La casa dei sette ponti – Mauro Corona

Incipit La casa dei sette ponti - Mauro Corona

Incipit La casa dei sette ponti

Lungo una strada tortuosa e stretta, che percorre una valle solitaria, aspra quanto serve per intimorire il viandante, a un certo punto compare una curva. Su quel gomito d’asfalto, poco sotto un gradino di roccia, spunta improvvisa come un saluto una casa d’apparenza antica. È una casupola umile, fatiscente, di forma inusuale, con finestre che almeno da un fianco guardano dolenti il viavai delle automobili. Le imposte si aprono verso l’alto come ciglia sopra occhi malinconici. Sul tetto il peso degli anni ha premuto come il pugno di un gigante, lasciando orme concave e bugne scomposte.
Forse per occultare quelle testimonianze di tempo e povertà, soprattutto per impedire a pioggia e neve visite inaspettate e poco gradite, qualcuno ha steso, lungo l’intera ampiezza del tetto, robusti teli di vari colori. Dal breve rettilineo prima della curva, la costruzione balza all’occhio rivelando come uno strano connubio tra una tenda coloratissima e un fortino pronto a difendersi dai curiosi.

Incipit tratto da:
Titolo: La casa dei sette ponti
Autore: Mauro Corona
Casa editrice: Feltrinelli
Qui è possibile leggere le prime pagine di La casa dei sette ponti

La casa dei sette ponti - Mauro Corona

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Quarta di copertina / Trama

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Sull’Appennino tosco-emiliano, non lontano dall’Abetone, c’è una valle stretta e tortuosa, e in fondo una casa, una piccola casa con il tetto coperto di plastica colorata e due comignoli che buttano fumo sempre, estate e inverno. Un industriale della seta torna ai boschi dove un tempo andava a far funghi e la vede, quella casa. Malgrado il fuoco acceso sembra disabitata. È incuriosito. Entra. E lì comincia la sua avventura, che lo strappa alla mesta quotidianità del danaro e del potere per precipitarlo dentro un vertiginoso delirio, che è prova e passaggio, alla scoperta di sé.
Mauro Corona scrive una piccola grande storia che suona come un apologo ed è allegoria della condizione umana quando perde di vista la semplicità dei valori cardine
(Ed. Feltrinelli)