Notte e giorno – Virginia Woolf

Incipit Notte e giorno – Virginia Woolf

Incipit Notte e giorno

Era una domenica pomeriggio d’ottobre e come molte altre giovani signore della sua classe sociale Katharine Hilbery stava servendo il tè. Questo compito impegnava forse un quinto della sua intelligenza, mentre con la parte rimanente aveva già superato il breve spazio di tempo che separava il lunedì mattina da quel momento alquanto scialbo e col pensiero girava intorno alle cose che normalmente si fanno volentieri alla luce del giorno. Ma anche se rimaneva silenziosa, era chiaramente padrona di una situazione ben conosciuta e propensa a lasciar che essa seguisse per la seicentesima volta il solito corso, senza impegnare nessuna delle sue facoltà mentali inattive. Bastava un’occhiata per capire che Mrs. Hilbery disponeva di tutte le doti necessarie a rendere ben riusciti i ricevimenti di persone distinte un po’ avanti con l’età e che non le serviva l’aiuto della figlia, purché questa la sollevasse della noiosa mansione delle tazze e delle tartine.

Incipit tratto da:
Titolo: Notte e giorno
Autrice: Virginia Woolf
Curatore: Pietro Meneghelli
Titolo originale: Night and Day
Casa editrice: Newton Compton
Qui è possibile leggere le prime pagine di Notte e giorno

Notte e giorno di Virginia Woolf

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Incipit Night and Day

It was a Sunday evening in October, and in common with many other young ladies of her class, Katharine Hilbery was pouring out tea. Perhaps a fifth part of her mind was thus occupied, and the remaining parts leapt over the little barrier of day which interposed between Monday morning and this rather subdued moment, and played with the things one does voluntarily and normally in the daylight. But although she was silent, she was evidently mistress of a situation which was familiar enough to her, and inclined to let it take its way for the six hundredth time, perhaps, without bringing into play any of her unoccupied faculties. A single glance was enough to show that Mrs. Hilbery was so rich in the gifts which make tea-parties of elderly distinguished people successful, that she scarcely needed any help from her daughter, provided that the tiresome business of teacups and bread and butter was discharged for her.

Incipit tratto da:
Title: Night and Day
Author: Virginia Woolf
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

Quarta di copertina / Trama

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Fidanzata al vanitoso e un po’ fatuo letterato William Rodney, si sente a poco a poco conquistata dalla più generosa vitalità dell’appassionato Ralph Denham. Ma fino a che punto è decisa a rischiare per colmare il divario tra la notte e il giorno, tra le segrete pulsazioni dell’anima e gli imperativi che il suo stato sociale le impone? Notte e giorno è il secondo romanzo di Virginia Woolf: la capacità di rappresentare le tonalità più tenui e quasi inafferrabili della vita emotiva, le sfumature più sfuggenti dei legami amorosi, lo rendono un momento fondamentale nel percorso verso la completezza delle grandi opere successive. «Nelle strade di Londra, dove la bellezza passa inosservata, l’eccentricità deve pagare lo scotto, ed è meglio non essere troppo alti, non indossare un lungo mantello blu né sferzare l’aria con la mano sinistra.» Virginia Woolf nacque a Londra nel 1882. Figlia di un critico famoso, crebbe in un ambiente letterario certamente stimolante. Fu a capo del gruppo di Bloomsbury, circolo culturale progressista che prendeva il nome dal quartiere londinese. Con il marito fondò nel 1917 la casa editrice Hogarth Press. Grande estimatrice dell’opera di Proust, divenne presto uno dei nomi più rilevanti della narrativa inglese del primo Novecento. Morì suicida nel 1941.
(Ed. Newton Compton; Ebook)

Il lettore comune: Seconda serie – Virginia Woolf

Incipit Il lettore comune. Seconda serie – Virginia Woolf

Incipit Il lettore comune. Seconda serie

È molto divertente immaginare di poter tornare indietro di tre o quattrocento anni e far finta di essere un elisabettiano. Certo è solo una fantasia: pretendere di “trasformarsi in elisabettiano” e leggere le opere del sedicesimo secolo spediti e sicuri come affrontiamo le nostre è una pura illusione. Molto probabilmente gli elisabettiani troverebbero incomprensibile il modo in cui pronunciamo la loro lingua, e si sbellicherebbero dalle risa di fronte al quadro che abbiamo tracciato dal loro presunto stile di vita. Eppure, l’istinto che ci spinge verso di loro è talmente forte, la freschezza e il vigore che spirano dalle loro pagine talmente dolci che volentieri corriamo il rischio di apparire ridicoli.
(Questi strani elisabettiani)

Incipit tratto da:
Titolo: Il lettore comune. Seconda serie
Autrice: Virginia Woolf
Traduzione: Daniela Guglielmini
Titolo originale: The Common Reader: Second Series
Casa editrice: Il Melangolo

Libri di Virginia Woolf

Il lettore comune - Virginia Woolf

Incipit The Common Reader. Second Series

There are few greater delights than to go back three or four hundred years and become in fancy at least an Elizabethan. That such fancies are only fancies, that this “becoming an Elizabethan”, this reading sixteenth-century writing as currently and certainly as we read our own is an illusion, is no doubt true. Very likely the Elizabethans would find our pronunciation of their language unintelligible; our fancy picture of what it pleases us to call Elizabethan life would rouse their ribald merriment. Still, the instinct that drives us to them is so strong and the freshness and vigour that blow through their pages are so sweet that we willingly run the risk of being laughed at, of being ridiculous.
(The Strange Elizabethans)

Incipit tratto da:
Title: The Common Reader. Second Series
Author: Virginia Woolf
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

Presentandoci questa “seconda serie” di saggi, Virginia Woolf torna a vestire i panni della lettrice comune, lettrice felicemente affrancata da ogni e qualsiasi gravame di ossequio e adesione a concetti e metodi della critica letteraria ufficiale. Ma l’abbandonarsi a impressioni e umori, il tono ciarliero e conversativamente divagante dissimula in realtà una sapiente capacità di strutturare il “racconto” letterario per accumulo di particolari e notazioni psicologiche e d’ambiente che finiscono per delineare, in modo necessario, gli elementi essenziali e salienti. Quasi delle sceneggiature, si direbbe, quadri in movimento in cui la Woolf fa rivivere davanti ai nostri occhi grandi protagonisti, nobili comprimari e misconosciuti artefici del panorama letterario inglese. Con le armi suadenti di un’intelligenza appassionata e lucida riesce nell’intento di divertirci, stupirci, ci mostra la vita quotidiana, i canoni e i codici non scritti che informano le azioni di autori e personaggi, ne illustra la curvatura del pensiero, ci introduce confidenzialmente nel loro tempo e nel loro ambiente. Che tratti di personaggi celebri – poeti del calibro di Donne e Sidney o grandi romanzieri quali Dofoe e Sterne – o ripeschi autori dimenticati dalla critica ufficiale, la Woolf ce ne mostra sempre un lato inedito e inaspettato, regalando ai lettori comuni l’esclusivo piacere della scoperta.
(Ed. Melangolo; Lecturae)

Flush – Virginia Woolf

Incipit Flush – Virginia Woolf

Incipit Flush

È universalmente riconosciuto che la famiglia di cui vanta la sua discendenza il protagonista di queste memorie risale alla più remota antichità. Non fà quindi meraviglia che anche l’origine del nome si perda nell’oscurità dei secoli dei secoli. Milioni d’anni fa, la contrada che ora ha nome Spagna ribolliva inquieta nel travaglio della creazione. I secoli passarono; la vegetazione fece la sua prima comparsa; ora, è legge di Natura che laddove c’è vegetazione ci siano anche dei conigli; e dove sono dei conigli, la Provvidenza ha disposto affinché ci si trovino dei cani. Fin qui, nulla che richieda speciale discussione né commento. Ma se ci domandiamo perché il cane che cacciava il coniglio fosse detto Spaniel, ecco che subito insorgono dubbi e difficoltà. Dicono alcuni storici che quando i Cartaginesi sbarcarono in Spagna, come un sol uomo i soldati prorompessero nel grido « Span! Span! » al veder sgusciare conigli da ogni cespuglio, da ogni fratta. Il paese formicolava di conigli. Ora nella lingua dei Cartaginesi Span significa coniglio. Donde la contrada fu chiamata Hispana o Terra-dei-Conigli, e i cani, che da ogni dove si vedevano sbucare a dar la caccia ai conigli, furono chiamati spaniels o cani da conigli.

Incipit tratto da:
Titolo: Flush: Biografia di un cane
Autrice: Virginia Woolf
Traduzione: Alessandra Scalero
Titolo originale: Flush, a biography
Casa editrice:Baldini Castoldi Dalai
Qui è possibile leggere le prime pagine di Flush

Flush - Virginia Woolf

Incipit Flush

It is universally admitted that the family from which the subject of this memoir claims descent is one of the greatest antiquity. Therefore it is not strange that the origin of the name itself is lost in obscurity. Many million years ago the country which is now called Spain seethed uneasily in the ferment of creation. Ages passed; vegetation appeared; where there is vegetation the law of Nature has decreed that there shall be rabbits; where there are rabbits, Providence has ordained there shall be dogs. There is nothing in this that calls for question, or comment. But when we ask why the dog that caught the rabbit was called a Spaniel, then doubts and difficulties begin. Some historians say that when the Carthaginians landed in Spain the common soldiers shouted with one accord “Span! Span!”— for rabbits darted from every scrub, from every bush. The land was alive with rabbits. And Span in the Carthaginian tongue signifies Rabbit. Thus the land was called Hispania, or Rabbit-land, and the dogs, which were almost instantly perceived in full pursuit of the rabbits, were called Spaniels or rabbit dogs.

Incipit tratto da:
Title: Flush: a biography
Author: Virginia Woolf
Publisher: eBooks@Adelaide
Language: English

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Quarta di copertina / Trama

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Una storia d’amore e di dedizione, un piccolo capolavoro che racconta l’intreccio di due vite: quelle del cocker spaniel Flush e della sua padrona, la poetessa inglese Elizabeth Barrett.
Afflitta da una strana malattia di origine nervosa e oppressa da un padre tiranno, costretta a condurre un’esistenza da reclusa e a trovare nella poesia un sostituto della vita, Elizabhet soffre e si consuma insieme a Flush che dimentica l’emozione di scorrazzare per le campagne dove è nato per restare al chiuso di un cupo salotto vittoriano.
Ma, senza preavviso, l’avventura irrompe nella vita di Flush e della sua padrona, nei panni del giovane e impetuoso Robert Browning. La passione amorosa, la promessa di una felicità incondizionata, la fuga verso l’Italia, cambiano definitivamente il destino di tutti e due.
(Ed. Dalai; I Tascabili)

Flush – Audiolibro - Woolf