Olive Kitteridge – Elizabeth Strout

Incipit Olive Kitteridge – Elizabeth Strout

Incipit Olive Kitteridge

Per molti anni Henry Kitteridge era stato farmacista nella città vicina, e ogni mattina guidava attraverso strade piene di neve, oppure fradice di pioggia, oppure dove d’estate i lamponi selvatici protendevano i loro germogli novelli dai cespugli lungo l’ultimo tratto della cittadina, prima di svoltare nella strada più larga che portava alla farmacia. Ormai in pensione, si sveglia ancora presto e ricorda come le mattine fossero sempre state il suo momento preferito, come se il mondo fosse il suo segreto: gli pneumatici che rombavano sommessi sotto di lui nella luce che filtrava attraverso la nebbia mattutina, il breve spettacolo della baia in lontananza sulla destra, e poi i pini, alti e sottili. Guidava quasi sempre con un finestrino un poco aperto perché amava l’odore dei pini e della densa aria salmastra, e d’inverno quello del gelo.

Incipit tratto da:
Titolo: Olive Kitteridge
Autrice: Elizabeth Strout
Traduzione: Silvia Castoldi
Titolo originale: Olive Kitteridge
Casa editrice: Fazi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Olive Kitteridge

Olive Kitteridge di Elizabeth Strout

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Incipit Olive Kitteridge

For many years Henry Kitteridge was a pharmacist in the next town over, driving every morning on snowy roads, or rainy roads, or summertime roads, when the wild raspberries shot their new growth in brambles along the last section of town before he turned off to where the wider road led to the pharmacy. Retired now, he still wakes early and remembers how mornings used to be his favorite, as though the world were his secret, tires rumbling softly beneath him and the light emerging through the early fog, the brief sight of the bay off to his right, then the pines, tall and slender, and almost always he rode with the window partly open because he loved the smell of the pines and the heavy salt air, and in the winter he loved the smell of the cold.

Incipit tratto da:
Title: Olive Kitteridge
Author: Elizabeth Strout
Language: English

Quarta di copertina / Trama

In un angolo del continente nordamericano c’è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull’Oceano Atlantico c’è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È lì che vive Kitteridge, un’insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltiplicarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell’animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull’altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: «Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi».
Con dolore, e con disarmante onestà, in Olive Kitteridge si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana – e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. E il fragile, sottile miracolo di un’altissima pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo “romanzo in racconti”, del Premio Pulitzer 2009.
(Ed. Fazi)