Lo scarafaggio – Ian McEwan

Incipit Lo scarafaggio – Ian McEwan

Incipit Lo scarafaggio

Quella mattina Jim Sams, un tipo perspicace ma niente affatto profondo, si svegliò da sogni inquieti per ritrovarsi trasformato in una creatura immane. Per un pezzo rimase disteso sul dorso (non precisamente la sua posizione preferita) a osservarsi costernato i piedi lontanissimi, l’esiguità degli arti. Appena quattro, naturalmente, e pressoché inamovibili. Le sue zampette brune, per le quali già provava una certa nostalgia, si sarebbero agitate disinvoltamente in aria, seppure invano. Si mantenne immobile, deciso a non lasciarsi prendere dal panico. Acquattato in bocca sentiva un organo umido, un pezzo di carne scivolosa – ripugnante, specie quando prese a muoversi di propria iniziativa per esplorare la vasta caverna dell’apparato boccale e a scorrere, come ebbe a notare con muta apprensione, su una infinità di denti. Si squadrò il corpo in tutta la sua lunghezza. Il colorito, da spalle a caviglie, era di un azzurrino smorto, attraversato, all’altezza di polsi e collo, da un sistema di tubature di un azzurro piú intenso, e da una serie di bottoni bianchi che scendevano in linea verticale lungo l’addome non segmentato. La brezza lieve che lo percorreva a intermittenza, con il suo olezzo tutt’altro che sgradevole di cibo in decomposizione e alcol etilico, la interpretò come il suo fiato. Il campo visivo si era irrimediabilmente ridotto – oh, cosa avrebbe dato per un occhio composto – e tutto ciò che vedeva era prepotentemente variopinto. Stava cominciando a capire che, per un grottesco fenomeno di inversione, le sue vulnerabili carni si trovavano al momento all’esterno dello scheletro, che gli risultava perciò completamente invisibile. Che conforto sarebbe stata la vista anche fugace del suo anonimo marrone cangiante.

Incipit tratto da:
Titolo: Lo scarafaggio
Autore: Ian McEwan
Traduzione: Susanna Basso
Titolo originale: The Cockroach
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Lo scarafaggio

Lo scarafaggio - Ian McEwan

Incipit The Cockroach

That morning, Jim Sams, clever but by no means profound, woke from uneasy dreams to find himself transformed into a gigantic creature. For a good while he remained on his back (not his favourite posture) and regarded his distant feet, his paucity of limbs, with consternation. A mere four, of course, and quite unmovable. His own little brown legs, for which he was already feeling some nostalgia, would have been waving merrily in the air, however hopelessly. He lay still, determined not to panic. An organ, a slab of slippery meat, lay squat and wet in his mouth – revolting, especially when it moved of its own accord to explore the vast cavern of his mouth and, he noted with muted alarm, slide across an immensity of teeth. He stared along the length of his body. His colouring, from shoulders to ankles, was a pale blue, with darker blue piping around his neck and wrists, and white buttons in a vertical line right down his unsegmented thorax. The light breeze that blew intermittently across it, bearing a not unattractive odour of decomposing food and grain alcohol, he accepted as his breath. His vision was unhelpfully narrowed – oh for a compound eye – and everything he saw was oppressively colourful. He was beginning to understand that by a grotesque reversal his vulnerable flesh now lay outside his skeleton, which was therefore wholly invisible to him. What a comfort it would have been to catch a glimpse of that homely nacreous brown.

Incipit tratto da:
Title: The Cockroach
Author: Ian McEwan
Language: English

Quarta di copertina / Trama

Jim Sams si sveglia da sogni inquieti per ritrovarsi trasformato, dallo scarafaggio che era, in un essere umano. Nel corso della notte la creatura che fino al giorno prima sfrecciava tra mucchi di immondizia e canaline di scolo è diventata il piú importante leader politico del suo tempo: il primo ministro inglese. Tuttavia, forte della grande capacità di ogni scarafaggio di sopravvivere, Jim Sams si adatta rapidamente al nuovo corpo. In breve presiede le riunioni del Consiglio dei ministri, dove si rende conto che gran parte del suo Gabinetto ha subito la stessa sorte e che quegli scarafaggi trasformati in umani sono piú che disposti ad abbracciare le sue innovative idee di governo. I capi di stato stranieri sembrano sconcertati dalle mosse arroganti e avventate di Jim Sams, a eccezione del presidente degli Stati Uniti d’America, che lo appoggia con entusiasmo. Qualunque riferimento a fatti realmente accaduti e persone realmente esistenti non sembra da escludere. Con l’intelligenza, lo spirito e la caustica ironia che gli sono inconfondibilmente propri, Ian McEwan rende omaggio al genio di Franz Kafka e alla tradizione satirica inglese che ha in Jonathan Swift il suo piú eminente rappresentante. Questa metamorfosi al contrario diventa una lente attraverso cui osservare un mondo ormai del tutto sottosopra. «Il populismo – scrive McEwan nella postfazione – ignaro della sua stessa ignoranza, tra farfugliamenti di sangue e suolo, assurdi principî nativistici e drammatica indifferenza al problema dei cambiamenti climatici, potrebbe in futuro evocare altri mostri, alcuni dei quali assai piú violenti e nefasti perfino della Brexit. Ma in ciascuna declinazione del mostro, a prosperare sarà sempre lo spirito dello scarafaggio. Tanto vale che impariamo a conoscerla bene, questa creatura, se vogliamo sconfiggerla. E io confido che ci riusciremo».
(Ed. Einaudi)

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