Care memorie – Marguerite Yourcenar

Incipit Care memorie – Marguerite Yourcenar

Incipit Care memorie

L’essere che io chiamo «io» venne al mondo un certo lunedì 8 giugno 1903, verso le otto del mattino, a Bruxelles; nasceva da un francese appartenente a una vecchia famiglia del dipartimento del Nord e da una belga i cui antenati avevano abitato a Liegi per qualche secolo e si erano poi stabiliti nell’Hainaut. La casa dove aveva luogo questo evento – ogni nascita è tale per il padre e la madre e per alcuni intimi – era situata al numero 193 dell’avenue Louise ed è scomparsa quindicina di anni fa, divorata da un condominio.

Incipit tratto da:
Titolo: Care memorie
Autrice: Marguerite Yourcenar
Traduzione: Graziella Cillario
Titolo originale: Souvenirs pieux
Casa editrice: Einaudi

Libri di Marguerite Yourcenar

Care memorie – Marguerite Yourcenar

Incipit Souvenirs pieux

“L’être que j’appelle moi vint au monde un certain lundi 8 juin 1903, vers les 8 heures du matin, à Bruxelles, et naissait d’un Français appartenant à une vieille famille du nord, et d’une Belge dont les ascendants avaient été durant quelques siècles établis à Liège, puis s’étaient fixés dans le Hainaut. La maison où se passait cet événement, puisque toute naissance en est un pour le père et la mère et quelques personnes qui leur tiennent de près, se trouvait située au numéro 193 de l’avenue Louise, et a disparu il y a une quinzaine d’années, dévorée par un building.

Incipit tratto da:
Titre: Souvenirs pieux
Auteur: Marguerite Yourcenar
Editeur: Gallimard
Langue: Français
Incipit Care memorie – Marguerite Yourcenar

Quarta di copertina / Trama

A vent’anni, Marguerite Yourcenar aveva tratteggiato un immenso romanzo storico che conteneva, trasformate dalla fantasia, tutte le generazioni, della sua famiglia, ma solo negli anni ’70 questo progetto prese forma. Care memorie inizia dal racconto della sua nascita per dilatarsi, indietro nel tempo, fino al XIV secol, tessendo la storia di un gruppo di famiglie che copre, come una rete, tutto un territorio: le Fiandre. Si ha così una evocazione del mondo fiammingo, attraverso la memoria di oggetti, « di bauli che si trovano i solaio», e di documenti, lettere, biglietti… «Il poco che so della famiglia di mia madre» unito «il gioco degli specchi del tempo» portano Marguerite Yourcenar a restituire al lettore volta a volta spazi e situazioni diverse e coinvolgenti. Tra tutti il ritratto della madre, colto nella sua vita di giovane sposa, all’interno di una coppia inizio secolo, e poi nell’infanzia, nella giovinezza in una Europa altoborghese. Dietro questa ricostruzione, che è al contempo creazone e romanzo, vi è il tema della felicità, che mette in gioco il senso stesso del mondo, visto dall’autrice con l’immagine a lei cara del libirinto.
(Ed. Einaudi)

Indice cronologico opere e bibliografia di Marguerite Yourcenar

Moneta del sogno – Marguerite Yourcenar

Incipit Moneta del sogno – Marguerite Yourcenar

Incipit Moneta del sogno

Paolo Farina era un provinciale ancora giovane, sufficientemente ricco, tanto onesto quanto ci si può aspettare da un uomo in familiarità con la Legge, abbastanza amato nella sua piccola borgata toscana perché la sua disgrazia non inducesse a disprezzarlo. L’avevano compianto quando sua moglie se n’era scappata in Libia per seguire un amante con il quale sperava di essere felice. Non lo era stata i sei mesi passati a accudire la casa di Paolo Farina ricevendo gli agri consigli d’una suocera, ma Paolo, ciecamente felice di possedere quella giovane donna, e separato da lei da questo ottuso benessere, non aveva avuto il minimo sospetto che la moglie potesse soffrire. Quando lei se ne andò, dopo una scenata che lo aveva umiliato davanti alle due serve, lui si meravigliò di non aver saputo farsi amare.

Incipit tratto da:
Titolo: Moneta del sogno
Autrice: Marguerite Yourcenar
Traduzione: Oreste del Buono
Titolo originale: Denier du rêve
Casa editrice: Bompiani

Libri di Marguerite Yourcenar

Moneta del sogno - Marguerite Yourcenar

Incipit Denier du rêve

Paolo Farina était un provincial encore jeune, suffisamment riche, aussi honnête qu’on peut l’attendre d’un homme vivant dans l’intimité de la Loi, assez aimé dans sa petite bourgade toscane pour que son malheur même ne le fît pas mépriser. On l’avait plaint lorsque sa femme s’était enfuie pour suivre en Libye un amant près duquel elle espérait être heureuse. Elle ne l’avait guère été pendant six mois passés à tenir le ménage de Paolo Farina en recevant les aigres conseils d’une belle-mère, mais Paolo, aveuglément heureux de posséder cette jeune femme, et séparé d’elle par cet épais bonheur, ne s’était pas douté qu’elle souffrait. Quand elle partit, après une scène qui le laissa humilié devant les deux servantes, il s’étonna de n’avoir pas su s’en faire aimer.

Incipit tratto da:
Titre: Denier du rêve
Auteur: Marguerite Yourcenar
Editeur: Gallimar
Langue: Français
Incipit Moneta del sogno – Marguerite Yourcenar

Quarta di copertina / Trama

Scritto nel 1933 e rielaborato interamente nel 1959, Moneta del sogno ha al centro la narrazione semirealistica, semisimbolica, di un attentato antifascista nell’anno XI della dittatura. Iniziato durante una visita in Italia e ambientato a Roma, questo romanzo si distinse tra tutte le opere letterarie dell’epoca per la precisa presa di posizione contro l’immagine che la propaganda ufficiale dava dell’Italia e per l’intuizione dei fatti gravi e irrimediabile che stavano per precipitare sull’Europa.
“Moneta del sogno”, scrive la Youcenar, “fu uno dei primi romanzi francesi (il primo forse) a guardare in faccia la la vuota realtà nascosta dietro l’ampollosa facciata del fascismo, nello stesso momento in cui tanti scrittori in visita nella penisola si appagano ancora d’incantarsi una volta di più al tradizionale pittoresco italiano o si felicitavano di vedere i treni partire in orario (almeno in teoria) senza pensare di domandarsi verso quale stazione finale procedevano.” Nella ricca produzione di Marguerite Yourcenar , Moneta del sogno è un opera giovanile (cronologicamente si colloca tra Alexis e Fuochi) che l’autrice ha ripercorso con passione, che ha riscritto con intensa convinzione, trascinata dal sentimento che l’avventura umana si rivela sempre più tragica di quanto abbiamo supposto ma anche più ricca, più complessa, a volte stranamente più semplice.
(Ed.Tascabili Bompiani)

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Alexis – Marguerite Yourcenar

Incipit Alexis – Marguerite Yourcenar

Incipit Alexis

Questa lettera, amica mia, sarà lunghissima. Non mi piace troppo scrivere. Ho letto sovente che le parole tradiscono il pensiero, ma mi sembra che le parole scritte lo tradiscano ancor di più. Tu sai ciò che resta di un testo dopo due successive traduzioni. E poi, io non sono abile. Scrivere è una scelta perpetua tra mille espressioni, nessuna delle quali, avulsa dalle altre, mi soddisfa completamente. Eppure dovrei sapere che soltanto la musica permette il concatenarsi degli accordi. Una lettera, anche la più lunga, costringe a semplificare ciò che non avrebbe dovuto essere semplificato: si è sempre così poco chiari quando si tenta di essere esaurienti! Qui vorrei fare uno sforzo, non soltanto di sincerità, ma anche di esattezza; ce ne saranno cancellature in queste pagine; ce ne sono già. Ciò che ti chiedo (la sola cosa che ti possa chiedere ancora) è di non saltare alcuna di queste righe che mi saranno costate tanto. Se è difficile vivere, e ancora più difficile spiegare la propria vita.

Incipit tratto da:
Titolo: Alexis o il trattato della lotta vana
Autrice: Marguerite Yourcenar
Traduzione: Maria Luisa Spaziani
Titolo originale: Alexis ou le traité du vain combat
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Marguerite Yourcenar

Alexis - Marguerite Yourcenar

Incipit Alexis ou le Traité du vain combat

Cette lettre, mon amie, sera très longue. Je n’aime pas beaucoup écrire. J’ai lu souvent que les paroles trahissent la pensée, mais il me semble que les paroles écrites la trahissent encore davantage. Vous savez ce qui reste d’un texte après deux traductions successives. Et puis, je ne sais pas m’y prendre. Écrire est un choix perpétuel entre mille expressions, dont aucune ne me satisfait, dont aucune surtout ne me satisfait sans les autres. Je devrais pourtant savoir que la musique seule permet les enchaînements d’accords. Une lettre, même la plus longue, force à simplifier ce qui n’aurait pas dû l’être : on est toujours si peu clair dès qu’on essaie d’être complet ! Je voudrais faire ici un effort, non seulement de sincérité, mais aussi d’exactitude ; ces pages contiendront bien des ratures ; elles en contiennent déjà. Ce que je vous demande (la seule chose que je puisse vous demander encore) c’est de ne passer aucune de ces lignes qui m’auront tant coûté. S’il est difficile de vivre, il est bien plus malaisé d’expliquer sa vie.

Incipit tratto da:
Titre: Alexis ou le Traité du vain combat
Auteur: Marguerite Yourcenar
Editeur: Gallimard
Langue: Français
Incipit Alexis – Marguerite Yourcenar

Quarta Copertina / Trama

Romanzo che nel 1929 segnò l’esordio di Marguerite Yourcenar nella letteratura, “Alexis” ha la qualità propria dei libri che restano nel tempo: una grandezza che si riconosce solo più tardi, come è avvenuto per le “Memorie di Adriano”. È la storia di un giovane che cerca di uscire dalla situazione falsa che mette in sacco il suo matrimonio. Al momento di abbandonare la moglie, egli le scrive le ragioni del suo distacco, chiamandola a testimone della lotta vana che ha condotto contro la propria inclinazione omosessuale. Reagendo a una prova precedente che indulge va alla moda delle biografie romanzate (“Pindare”), la Yourcenar, ventiquattrenne come Alexis, si concentra qui per la prima volta su una vicenda delimitata,  “intimista”, spingendosi in profondità nella psicologia del personaggio. L’omosessualità e il titolo stesso del romanzo richiama un’opera giovanile di Gilde (il  “Traité du vain désir”) ma si avverte molto più forte l’influenza del Rilke di  “Malte Laurids Brigge”, a cui sono vicini il tono, gli scrupoli, la religiosità di Alexis, quella tenerezza diffusa che egli emana sulle persone e sulle cose.
Senza dubbio, l’omosessualità non è più oggi, come allora, un soggetto colpito da ostracismo. Ma nient’affatto datato è il modo in cui la scrittrice lo ha affrontato: esitante, trepidante, il linguaggio di “Alexis” è perfettamente aderente alla sensibilità e al l’incertezza psicologica del personaggio. Con questa soluzione stilisticamente felice la Yourcenar ha in realtà anticipato di decenni una verità oggi fondamentale, che il mondo della sessualità, al di là delle disinibizioni apparenti, resta ostacolato da divieti i più pericolosi dei quali sono forse quelli del linguaggio. Qui viene infranta l’inerzia delle parole che ormai ci appaiono indispensabili quando parliamo di sesso, le parole di un gergo (freudiano o postfreudiano) di cui non ci domandiamo, neppure fino a che punto corrispondano alla realtà, oppure la falsino è la nascondano. Ecco perché   “Alexis” è un libro raro, e di quelli della Yourcenar uno dei pochissimi ch’ella non abbia provato a riscrivere, paga di aver detto quanto c’era da dire.
(Ed. Feltrinelli; Impronte)

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