Bruciare tutto – Walter Siti

Incipit Bruciare tutto


La tonaca incollata alle gambe, il cappotto nero a sei bottoni (in gergo, la “greca”) aperto svolazzante per la fretta e l’agitazione, scende controvento a lunghi passi il tratto in lieve pendenza che da piazza Gae Aulenti porta al Bosco Verticale. Il cuore gli batte forte, ancora, per quel che è accaduto e quello che s’è trovato a fare (“che Dio mi perdoni”) spinto da una forza che non era la sua. I preti non hanno storia, lo pensa da anni e soprattutto ora che un pezzetto di cronaca gli si è abbattuto addosso esponendolo, come si dice orribilmente, “alla ribalta”. L’avvenimento: già questo è eccessivo, vedrai i giornali domani si scateneranno, mi chiameranno il piccolo padre Kolbe o troiate anche più umilianti, vuoi smetterla, la carità è un’altra cosa. I preti non hanno storia, la loro anamnesi psichica è la vita eterna.

Incipit tratto da:
Titolo: Bruciare tutto
Autore: Walter Siti
Casa editrice: Rizzoli

Libri di Walter Siti

Copertina di Bruciare tutto di Walter Siti

Quarta di copertina / Trama

A chi apparteniamo? A quale legge ubbidiamo? Per un prete che significa, davvero, amare Dio? Questo si chiede don Leo nelle sue giornate divise tra oratorio, mensa dei poveri (che sono sempre di più anche nella Milano del nuovo skyline da bere e da mangiare), ripetizioni ai bambini in difficoltà, messe celebrate con confratelli molto diversi da lui. Un prete è un uomo mangiato, potato come una vigna; la vita privata di un prete sono gli altri e don Leo lo sa bene, mentre cerca risposte in un dialogo con un Dio che lo spia e lo ascolta dalla sua Onnipotenza ma risponde a strappi, con frasi ambigue e talvolta dispettose. Un Dio che sembra non riuscire mai a liberarsi dall’ombra del suo Avversario.In un’epoca in cui la sottomissione a Dio è diventata un tema geopolitico, Walter Siti scrive un romanzo che stordisce e lascia nudi di fronte al dolore e alle domande sul senso profondo della fede e del tempo che viviamo. Se è vero che siamo passati dall’epoca del desiderio a quella del bisogno, questo romanzo brucia tutto perché non tralascia nessun eccesso o contraddizione: l’assenza dei padri, la bellezza di chi sa ancora sperare, l’amore per corpi troppo nuovi. Non c’è pietà ma profonda, intima pietas. Siti per la prima volta non partecipa come personaggio alla storia e lo fa con il suo libro più intenso, aperto, libero.Si può scrivere un grande romanzo su Dio senza fidarsi di lui, senza credere alla sua esistenza, e allo stesso tempo dare vita al religioso più vero e credibile dal Prete bello di Parise? Al lettore la risposta.
(Ed. Rizzoli)

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