Se questo è un uomo – Primo Levi

Incipit Se questo è un uomo

Ero stato catturato dalla Milizia fascista il 13 dicembre 1943. Avevo ventiquattro anni, poco senno, nessuna esperienza, e una decisa propensione, favorita dal regime di segregazione a cui da quattro anni le leggi razziali mi avevano ridotto, a vivere in un mio mondo scarsamente reale, popolato da civili fantasmi cartesiani, da sincere amicizie maschili e da amicizie femminili esangui. Coltivavo un moderato e astratto senso di ribellione.
Non mi era stato facile scegliere la via della montagna, e contribuire a mettere in piedi quanto, nella opinione mia e di altri amici di me poco più esperti, avrebbe dovuto diventare una banda partigiana affiliata a « Giustizia e Libertà ». Mancavano i contatti, le armi, i quattrini e l’esperienza per procurarseli; mancavano gli uomini capaci, ed eravamo invece sommersi da un diluvio di gente squalificata, in buona e in mala fede, che arrivava lassú dalla pianura in cerca di una organizzazione inesistente, di quadri, di armi, o anche solo di protezione, di un nascondiglio, di un fuoco, di un paio di scarpe.
A quel tempo, non mi era stata ancora insegnata la dottrina che dovevo più tardi rapidamente imparare in Lager, e secondo la quale primo ufficio dell’uomo è perseguire i propri scopi con mezzi idonei, e chi sbaglia paga; per cui non posso che considerare conforme a giustizia il successivo svolgersi dei fatti. Tre centurie della Milizia, partite in piena notte per sorprendere un’altra banda, di noi ben più potente e pericolosa, annidata nella valle contigua, irruppero in una spettrale alba di neve nel nostro rifugio, e mi condussero a valle come persona sospetta.
Negli interrogatori che seguirono, preferii dichiarare la mia condizione di «cittadino italiano di razza ebraica », poiché ritenevo che non sarei riuscito a giustificare altrimenti la mia presenza in quei luoghi troppo appartati anche per uno « sfollato », e stimavo (a torto, come si vide poi) che l’ammettere la mia attività politica avrebbe comportato torture e morte certa. Come ebreo, venni inviato a Fossoli, presso Modena, dove un vasto campo di internamento, già destinato ai prigionieri di guerra inglesi e americani, andava raccogliendo gli appartenenti alle numerose categorie di persone non gradite al neonato governo fascista repubblicano.

Incipit tratto da:
Titolo: Se questo è un uomo
Autore: Primo Levi
Casa editrice: Einaudi
Qui è possibile leggere le prime pagine di Se questo è un uomo

Se questo è un uomo - Primo Levi

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Quarta di copertina / Trama

Questo libro, in cui Primo Levi descrive l’anno trascorso nel campo di concentramento di Auschwitz, è uno dei più alti usciti dall’inferno dei Lager: una testimonianza sconvolgente e al tempo stesso un capolavoro letterario. È il libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte agli spietati meccanismi dello sterminio di massa. La vicenda della moltitudine che non aveva più nome, ma solo un numero impresso col tatuaggio sul braccio sinistro, viene evocato senz’ombra di retorica, lasciando alla tremenda realtà di commentare se stessa.
Dal coro degli indimenticabili personaggi del libro si leva un messaggio morale e civile ancora tutto da meditare.
(Ed. Einaudi)

Se questo è un uomo - Audiolibro - Levi