Intrigo italiano – Carlo Lucarelli

Incipit Intrigo italiano

La lancetta del contagiri si impennò vibrando nell’occhio rotondo del quadrante di destra, veloce, mentre De Luca si incassava con le spalle tra il sedile e la portiera. L’Aurelia aveva fatto un balzo in avanti ma si era fermata subito, col ruggito del motore che si spegneva in un ringhio trattenuto.
Giannino bestemmiò, la c di cane aspirata come un colpo di tosse, alla toscana, poi abbassò la levetta del cambio e la tirò indietro, scalando la marcia.
– Mi scusi, ingegnere… c’è quel bischero in motore davanti che mi fa impazzire.

Incipit tratto da:
Titolo: Intrigo italiano
Autore: Carlo Lucarelli
Casa editrice: Einaudi

Libri di Carlo Lucarelli

Copertina di Intrigo italiano di Carlo Lucarelli

Quarta di copertina / Trama

Quando il commissario De Luca, appena richiamato in servizio dopo cinque anni di quarantena, si sveglia da un incidente quasi mortale, non gli occorre troppo tempo per mettere in fila le tante cose che non tornano. Da lunedì 21 dicembre 1953 a giovedì 7 gennaio 1954, con in mezzo Natale ed Epifania, mentre la città intirizzita dal gelo scopre le luci e le musiche del primo dolcissimo consumismo italiano, tra errori, depistaggi, colpi di scena il mosaico dell’indagine, scandita come un metronomo, si compone. E ciò che alla fine ha di fronte non piace affatto a De Luca. Per il ritorno del suo primo personaggio, amatissimo dai lettori, Lucarelli ha saputo evocare una Bologna che non avevamo mai visto cosi. E ha saputo tessere il più imprevedibile, misterioso e divertente romanzo, dove la verità profonda di un’epoca che non è mai interamente finita emerge nei sentimenti e nella lingua dei personaggi.
C’è stato un omicidio a Bologna, una città coperta di neve in cui i tram scampanellano sulle rotaie e la gente affolla i ristoranti per i tortellini di Natale: la bella moglie di un professore universitario è stata annegata nella vasca da bagno del trappolone, l’appartamento da scapolo del marito. Il Servizio vuole sapere chi è stato, e per questo c’è bisogno di un cane da tartufi come De Luca, che sembra finalmente trovarsi alle prese con un’indagine da giallo classico, fatta di indizi, tracce, impronte e orari. Ma non è così, naturalmente. Perché anche nell’incidente d’auto in cui un paio di mesi prima è morto il marito professore – dongiovanni, esistenzialista e appassionato di jazz – c’è qualcosa di molto strano. E così De Luca, assistito da un giovane agente del Servizio incaricato sia di aiutarlo che di spiarlo, si ritrova in un’indagine ambigua e pericolosa, dove quello della vita è soltanto uno – e neppure il peggiore – dei rischi che corre. Alla fine, dopo essersi innamorato di una giovanissima cantante di jazz meticcia e bravissima – la Dorothy Dandridge bolognese – il cui passato di mondina e staffetta partigiana è l’esatto opposto del suo, e dopo essere sopravvissuto a un attentato dalle gravi conseguenze, De Luca sarà costretto a scegliere se seguire il suo vecchio cuore di cane da caccia o quello nuovo, di cane bastardo.
Carlo Lucarelli
(Ed. Einaudi; Stile libero Big)

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