Come si racconta una storia nera – Giancarlo De Cataldo

Ho sempre voluto fare lo scrittore, fin da quando avevo otto anni.

Incipit Come si racconta una storia nera

Ho sempre voluto fare lo scrittore, fin da quando avevo otto anni. Il colpevole di questa mia inclinazione, che si sarebbe da subito trasformata in ossessione, fu mio zio militare. Mi portò un pomeriggio a vedere un film, si chiamava Sotto le verdi bandiere di Allah. Un b-movie con pirati, inseguimenti, duelli, belle fanciulle rapite da turpi mercanti di carne umana e via dicendo. Quella sera tornai a casa e scrissi il mio primo racconto. Mi dissi: se l’hanno fatto loro, quelli del cinema, intendo, posso farlo anch’io. Da allora non ho mai smesso di scrivere. Anche adesso, dopo oltre trent’anni di carriera in magistratura,continuo testardamente a coltivare il sogno, l’ambizione della scrittura. Nello stesso tempo, sono stato e rimango un lettore compulsivo, anarchico, eclettico, avido, curioso. Non credo di aver mai letto un libro solo alla volta, a parte le full immersions in grandi saghe come quelle della Ferrante,oppure i romanzi del «Quartetto di Alessandria» di Lawrence Durrell, o le opere di Dostoevskij, insomma letture che ti catturano, che ti fanno pensare «voglio leggere soltanto questo». Di solito ho sempre tre o quattro libri aperti contemporaneamente sul tavolo: romanzi, gialli, saggi, storia, testi giuridici…

Incipit tratto da:
Titolo: Come si racconta una storia nera
Autore: Giancarlo De Cataldo
Casa editrice: Rai Eri

Libri di Giancarlo De Cataldo

Copertina di Come si racconta una storia nera di Giancarlo De Cataldo

Quarta di copertina / Trama

I gialli non gli piacevano nemmeno. Poi un’estate, grazie a un libraio, Giancarlo De Cataldo ha cambiato idea. Ed è diventato l’autore di indimenticabili storie di genere, capace di tradurre in fiction la dura realtà del crimine in bestseller come Suburra e Romanzo criminale. in questo libro ricorda le molte e varie letture che hanno costellato il suo percorso, ripercorre le lezioni apprese nel tempo anche nel prezioso laboratorio della scrittura a quattro mani con Carlo Bonini, riassume il grande cambiamento che il genere poliziesco ha conosciuto in questi anni anche grazie ad altre forme narrative, come le serie televisive. E si pone domande fondamentali per chi aspiri a diventare autore di «storie nere». Quanto pesa la contaminazione della realtà? C’è differenza tra «raccontatore di storie» e scrittore? Come si costruisce un personaggio? Come ci si immedesima nel «cattivo»? Come si trasforma un romanzo in un film? Le sue risposte e le sue riflessioni danno vita a un racconto in sé appassionante, che è nel contempo summa di un’esperienza personale e indispensabile guida.
(Rai Eri Narrativa)

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