Era di maggio – Antonio Manzini

Incipit Era di maggio - Antonio Manzini

Incipit Era di maggio

AOSTA, L’OMBRA DELLA ’NDRANGHETA
DIETRO GLI STROZZINI
Prestavano soldi a imprenditori e privati a tassi da capogiro per poi impossessarsi di beni e conti bancari. Questa era l’attività di Domenico Cuntrera, originario di Soverato con precedenti penali, arrestato dalla polizia grazie alle indagini sull’omicidio di Cristiano Cerruti, braccio destro del costruttore Pietro Berguet, titolare della Edil.ber.
Il questore Andrea Costa durante la conferenza stampa ha affermato: «Siamo andati direttamente al cuore dell’organizzazione grazie alle indagini a tappeto fatte dai miei uomini, ma altro non posso aggiungere perché siamo sicuri si tratti della punta dell’iceberg».

Incipit tratto da:
Titolo: Era di maggio
Autore: Antonio Manzini
Casa editrice: Sellerio
Qui è possibile leggere le prime pagine di Era di maggio

Era di maggio - Antonio Manzini

Cronologia opere, libri, biografia di Antonio Manzini su Incipitmania

Quarta di copertina / Trama

Acquista qui 150

Era di maggio prende il via tre giorni dopo gli eventi che concludono il precedente romanzo, Non è stagione. Perché l’indagine che lì si era aperta non si è ancora conclusa. C’è poi il fatto più grave, l’assassinio di Adele, una cara amica del vicequestore, uccisa da un killer mentre dormiva nel letto di Rocco. Costretto a scavare nel proprio passato il vicequestore cercherà di chiudere il cerchio una volta per tutte.
«Mettilo agli atti, Italo. In una notte di maggio, alle ore una e dieci, al vicequestore Rocco Schiavone piomba addosso una rottura di decimo grado!». Gli agenti del commissariato di Aosta, che stanno imparando a convivere con la scorza spinosa che ricopre il suo cuore ferito, scherzano con la classifica delle rotture del loro capo, in cima alla quale c’è sempre il caso su cui sta indagando. Ma Rocco è prostrato per davvero. Una donna è morta al posto suo, la fidanzata di un amico di Roma, «seccata» da qualcuno che voleva colpire lui. E quando esce dalla depressione si butta sulle tracce di quell’assassino tra Roma ed Aosta, scavando dolorosamente nel proprio passato, alla ricerca del motivo della vendetta, un viaggio nel tempo che è come una ferita che si apre su una piaga che non ha ancora smesso di sanguinare. Però le rotture sono solo cominciate: un altro cadavere archiviato all’inizio come infarto. Un altro viaggio che si inoltra stavolta nel presente dorato della città degli insospettabili.
In questo quarto romanzo, prosegue la serie dei polizieschi scabri, realistici e immersi nell’amara ironia di Rocco Schiavone.
Ma in realtà, attraverso le diverse avventure di un poliziotto politicamente scorretto, si svolge un unico racconto. Il racconto della vita di un uomo che si scontra con la impunita e pervasiva corruzione del privilegio sociale, nel disincanto assoluto dell’Italia d’oggi. Un personaggio brutale perché la tenerezza che lo anima sarebbe debolezza, incapace d’amare perché pieno di un amore totale per chi adesso è solo un fantasma, cinico perché la disonestà sembra aver vinto. Un personaggio di una verità e una profondità tali da sembrare che viva di vita propria.