Febbre – Jonathan Bazzi

Incipit Febbre – Jonathan Bazzi

Incipit Febbre

Tre anni fa mi è venuta la febbre e non è più andata via.
11 gennaio 2016.
Trentun anni non ancora compiuti.
Torno dall’università: è ora di pranzo, ma non ho fame.
Cos’hai?
Non mi sento tanto bene, forse mi sta venendo la febbre.
Mi metto sul divano, non riesco a leggere.
La febbre mi viene.
Non va più via.
Una settimana, due settimane.
Un mese.
38, 38 e mezzo, poi s’abbassa ma si blocca lì.
37.4, 37.3, non smette, non passa.
La colonnina di mercurio incantata.
L’abbasso.
Risale.
Ogni volta che tolgo il termometro da sotto l’ascella spero che scenda. Ma non lo fa. Sempre un po’ oltre il 37, il confine, lo spartiacque – tra quello che ero e quello che sono.

Incipit tratto da:
Titolo: Febbre
Autore: Jonathan Bazzi
Illustrazione Copertina: Elisa Seitzinger
Casa editrice: Fandango
Qui è possibile leggere le prime pagine di Febbre

Febbre - Jonathan Bazzi

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Quarta di copertina / Trama

Jonathan ha 31 anni nel 2016, un giorno qualsiasi di gennaio gli viene la febbre e non va più via, una febbretta, costante, spossante, che lo ghiaccia quando esce, lo fa sudare di notte quasi nelle vene avesse acqua invece che sangue. Aspetta un mese, due, cerca di capire, fa analisi, ha pronta grazie alla rete un’infinità di autodiagnosi, pensa di avere una malattia incurabile, mortale, pensa di essere all’ultimo stadio. La sua paranoia continua fino al giorno in cui non arriva il test dell’HIV e la realtà si rivela: Jonathan è sieropositivo, non sta morendo, quasi è sollevato. A partire dal d-day che ha cambiato la sua vita con una diagnosi definitiva, l’autore ci accompagna indietro nel tempo, all’origine della sua storia, nella periferia in cui è cresciuto, Rozzano – o Rozzangeles –, il Bronx del Sud (di Milano), la terra di origine dei rapper, di Fedez e di Mahmood, il paese dei tossici, degli operai, delle famiglie venute dal Sud per lavori da poveri, dei tamarri, dei delinquenti, della gente seguita dagli assistenti sociali, dove le case sono alveari e gli affitti sono bassi, dove si parla un pidgin di milanese, siciliano e napoletano. Dai cui confini nessuno esce mai, nessuno studia, al massimo si fanno figli, si spaccia, si fa qualche furto e nel peggiore dei casi si muore. Figlio di genitori ragazzini che presto si separano, allevato da due coppie di nonni, cerca la sua personale via di salvezza e di riscatto, dalla predestinazione della periferia, dalla balbuzie, da tutte le cose sbagliate che incarna (colto, emotivo, omosessuale, ironico) e che lo rendono diverso. Un libro spiazzante, sincero e brutale, che costringerà le nostre emozioni a un coming out nei confronti della storia eccezionale di un ragazzo come tanti. Un esordio letterario atteso e potente.
(Ed. Fandango)

Febbre - Audiolibro - Bazzi