Brucia Troia – Sandro Veronesi

Incipit Brucia Troia – Sandro Veronesi

Incipit Brucia Troia

Quando, esattamente, tutto fosse cominciato, non lo sapeva nessuno: chi conosceva il brefotrofio dei Cherubini, e la Pia Missione di Maria Assunta in Cielo, in cima a quella strada attorcigliata a ricciolo, sapeva soltanto che se n’era cominciato a parlare poco dopo la fine della guerra, come della Coca-Cola o del boogie-woogie, e lo stesso valeva anche per padre Spartaco, che era bruno di pelle ed era stato missionario in Eritrea. Né si potrà mai sapere chi sia stata la prima madre a depositare il suo bambino davanti alla porta della missione, quando, di preciso, lo abbia fatto, o perché, né chi sia stata la prima vecchia ad arrampicarsi fin lassù, seguendo quale istinto, per assistere alle prediche del sacerdote e cominciare a adorarlo. Come fosse andata avanti da allora, invece, non era un mistero: le vecchie che diventavano cinque, poi dieci, poi quindici, la comparsa di alcune suore, le elemosine e soprattutto i bambini che certe mattine, senza che la cosa si mostrasse regolata da nessuna legge, venivano trovati davanti al portone, accompagnati da sgrammaticate implorazioni di perdono.

Incipit tratto da:
Titolo: Brucia Troia
Autore: Sandro Veronesi
Casa editrice: Bompiani

Libri di Sandro Veronesi

Brucia Troia - Sandro Veronesi

Quarta di copertina / Trama

Tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta, nel cuore della provincia italiana, si svolge la vicenda raccontata in questo nuovo romanzo di Sandro Veronesi. In scena, due mondi diversi ma paralleli. Da una parte il Cantiere, un degradato fazzoletto di terra abitato dai “brutti, sporchi e cattivi” che sopravvivono al margine del boom economico: qui si rifugerà Salvatore, ragazzino scappato dal brefotrofio dei Cherubini, qui troverà i suoi maestri nel vecchio Omero e in Miccina, e in seguito anche un compagno-allievo nel Pampa, bambino solitario e selvaggio dalla sua stessa stirpe segnata. Dall’altra, i trovatelli del brefotrofio, dominati da padre Spartaco, ex missionario integralista con un’idea fissa: costruire tra gli olivi un leggendario monumento psichedelico, tutto ingranaggi e tubi al neon, innalzato in lode alla Vergine Maria per “resistere al progresso che tenta di umiliarla”. Nel mezzo, lo scroscio borghese della modernità, al quale tutti i personaggi di questa antisaga sono disperatamente estranei; e sarà proprio nel fatidico 1970, l’anno-chiave dell’epopea dello sviluppo, che essi, tutti, verranno consegnati al proprio destino di vittime sacrificali. “Troia” brucia, il fuoco spiana la strada alla nuova civiltà, nasce una nuova razza di perdenti: la vecchia viene cancellata per sempre. Una sorprendente prova di classicità espressiva dall’autore di Caos calmo. Un romanzo crudele e possente, in cui l’azione e la suspense si attenuano solo per pochi istanti di commozione, per poi tornare alla carica e travolgerci senza remissione.
(Ed.Bompiani 2007)

Incipit Brucia Troia – Sandro Veronesi

Indice cronologico opere e bibliografia di Sandro Veronesi

Brucia Troia - Audiolibro - Sandro Veronesi

Caos calmo – Sandro Veronesi

Incipit Caos calmo – Sandro Veronesi

Incipit Caos Calmo

– Là! – dico. Abbiamo appena fatto surf, io e Carlo. Surf: come vent’anni fa. Ci siamo fatto prestare le tavole da due pischelli e ci siamo buttati tra le onde alte, lunghe, così insolite nel Tirreno che ha bagnato tutta la nostra vita. Carlo più aggressivo e spericolato, ululante, tatuato, obsoleto, col capello lungo al vento e l’orecchino che sbriluccicava al sole; io più prudente e stilista, più diligente e controllato, più mimetizzato , come sempre.. la sua famigerata classe beat e il mio vecchio understatement su due tavole che filavano al sole, e i nostri due mondi che tornavano a duellare come ai tempi dei formidabili scazzi giovanili – ribellione contro sovversione –, quando volavano le sedie, mica scherzi. Non che si sia dato spettacolo, visto che è già tanto se siamo riusciti a non cadere dalle tavole; o meglio: abbiamo dato lo spettacolo di chi è stato giovane anche lui, e per un breve periodo ha creduto che certe forze potessero veramente prevalere, e in quel periodo ha imparato a fare un sacco di cose che in seguito si sono rivelate sovranamente inutili, tipo suonare le congas, o rotolare una moneta tra le dita come David Hemmings in Blow Up, o rallentare il battito cardiaco per simulare un attacco di bradicardia e venire riformati al servizio militare, o ballare lo ska, o rollare le canne con una mano sola, o tirare con l’arco, o la meditazione trascendentale, o, per l’appunto, il surf. I due pischelli non potevano capire, Lara e Claudia erano già tornate a casa, Nina 2004 è partita stamattina presto (Carlo cambia fidanzata ogni anno, e così io e Lara abbiamo cominciato a millesimarle): non c’era nessuno a goderselo, è stato uno spettacolino tra noi due, uno di quei giochi che hanno senso solo tra fratelli, perché un fratello è il testimone di un’inviolabilità che da un certo momento in poi nessun altro è più disposto a riconoscerti.

Incipit tratto da:
Titolo: Caos calmo
Autore: Sandro Veronesi
Casa editrice: Bompiani

Libri di Sandro Veronesi

Caos calmo - Sandro Veronesi

Quarta di copertina / Trama

“Mi chiamo Pietro Paladini, ho quarantatré anni e sono vedovo”. Si presenta così il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi. Un uomo apparentemente realizzato, con un ottimo lavoro, una donna che lo ama, una figlia di dieci anni.
Ma un giorno, mentre salva la vita a una sconosciuta, accade l’imprevedibile, e tutto cambia. Pietro si rifugia nella sua auto, parcheggiata davanti alla scuola della figlia, e per lui comincia l’epoca del risveglio, tanto folle nella premessa quanto produttiva nei risultati. Osservando il mondo dal punto in cui s’è inchiodato, scopre a poco a poco il lato oscuro degli altri – di quei capi, di quei colleghi, di quei parenti e di tutti quegli sconosciuti che, ciascuno sotto il peso del proprio fardello, accorrono a lui e puntualmente soccombono davanti alla sua incomprensibile calma. Così la sua storia si fa immensa, e li contiene tutti, li guida, li ispira; saggio, brillante, scettico, cordiale, imprevedibile, Pietro Paladini è l’uomo che procede a tentoni nell’atto del risanamento, e così facendo scioglie chimicamente l’oggi, vi ricava spazi con l’ingegno: avanza, sperimenta, conclude.
La scrittura avvolgente di Veronesi, la sua danza ininterrotta tra intelletto e parola è la corda con cui Pietro trae a sé il secchio dal fondo del pozzo, piano piano, senza alternative, determinando le condizioni per un finale inaudito, eppure del tutto naturale, in cui si scavalcano i limiti del possibile e si approda alla più semplice delle verità: l’accettazione della natura umana nella sua banale, eroica confusione di forza e debolezza. Con Caos calmo Sandro Veronesi ci offre un’opera importante, la cui maturità espressiva sfiora le profondità dell’apologo, centrando il nocciolo duro di un’umanità che patisce fino allo spasimo, e che dinanzi alla quiete si meraviglia.
(Ed. Bompiani 2005)

Incipit Caos calmo – Sandro Veronesi

Indice cronologico opere Sandro Veronesi

Caos calmo - Audiolibro- Sandro Veronesi

Romanzo vincitore del Premio Strega nel 2006

Da questo romanzo il film Caos Calmo per la regia di Antonello Grimaldi (Italia 2007)

La forza del passato – Sandro Veronesi

incipit La forza del passato – Sandro Veronesi

Incipit La forza del passato

– Lei – pausa – è un uomo triste?
Così mi ha detto, questa giornalista. È l’ultima domanda, dopodiché un assessore appena sconfitto alle elezioni mi stringerà la mano e mi consegnerà la busta con i quindici milioni del premio Giamburrasca-Narrativa per ragazzi. Quindici milioni.

Incipit tratto da:
Titolo: La forza del passato
Autore: Sandro Veronesi
Casa editrice: Bompiani

Libri di Sandro Veronesi

La forza del passato - Sandro Veronesi

Quarta di copertina / Trama

Un tranquillo quarantenne che si guadagna da vivere scrivendo libri per ragazzi viene avvicinato da uno strano tassista. Costui mostra di conoscere particolari intimi della vita dello scrittore e lo convince ad ascoltare una rivelazione “pazzesca”: suo padre, morto da poco, non sarebbe stato il generale democristiano e bigotto che lui aveva sempre creduto, ma una spia russa al servizio del KGB. Il tassista sostiene di essere stato il miglior amico di suo padre, di cui avrebbe sotterraneamente condiviso l’ambigua esistenza. Da questo momento, lo scudo protettivo che il protagonista aveva costruito con tenacia attorno a sé e alla sua famiglia comincia a sgretolarsi, e attraverso le crepe che vi si formano penetra in lui l’agghiacciante percezione della finzione a cui, fin lí, nella propria ingenua ricerca della serenità, aveva inconsapevolmente preso parte. Crollata anche l’ultima illusione, quella di una pace coniugale perseguita per anni, vietandosi desideri erotici e impulsi all’evasione, lo scrittore scopre – o meglio, dubita, senza averne la certezza – d’essere sempre stato diverso da come credeva di essere, con un padre diverso (una spia?), una moglie diversa (infedele?), e un diverso passato con cui fare i conti. Come nessun altro scrittore italiano di oggi, Sandro Veronesi sa allestire una irresistibile macchina narrativa – una macchina fatta di colpi di scena spettacolari, di movenze da romanzo giallo, di sipari comico-grotteschi sulla “incredibile” Italia di oggi – e, insieme, suggerire al meravigliato lettore che la storia che sta leggendo di null’altro parla, se non della sua vita più profonda.
(Ed. Tascabili Bompiani 2001)

incipit La forza del passato – Sandro Veronesi

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La forza del passato – Audiolibro - Veronesi

Romanzo vincitore del Premio Campiello nel 2000

Da questo romanzo il film La forza del passato per la regia di Piergiorgio Gay (Italia 2002)