Una storia quasi perfetta – Mariapia Veladiano

Incipit Una storia quasi perfetta - Mariapia Veladiano

Incipit Una storia quasi perfetta

«Ascolta bene quel che ti dico bambina. Io so cos’è l’amore e l’amore non è nebbia che la stagione asciuga. È come il suono. Sembra andato ma intanto ti ha trasformata. Entrato dentro per sempre, nella forma di una parola che ti ha benedetta o di una musica che accompagna i tuoi giorni.
L’amore mio sarà con te quando giochi, quando dormi, quando ti alzi, quando cammini per strada, quando ti addormenti, anche quando non lo sentirai. Lo ritroverai nelle piante che coltiverai e nei fiori che disegnerai. Ti sorprenderà alle spalle come un gatto, che può scappare quando ti giri ma c’era e non eri sola. Allora il desiderio te lo farà cercare nelle persone che incontri e il desiderio è forte e ti confonde. Il seduttore non sa l’amore, vuole prendere quel che si può solo ricevere ma sa la forza del desiderio e le sue leggi. Non è il primo desiderio, né il secondo o il terzo l’amore. È quello che resta dopo l’incendio, dopo l’inganno che invece sì è nebbia e la prima luce arriva come un regalo e lo umilia nel suo esser nulla.»

Incipit tratto da:
Titolo: Una storia quasi perfetta
Autore: Mariapia Veladiano
Casa editrice: Guanda

Libri di Mariapia Veladiano

Una storia quasi perfetta - Mariapia Veladiano

Quarta di copertina / Trama

Un amore così perfetto. O è solo la storia eterna della vittima e del seduttore? Lui è il proprietario e l’anima di un’azienda di design per collezioni di moda, carte e oggetti. Lei, Bianca, insegnante di discipline pittoriche in un liceo delle arti, gli propone una serie di disegni ispirati ai fiori. Disegni bellissimi, luminosi, unici. Lui se ne innamora e, come fa sempre, decide di prendere non soltanto l’opera ma anche l’artista, singolare e incantevole come quei disegni.
Comincia il corteggiamento, ma presto si accorge di essere lui ad avere bisogno di lei, conquistato e allo stesso tempo sconcertato dalla sua purezza quasi spirituale, dalla sua natura appassionata ed esigente, dalla gratuità dei suoi gesti, dalla sua vita con il figlio Gabriele in una casa piena di piante e di acqua che fa pensare a un piccolo paradiso. Bianca vuole credere a quell’amore, si abbandona. Ma lui ha già ottenuto ciò che voleva e, a poco a poco, come fa sempre, inizia ad allontanarsi.
Il mondo intorno osserva immobile. È la provincia elegante e crudele della chiacchiera, che spiuma la verità e la sparge dalle finestre dei palazzi. Tutti a vedere. Tutti pronti a dire come va a finire quando si entra nel gioco di un seduttore. Ma non sempre le storie sono già scritte dall’inizi.
(Ed. Guanda)

Incipit Una storia quasi perfetta - Mariapia Veladiano

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Ma come tu resisti, vita – Mariapia Veladiano

Incipit Ma come tu resisti, vita - Mariapia Veladiano

Incipit Ma come tu resisti, vita

Si commuove il corpo. A sorpresa, prima che l’opportunità, la ragionevolezza, la buona educazione, la paura, la fretta, il decoro, la dignità, l’egoismo possano alzare il muro.
Si commuove a tradimento, nello spazio confuso fra un istante distratto e un altro. Certo, è uno sconcio commuoversi. Il corpo è cosí scomposto se ci prende a sorpresa: piange, trema, magari si muove da solo, verso l’altro, prima che possiamo ricordarci la prudenza, il buonsenso. A che serve far qualcosa? Piccolo, inutile, svanito, patetico, romantico, visionario avvicinarsi solitario che vince un momento la paura, e riesce a veder l’altro in me, confusione buona, primitiva, fraternità ritrovata in un mondo di figli unici, forse nemmeno figli, non sia mai che ci tocca esser grati a qualcuno.

Incipit tratto da:
Titolo: Ma come tu resisti, vita
Autore: Mariapia Veladiano
Casa editrice: Einaudi

Libri di Mariapia Veladiano

Ma come tu resisti, vita – Mariapia Veladiano

Quarta di copertina / Trama

«Ma come si fa a non prendere e stringere mani fino a sentir male, guardare fino a far lacrimare gli occhi, come si fa a vivere cosí, sapendo. Sapendo che possiamo celebrare finalmente insieme la diaspora dal nostro egoismo, fare una cosa sola, o anche due, e cosí scendere dal calvario di una vita che intanto ci inchioda a esser soli, sordi, ciechi e scontenti. L’ottimismo è voler resistere al male, comunque».
(Ed. Einaudi; Stile libero Big)

Incipit Ma come tu resisti, vita - Mariapia Veladiano

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Il tempo è un dio breve – Mariapia Veladiano

Incipit Il tempo è un dio breve - Mariapia Veladiano

Incipit Il tempo è un dio breve

Una sera ti giri perché senti tuo figlio piangere e senza che nulla lo abbia annunciato scopri il dolore del mondo. Prima la vita aveva l’aspetto di un grande telo ben tirato, su cui camminare non era facile ma era possibile, questione di allenamento e anche di determinazione. Ora si spalanca impensato uno strappo sotto i tuoi piedi e con orrore lo vedi allargarsi verso tuo figlio che invece non lo vede e capisci che finirà per caderci dentro se tu non corri, aggiri lo strappo, prendi in braccio il bambino. E da questo momento non c’è riposo per te. Il male ha sfiorato la vita di tuo figlio e lo può fare tante volte quante sono le stelle del cielo ora e sempre, anche quando tu dormi, e tu allora devi vegliare e prevenire e mai piú dormire. Finché puoi.

Incipit tratto da:
Titolo: Il tempo è un dio breve
Autore: Mariapia Veladiano
Casa editrice: Einaudi

Libri di Mariapia Veladiano

Il tempo è un dio breve - Mariapia Veladiano

Quarta di copertina / Trama

Quanto amore serve a salvare un amore?

Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di Emily Dickinson, c’è la figura di Ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall’amore per il figlio che adora. Quando l’ombra della morte sembra sfiorare il bambino, Ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l’amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l’abbandono e soprattutto l’angoscia per non saper proteggere il figlio portano Ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel Dio che appare impotente di fronte al dolore dell’uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell’incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta Ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un’attesa di eternità. Di un’altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto piú potente di un sogno.
(Ed. Einaudi; Stile Libero Big)

Incipit Il tempo è un dio breve - Mariapia Veladiano

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