Un divorzio tardivo di Abraham B. Yehoshua

Incipit Un divorzio tardivo – Abraham B. Yehoshua

Incipit Un divorzio tardivo

Il nonno ho pensato è arrivato per davvero fuori piove non è un sogno me lo ricordo bene mi hanno svegliato per davvero perché me l’avevano promesso di svegliarmi subito quando arrivava dall’aeroplano anche se io dormivo per questo avevo ubbidito ad andare a dormire e non aspettarlo alzato. Dapprincipio sí ho sentito discutevano lí al buio perché papà non voleva accendere la luce ma la mamma ha detto gliel’ho promesso e papà ha detto e allora? Avrà abbastanza tempo per vederlo ma la mamma si è impuntata solo per un momento vieni papà vieni a vederlo sono già tre giorni che ti aspetta non la smette un istante di chiedere di te. Che poi non era vero per nulla. E la luce si è accesa ma io non potevo aprire gli occhi perché la luce mi faceva male e allora ho sentito la voce rauca e nuova del nonno che era entrato non credo ai miei occhi ma questo è davvero Gadi e io che lo pensavo ancora un bamboccio sei diventato un gigante. Gigante ha detto lui e non grasso ma papà ha detto ridendo il tempo mica dorme Gadi non assomiglia a voi assomiglia a noi è grande e grasso e sano la coperta lo nasconde adesso ma lo vedrai i compagni a scuola lo chiamano Boxer è proprio cosí dolce… e com’è che il cuore mi ha fatto male un’altra volta? Perché? ssss… ssss… Kedmi ha sussurrato la mamma il bambino ormai è sveglio e mi ha carezzato la testa e ha cercato di tirarmi su ma ha fatto tardi come al solito il nonno aveva già sentito.

Incipit tratto da:
Titolo: Un divorzio tardivo
Autore: Abraham B. Yehoshua
Traduzione: Gaio Sciloni
Titolo originale: Gerushim meʼuḥarim
Casa editrice: Einaudi

Libri di Abraham B. Yehoshua

Un divorzio tardivo - Abraham B. Yehoshua

Quarta di copertina / Trama

Nel corso di nove dense giornate si consuma l’estremo soggiorno in patria di Yehudà Kaminka, fuggito da Israele per rifarsi una vita in America e ritornato per sciogliere ogni legame con Na’omi, sua moglie. Nove giorni culminanti nella Pasqua (in ebraico «passaggio») che diventa lo spartiacque tra ciò che è stato, e non potrà mai piú tornare, e ciò che sarà. Ancora una volta Yehoshua disegna con lucidità e poesia la crisi di una famiglia come metafora dell’identità ebraica, divisa tra diaspora e costruzione di uno stato nazionale. E racconta ciò che nessuna ragione o progetto politico potrà mai spiegare: la vicenda semplice e banale di un uomo e di una donna che si amano, vivono una vita insieme, arrivano ad odiarsi, a impazzire d’amore e di odio, e non riescono a scindere il legame che li unisce se non a prezzo della vita.
(Ed.Einaudi)

Incipit Un divorzio tardivo – Abraham B. Yehoshua

Indice cronologico opere e bibliografia di Abraham B. Yehoshua

Un divorzio tardivo - Audiolibro - Yehoshua

Cinque stagioni – Abraham B. Yehoshua

Incipit Cinque stagioni - Abraham B. Yehoshua

Incipit Cinque stagioni

La moglie di Molcho morì alle quattro del mattino, e con tutto se stesso Molcho si sforzò di individuare il momento preciso di quella morte così da inciderlo dentro di sé, perché lui voleva ricordare. Per settimane, perfino per mesi, dopo, quando ripensava a lei, gli pareva di essere davvero riuscito a fondere il momento del suo trapasso (se lo si poteva chiamar così: trapasso? Molcho era incerto) in una realtà chiara, piena di vitalità, non solo pensiero e sentimento, ma anche luci e voci, come il colore purpureo della stufetta, o quello verde e fosforescente delle cifre dell’orologio elettronico, o il fascio di luce gialla che fluiva dalla porta del bagno e creava grandi ombre nel corridoio, e forse anche la luce del cielo, una luce rosea o eburnea emanata dalla fitta tenebra; s’immaginava di ricordare anche il buio cielo mattutino, per acquisire potenza ed emozione anche dalla natura, però di questo non era già più sicuro, e nemmeno dei suoni della pioggia e del vento, ma sapeva che c’era musica, questo sì, una vera musica, lui stesso l’aveva accesa, con una decisione esitante, ma anche con la convinzione che se lei avesse desiderato ascoltare qualcosa nell’ora della sua agonia, sarebbe stata proprio quella musica che aveva tanto amato negli ultimi mesi, quando la lettura le era divenuta sempre più difficile, e nei momenti dei dolori, del crepuscolo, nelle ore morte tra le visite delle amiche, le conversazioni coi ragazzi e le varie medicazioni, si metteva gli auricolari, come una radiotelegrafista su un mezzo militare in movimento, si sceglieva uno dei nastri che aveva accanto e accendeva il registratore.

Incipit tratto da:
Titolo: Cinque stagioni
Autore: Abraham B. Yehoshua
Traduzione: Gaio Sciloni
Titolo originale: מולכו
Casa editrice: Einaudi

Libri di Abraham B. Yehoshua

Cinque stagioni - Abraham B. Yehoshua

Quarta di copertina / Trama

Riprendere la vita, riconquistarla a poco a poco, occupando l’immenso vuoto lasciato da un distacco tragico e precoce: dopo sette anni di malattia, la moglie di Molcho è morta e lui, che è stato un infermiere perfetto e un padre attento, si ritrova con l’ansia di chi ha ancora la morte dentro di sé ed è «costretto» a pensare alla vita. Come ricominciare ad amare, come trovare una nuova ragione di esistere: Yehoshua racconta le cinque, dense stagioni di un uomo giovane ma già da «rifare» e nello stesso tempo mette in scena, accanto al caso personale di Molcho, il dramma piú generale di un Paese che, come lui, deve continuamente ripensare se stesso in rapporto agli altri, siano gli arabi o i nuovi immigrati che portano con sé un pezzetto di mondo sconosciuto. L’enigma della vita sta forse racchiuso in questo perenne confronto con chi è diverso: come sembra indicare Molcho e il suo tenero amore per una bambina indiana, che ha ancora le gambe esili ma nel cuore «una durezza fiera e gentile».
(Einaudi; ET Scrittori)

Incipit Cinque stagioni - Abraham B. Yehoshua

Cronologia opere e biografia di Abraham B. Yehoshua

Il tunnel – Abraham B. Yehoshua

Incipit Il tunnel - Abraham B. Yehoshua

Incipit Il tunnel

– Allora, ricapitolando, – dice il neurologo.
– Sí, ricapitolando, – sussurra la coppia.
– I disturbi non sono del tutto inventati. Abbiamo veramente rilevato un’atrofia del lobo frontale, che potrebbe suggerire una lieve degenerazione neuronale.
– Dove esattamente?
– Qui, sulla corteccia.
– Mi spiace ma non vedo niente.
La donna si china sull’immagine.
– Sí, in effetti una lesione c’è, – ammette, – ma è minuscola.
– È vero, – concorda il neurologo, – è minima, ma potrebbe estendersi.
– Potrebbe, – domanda il marito con voce tremante, – o lei vede una chiara tendenza a estendersi?
– Entrambe le cose…
– E a quale ritmo?
– Nessuna patologia segue delle regole precise, di certo non quelle della corteccia cerebrale. La velocità di un eventuale processo degenerativo dipende anche da lei.
– Da me? E come?
– Dal suo comportamento. In altre parole da come combatterà contro la malattia.
– Dovrei combattere contro il mio cervello? E come?
– Con una giusta disposizione di spirito.
– Ho sempre pensato che mente e spirito fossero la stessa cosa.
– No, assolutamente no, – proclama il neurologo. – Lei quanti anni ha?
– Settantatre…

Incipit tratto da:
Titolo: Il tunnel
Autore: Abraham B. Yehoshua
Traduzione: Alessandra Shomroni
Titolo originale: המנהרה
Casa editrice: Einaudi

Libri di Abraham B. Yehoshua

Il tunnel - Abraham B. Yehoshua

Quarta di copertina / Trama

Zvi Luria ha poco piú di settant’anni quando un neurologo gli diagnostica un principio di demenza senile. All’inizio la malattia lo porterà soltanto a commettere piccole distrazioni, sbagliare un nome, confondere un altro bambino per suo nipote, oppure visitare il letto di uno sconosciuto in ospedale convinto di essere al capezzale di un vecchio amico in coma. Poi però tutto diventerà piú duro e passo dopo passo la sua lucidità finirà con l’essere completamente compromessa. Zvi però è sempre stato un uomo preciso e pragmatico, prima di andare in pensione aveva lavorato come capo ingegnere ai lavori pubblici, e non riesce ad accettare di essere destinato in breve tempo a fare una fine del genere. Sua moglie Dina, una pediatra di fama legata a lui da un amore ancora tenero, lo sa benissimo, e lo convince ad aiutare Assael Maimoni, che ha preso il suo posto ai lavori pubblici. Maimoni sta però lavorando al progetto di un tunnel segreto, che trascina Zvi nel cuore del conflitto israelo-palestinese. In mezzo a questo caos mentale e geopolitico Zvi a un certo punto rischia di perdere anche Dina, la sua unica ancora di salvezza… Come può un uomo che è sempre stato affidabile e solido, un punto di riferimento per famiglia e amici, un ingegnere, scendere a patti con il proprio inevitabile declino mentale? Come possono farlo sua moglie e i suoi figli? Come ci si comporta di fronte alla razionalità che lentamente svanisce? E come si affronta la paura? Yehoshua costruisce intorno a queste domande una toccante meditazione sull’identità e sull’amore, sui gesti che è necessario compiere prima di congedarsi. Una vicenda intima e privata che s’intreccia a doppio filo con quella collettiva e politica del popolo palestinese e di quello israeliano, vicinissimi eppure cosí distanti dal trovare un modo per esistere insieme.
(Einaudi; Supercoralli)

Incipit Il tunnel - Abraham B. Yehoshua

Cronologia opere e biografia di Abraham B. Yehoshua