Incipit Il più e il meno
Qui è possibile leggere le prime pagine di Il più e il menoNon si chiamava più maestro, ma professore.
Incipit tratto da:
Lasciato il casermone delle elementari, portavamo ancora i pantaloni corti, marchio dell’infanzia. Qualcuno con quelli lunghi sembrava più adulto e più goffo.
I temi in classe, alle medie, avevano per titolo le materie di studio, controllavano il livello di apprendimento. Ci attenevamo a un italiano statale, rigido come un modulo.
Senza potermelo spiegare, mi disgustava.
La lingua imbalsamata faceva parte di una sottomissione generale al potere adulto. Nell’intervallo tra le ore ci sfogavamo col dialetto, una via di fuga. Ci sciacquavamo la bocca col napoletano.
Titolo: Il più e il meno
Autore: Erri De Luca
Casa editrice: Feltrinelli
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Quarta di copertina / Trama
Il più e il meno sono segni della contabilità, della partita doppia dare/avere. Qui riguardano lo scorrere del tempo. Il Più è già arrivato, era un vento di corsa alle spalle spingendo innanzi, sparecchiando tavole, sfrattando inquilini, stringendo appigli e libri. Il Più è stato giovane e indurito come un callo. Il Meno governa il presente e mantiene quello che dice. Il Meno è sobrio, risoluto perché deve condurre fino in fondo.
“Ho saputo da me che per scrivere bisogna stare sgomberi, sfrattati, come alloggi in cui arrivano le storie, a carovane zingare in cerca dello spazio di nessuno.”
“Avevo saputo quel giorno la notizia certa che la scrittura era campo aperto, via di uscita. Poteva farmi correre dove non c’era un metro per i piedi, mi scaraventava al largo mentre me ne stavo schiacciato sopra un foglio. Sono uno che si è messo a scrivere da quel giorno, per forzare le chiusure intorno.”
(Ed. Feltrinelli)