me, vedo il tuo seno che si solleva al ritmo pausato della respirazione di chi sta dormendo e non voglio svegliarti.
(Un biglietto in mezzo al mare)

Incipit tratto da:
Titolo: Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere
Autore: Antonio Tabucchi
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Antonio Tabucchi

Copertine di Si sta facendo sempre più tardi di Antonio Tabucchi

Quarta di copertina / Trama

Con questo romanzo epistolare Tabucchi rinnova un’illustre tradizione narrativa seppure infrangendone i codici e pervertendone il genere. A poco a poco, infatti, ci accorgiamo che qualcosa “non torna” in tutte queste missive: il paesaggio sembra slittare sotto i nostri occhi, i destinatari sembrano sbagliati, i mittenti scomparsi e i tempi capovolti, come se il prima e il dopo si scambiassero di posto e le lettere fossero in anticipo o in ritardo sullo stesso messaggio che recano con sé; e quasi che i destini degli uomini, come vuole il Mito, seguitasse a non incontrarsi, le parole si perdessero vanamente nell’etere e le persone si smarrissero nel labirinto delle loro brevi esistenze. Insomma, come se la vita fosse un film perfetto e irreprensibile di cui è stato sbagliato solo il montaggio.
(Ed. Feltrinelli; Universale Economica)

Cronologia opere e bibliografia di Antonio Tabucchi

La gastrite di Platone – Antonio Tabucchi

Incipit La gastrite di Platone

Vecchiano , 25 aprile 1997
Caro Adriano Sofri,
il motivo di questa mia lettera aperta è originato dalla lettura di un artico di Umberto Eco nella sua rubrica settimanale «La Bustina di Minerva» («L’Espresso», 24 aprile 1997), che si intitola: Il primo dovere degli intellettuali: stare zitti quando non servono a niente. La tesi avanzata da Eco, che noi consideriamo ovviamente un intellettuale dotato di ottima cultura, è esposta con i canoni della geometria, e nella sua astratta impostazione non si riferisce a nessuna situazione specifica (oltre ai sassi dai cavalcavia) del momento storico che tutti noi stiamo vivendo, ma si avvale di esempi metaforici che tuttavia potrebbero plausibilmente essergli applicati.

Incipit tratto da:
Titolo: La gastrite di Platone
Autore: Antonio Tabucchi
Casa editrice: Sellerio

Libri di Antonio Tabucchi

Copertine di La gastrite di Platone di Antonio Tabucchi

Quarta di copertina / Trama

La gastrite di Platone è il titolo paradossale, scelto per l’edizione francese e qui mantenuto, di un libro nato come iniziale riflessione intorno ad un articolo di Umberto Eco basato sul concetto che l’unica cosa che l’intellettuale possa fare quando la casa brucia è telefonare ai pompieri. Insoddisfatto del ruolo del telefonista diligente, anzi, introducendo nel club rigidamente istituzionalizzato degli «intellettuali» la figura dello scrittore concepito come intellettuale «sporadico» e «clandestino», Tabucchi scalza causticamente una stereotipata icona che si vuole sacerdotale o manageriale, magari tollerabilmente querula, ma comunque sempre domestica ed esornativa, reclamando il diritto (e il dovere) dello scrittore di indagare con la sua scrittura sul «non dato da conoscere». E chiamando Sofri come interlocutore, e dunque scegliendo esplicitamente il «Caso Sofri» come nodo di una realtà che si vorrebbe formalmente «chiara», ma che sostanzialmente risulta oscura e inquietante, Tabucchi propone un discorso che è insieme un’urgente interrogazione e un allarme. Che, partiti dall’Italia, e dopo essere stati accolti dalla Francia, a noi rimbalzano.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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