Mio caro serial killer – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Mio caro serial killer – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Mio caro serial killer

La vita è strana, a volte, o meglio, la vita è quasi sempre strana. Per moltissimo tempo ti sembra di non invecchiare affatto e poi un bel giorno, davanti allo specchio, ti accorgi che gli anni ti sono piombati addosso tutti insieme. Fu così che mi successe quella mattina. Ero appena uscita dalla doccia e stavo per pettinarmi quando di colpo mi vidi davanti una cinquantenne che mi osservava con diffidenza. Quella poveraccia aveva i capelli crespi, la pelle cascante e la faccia di chi ha visto il diavolo in persona. Ero io, sempre io, ma a un’età che non era la mia. Qualcuno mi aveva fatto un incantesimo? O era la maledizione del peccato originale? Non essendo superstiziosa optai per la spiegazione biblica, molto più antica e rispettabile del volgarissimo malocchio. Ma come se non bastasse, visto che le punizioni bibliche sono sempre ad ampio spettro, ne ricordai un’altra che mi riguardava da vicino: «Ti guadagnerai il pane con il sudore della fronte». Come potevo concedermi un intervento d’emergenza in un centro estetico se in meno di quaranta minuti dovevo essere in commissariato? Era troppo tardi per chiedere mezza giornata libera per motivi personali. Ma l’estetica vuole la sua parte, questo è indubbio. Decisi che avrei chiesto a Garzón di coprirmi per un paio d’ore mentre cercavo di rimettere ordine nello sfacelo del mio aspetto.

Incipit tratto da:
Titolo: Mio caro serial killer
Autrice: Alicia Giménez-Bartlett
Traduzione: Maria Nicola
Titolo originale: Mi querido asesino en serie
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Mio caro serial killer

Mio caro serial killer – Alicia Giménez-Bartlett

Incipit Mi querido asesino en serie

La vida es extraña a veces, o para ser más precisa, es extraña casi siempre. No te das cuenta de que vas envejeciendo y de repente un buen día, frente al espejo, percibes que te han caído encima un montón de años sin comerlo ni beberlo. Aquella mañana me sucedió exactamente así. Salí de la ducha y, al peinarme, descubrí la imagen de una casi cincuentona que me observaba. La muy descuidada tenía el pelo encrespado, la piel macilenta y cara de haber visto al diablo en persona. Era yo, yo misma pero con una edad que no sentía como propia. ¿Alguien me había lanzado un conjuro, o se trataba de la antigua y conocida maldición del Paraíso Terrenal sobre los seres humanos? Puestos a ser supersticiosos, me decanté por el Génesis, con mucha más tradición y categoría que el mal de ojo. Además, como las maldiciones de la Biblia son de amplio espectro, enseguida recordé otra que también me concernía: «Ganarás el pan con el sudor de tu frente». No podía iniciar un autosalvamento de urgencia yendo al salón de belleza porque, pasada una hora, me esperaban en comisaría. Ya era demasiado tarde para pedir una jornada libre por asuntos privados. Sin embargo, puesto que en el fondo son conceptos casi paralelos, me arriesgué a decantarme por la estética en detrimento de la ética. Le pediría a Garzón que me solapan un rato en el trabajo mientras yo intentaba insuflar cierto orden en el caos de mi aspecto.

Incipit tratto da:
Título : Mi querido asesino en serie
Autor : Alicia Giménez-Bartlett
Editor : Destino
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

L’ispettrice Petra Delicado di Barcellona è un po’ giù, sente che gli anni le sono piombati addosso tutti insieme. Un nuovo caso la scuote, un delitto «mostruoso e miserabile» che la rimescola dentro in quanto donna.
Una signora sola, mai sposata, con un piccolo lavoro e una piccola vita, è stata trovata accoltellata. L’assassino si è accanito su di lei e ha poggiato sul corpo martoriato un messaggio di passione. L’indagine mette in luce che in quella esistenza era entrato l’amore, quello che illude e sconvolge una «zitella», come ripetono i maschi facendo imbestialire Petra. Tutto parla di femminicidio.
Inizia con l’inseparabile vice Fermín Garzón il tran tran da segugi di strada che annusano il sospetto, un uomo insignificante che non lascia tracce. Però il rituale di sangue e lettere d’amore si ripete uguale ai danni di altre vittime. Si stende l’ombra preoccupante del serial killer e, anche per compiacere la stampa, alla coppia viene aggiunto, con funzione direttiva, un ispettore della Polizia autonoma della Catalogna, un giovane dal piglio moderno, rigido e pedante. Tutto l’opposto della collaudata coppia di sbirri, abituati a farsi sorprendere dalle intuizioni, ad attardarsi tra birrette e tapas insaporite dal continuo battibecco. Così l’indagine prosegue nella tensione tra due generazioni e due modi opposti di investigazione e di vita. E forse questo allude metaforicamente allo scontro attuale tra i due patriottismi iberici. E porta dentro un bizzarro mondo metropolitano, le agenzie per cuori solitari. Nulla di straordinario per Petra che finisce sempre coll’immergersi dentro i misteri di una quotidianità piena di risvolti oscuri. Ma stavolta per sciogliere un’intricata matassa di colpevoli che sembrano vittime e vittime colpevoli Petra e Fermín devono affidarsi a un’indagine logica, quasi da detective deduttivi non da piedipiatti; e soprattutto la dura ma empatica poliziotta deve affrontare un assassino disumano. «L’essere umano può essere rabbioso e crudele, ma se non è psicopatico non arriva a tanto». E, forse a causa dello stress, forse per l’amarezza della verità, la commedia tra lei e Fermín corre più veloce del solito.
(Ed. Sellerio)

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