Incipit Sua Eccellenza perde un pezzo
Qui è possibile leggere le prime pagine di Sua Eccellenza perde un pezzoI fratelli Scaccola Venerando e Gualtiero, fornai, a volte chiamati Timoteo ed Evasio, cosa che aumentava solo la confusione, non erano gemelli. Ma, nati a distanza di due anni l’uno dall’altro, erano talmente simili che lo sembravano. Nell’universo del paese erano un pianeta a sé stante, posizionato nell’orbitale più esterno. Nessuno li aveva mai visti in un’osteria, a una rappresentazione della filodrammatica, al campo di calcio in località Puncia per assistere agli epici scontri tra la squadra locale e quella di Dervio oppure a messa o prendere parte a un corteo o anche semplicemente in piazza la domenica mattina a fare due chiacchiere e godersi un po’ l’aria. Men che meno in compagnia di una donna, tant’è che le malelingue mormoravano che se la cantassero tra di loro. Silenziosi perlopiù, come avessero fatto voto o obbedissero a una regola, risparmiare sulle parole.
Incipit tratto da:
Per rivolgersi alla clientela si limitavano al minimo, l’ammontare della spesa fatta. Buongiorno e buonasera erano a discrezione del cliente pur sapendo che raramente avrebbero avuto risposta. Del tutto inutile invece avviare discorsi, quali che fossero.
Titolo: Sua Eccellenza perde un pezzo. I casi del maresciallo Ernesto Maccadò
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
In copertina: © Bradley Smith / Getty Images
Progetto grafico: Elisa Zampaglione / DUDOTdesign
Quarta di copertina / Trama
I fratelli Venerando e Gualtiero Scaccola sono titolari dell’omonima forneria a Bellano. Tirati su a pedate dal padre panettiere, conoscono solo il piccolo mondo del forno e dell’abitazione al piano di sopra. Si alternano in negozio con un sincronismo perfetto, che però inizia a cedere la mattina del 7 aprile 1930. Quel giorno, infatti, bussa alla porta del loro tran tran la lettera in cui il segretario del sindacato panettieri di Como chiede una mano per l’idea che gli è venuta: organizzare una gita in battello degli iscritti comaschi in quel di Bellano per celebrare l’anniversario della fondazione di Roma. E il mondo degli Scaccola sembra andare a gambe all’aria. Passare la missiva, con le relative incombenze, al segretario comunale, non li mette al riparo. Perché quello che si insinua nella loro quiete attraversa con la forza di un’onda irresistibile il cuore di Gualtiero, che ora smania per avere dalla vita tutto ciò che il lavoro gli ha impedito di godere. Ma in quella tiepida primavera sembra abbia iniziato a palpitare anche il cuore del carabiniere Beola, da qualche tempo osservato speciale del maresciallo Maccadò, preoccupato che il giovane non commetta sciocchezze violando il regolamento dell’Arma. Anche il maresciallo però dovrebbe stare attento, perché indispettire la moglie Maristella potrebbe rendergli la vita difficile. E finalmente arriva il gran giorno dei panettieri a Bellano, impreziosito dal Federale di Como in persona, che vorrebbe saperne di più di quel paese turbolento dove non si riesce a tenere in piedi una sezione del Partito neanche a piangere. Ma niente, dev’esserci qualcosa nell’aria che fa andare tutto storto, perché sul più bello un furto, che parrebbe inspiegabile, finisce per agitare acque già fin troppo mosse.
In Sua Eccellenza perde un pezzo, le inquietudini della Bellano di Andrea Vitali si mescolano con le morbidezze del paesaggio lacustre, creando quella magica combinazione che ha conquistato il maresciallo Ernesto Maccadò e affascina da sempre i suoi lettori.
(Garzanti)
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