La strada nel bosco – Colin Dexter

Morse non sfruttava mai le ferie che gli spettavano

Incipit La strada nel bosco

Morse non sfruttava mai le ferie che gli spettavano, o almeno così credeva. Ed era quello che stava cercando di spiegare al sovrintendente capo Strange un mattino agli inizi di giugno.
«Le ricordo che dovrebbe conteggiare anche tutto il tempo che passa al pub, Morse!».
«D’accordo, qualche ora di tanto in tanto. Non credo sia impossibile mettere insieme una cifra…».
«Quantificare, è questo che intendeva dire».
«Non è mai mia intenzione usare parole orrende come “quantificare”».
«Ma è una parola utile, Morse. Significa appunto… be’, calcolare quanto…».
«Il che è precisamente quello che avevo detto io, non è vero?».
«Non so proprio perché perdo tempo a discutere con lei».
Non lo sapeva neanche Morse.

Incipit tratto da:
Titolo: La strada nel bosco
Autore: Colin Dexter
Traduzione: Luisa Nera
Titolo originale: The Way Through the Woods
Casa editrice: Sellerio

Libri di Colin Dexter

Copertine di La strada nel bosco di Colin Dexter

Incipit The Way Through the Woods

Morse never took his fair share of holidays, so he told himself. So he was telling Chief Superintendent Strange that morning in early June.
“Remember you’ve also got to take into consideration the time you regularly spend in pubs, Morse!”
“A few hours here and there, perhaps, I agree. It wouldn’t be all that difficult to work out how much—”
“ ‘Quantify’, that’s the word you’re looking for.”
“I’d never look for ugly words like ‘quantify’.”
“A useful word, Morse. It means—well, it means to say how much …”
“That’s just what I said, isn’t it?”
“I don’t know why I argue with you!”
Nor did Morse.

Incipit tratto da:
Titolo: The Way Through the Woods
Autore: Colin Dexter
Casa editrice: Ballantine

Quarta di copertina / Trama

«La maggior parte delle volte ha torto marcio per i motivi giusti».
I motivi giusti sono quelli che portano l’ispettore Morse, della Thames Valley Police di Oxford, a vedere indizi dove nessuno è stato capace di guardare. Il torto marcio è che dopo li combina in disegni talvolta troppo immaginosi e poco pratici. Ma sbagliando in questo modo l’ispettore dà il moto ad un’azione investigativa insinuante e snervante per i sospetti e capace di apprendere dall’errore fino a trovare la trama giusta. Un metodo enigmistico, visto che Morse di enigmistica è un grande esperto.
Mentre è in vacanza nel Dorset, indugiando come al solito nei pub e fantasticando pensieri erotici e conquiste, Morse legge sul Times di un messaggio che la polizia ha girato al giornale. Contiene un poema che parla di un bosco e di una ragazza, e avverte che questa poesia, giustamente interpretata, fornisce la chiave per risolvere il caso della Fanciulla Svedese, una bella turista scomparsa e, pare, assassinata l’anno prima. L’articolo scatena la serie delle interpretazioni da parte dei lettori del giornale. A Morse vengono affidate le indagini riaperte, mentre il grosso della polizia è interessato a contrastare un’ondata di teppismo giovanile. Morse studia il poema, setaccia ipotesi tra le lettere inviate al giornale, combinandole con le proprie indagini sul campo e con gli interrogatori, di cui è maestro. E mentre dà il tormento al paziente Lewis suo sergente, il lunatico, simpatico ispettore capo si apre una strada verso la comprensione dei misteri del bosco.
Morse è un investigatore di classica stoffa inglese, ma è una persona fuori da ogni schema, caratterizzata da difetti amabili, capricci, frustrazioni e fallimenti (spesso amorosi). Le sue indagini si inoltrano nei nodi della vita, nelle piccole intimità segrete delle case, capaci di esplodere nel delitto. Colin Dexter le racconta con un’ironia di straordinaria efficacia raffigurativa che obbedisce in tutto e per tutto al precetto di Conrad: far udire, sentire, soprattutto vedere con la sola forza della parola scritta.
(Ed. Sellerio; La Memoria)

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