Luce perfetta – Marcello Fois

Secondo quale disegno Maddalena Pes fosse riuscita ad arrivare esattamente dove si trovava, non sapeva dirlo.

Incipit Luce perfetta

Gozzano, gennaio 1999.
Secondo quale disegno Maddalena Pes fosse riuscita ad arrivare esattamente dove si trovava, non sapeva dirlo. La mattina precedente, con un bagaglio leggero, si era imbarcata sul traghetto che collega Porto Torres a Genova. Il che aveva significato alzarsi prima dell’alba per raggiungere il porto, su una macchina a noleggio con autista, e passare tutto il giorno ad aspettare la sera per salire a bordo. Pericolosamente, durante quel tempo morto, si era lasciata andare persino alla tentazione di desistere. Ma era una donna che aveva dovuto imparare la tenacia. Nel corso dei suoi quarant’anni si era adattata ad attese ben peggiori. Da Genova aveva poi raggiunto Torino in treno, esperienza totalmente inedita per lei che di treni, in Barbagia da dove veniva, non ne aveva mai frequentati. Infine da Torino con mezzi locali, un interregionale e un pullman, era arrivata a Gozzano, quel posto di cui sapeva scrivere perfettamente l’indirizzo e che, ora, si manifestava, nella sua realtà effettiva, sotto forma di un palazzotto di costruzione piuttosto recente. A dirla tutta c’era in quell’edificio, dove stava per entrare, un’aura da clinica. Da scuola di preti. Da seminario, appunto. Tutto il paese intorno aveva un’attitudine sussurrante, di onesta sobrietà. Una fredda compassione che si adattava perfettamente al gelo da cui era attanagliato. Gennaio mostrava le zanne. Maddalena Pes capì di essersi vestita troppo leggera. Sospirò, premette due volte il pulsante del campanello, la serratura scattò, il portone si aprì.

Incipit tratto da:
Titolo: Luce perfetta
Autore: Marcello Fois
Casa editrice: Einaudi

Libri di Marcello Fois

Copertine di Luce perfetta di Marcello Fois

Quarta di copertina / Trama

Cristian è intraprendente e deciso, «uno di quegli uomini che, a certe donne particolarmente intuitive, fanno l’effetto di parlare anche quando tacciono». Maddalena è altrettanto tenace, e ha dalla sua la forza di saper immaginare – e insieme difendere – il proprio futuro. Sarebbero perfetti l’uno per l’altra, se il loro destino comune non avesse il nome di Domenico. Il sentimento che lega Domenico a Cristian «da un punto di vista della linea parentale genetica non ha nessun valore, ma da quello della linea parentale affettiva è quanto basta per dare senso a una vita intera». Anche se hanno cognomi diversi, infatti, i due ragazzi crescono come fratelli. E quando – passati i furori dell’adolescenza – Nuoro si organizza per apparecchiare la festa di fidanzamento di Domenico e Maddalena (nel frattempo rimasta incinta), diventa chiaro a tutti che per Cristian non c’è più spazio. Se non fosse che lui è un Chironi, appartiene cioè a una famiglia «sempre caduta in piedi, perché il suo destino è di sembrare lì lì per precipitare, ma poi questo non accade mai». Tanto che quando si mette in mezzo Mimmíu – padre di Domenico, zio adottivo di Cristian – diventa evidente che la stirpe dei Chironi è troppo ingombrante per poter essere tollerata. Del resto «non si conosce veramente qualcuno finché non lo si può paragonare a se stessi»… Dopo Stirpe e Nel tempo di mezzo, un romanzo – attesissimo – colmo di passioni sopite, di tradimenti, colpi di scena e riconciliazioni. Una storia che si scioglie, infine, in un duello epico, dove nella vicinanza e nell’assenza si gioca la partita della vita. Gli anni Ottanta della speculazione edilizia in Sardegna, mescolati alle canzoni di Gazebo e al Conte di Montecristo, fanno da sfondo a una vicenda in cui il cuore dell’intera umanità sembra essere piú che mai esposto agli occhi del lettore. Un esercizio crudele eppure necessario, per sentire addosso quella luce perfetta che ammanta i nostri ricordi. Con la speranza di riconquistare la propria identità e i propri desideri, fino a comprendere che sognare è «immaginare se stessi esattamente nel posto in cui ci si trova».
(Ed. Einaudi; Supercoralli)

Cronologia opere e bibliografia di Marcello Fois