La guerra della fine del mondo – Mario Vargas Llosa

L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo.

Incipit La guerra della fine del mondo

L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo. Calzava sandali da pastore e la tunica viola che gli ricadeva sul corpo rammentava l’abito di quei missionari che, di tanto in tanto, si recavano nei villaggi del sertao a battezzare folle di bambini e a sposare le coppie irregolari. Era impossibile conoscerne l’età, la provenienza, la storia, ma c’era qualcosa nel suo aspetto quieto, nelle sue abitudini frugali, nella sua imperturbabile serietà che, prima ancora che cominciasse a dar consigli, attraeva la gente.

Incipit tratto da:
Titolo: La guerra della fine del mondo
Autore: Mario Vargas Llosa
Traduzione: Angelo Morino
Titolo originale: La guerra del fin del mundo
Casa editrice: Einaudi

Libri di Mario Vargas Llosa

Copertina La guerra della fine del mondo di Mario Vargas Llosa

Incipit La guerra del fin del mundo

El hombre era alto y tan flaco que parecía siempre de perfil. Su piel era oscura, sus huesos prominentes y sus ojos ardían con fuego perpetuo. Calzaba sandalias de pastor y la túnica morada que le caía sobre el cuerpo recordaba el hábito de esos misioneros que, de cuando en cuando, visitaban los pueblos del sertón bautizando muchedumbres de niños y casando a las parejas amancebadas. Era imposible saber su edad, su procedencia, su historia, pero algo había en su facha tranquila, en sus costumbres frugales, en su imperturbable seriedad que, aun antes de que diera consejos, atraía a las gentes.

Incipit tratto da:
Título : La guerra del fin del mundo
Autor : Mario Vargas Llosa
Editor : Alfaguara
Lengua : Español

Quarta di copertina / Trama

Alla fine dell’Ottocento, nel Nordeste del Brasile, appare una strana figura di santo e di profeta – «le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo» – che attira intorno a sé migliaia di persone sbandate e vinte dalle ingiustizie della vita. Così comincia la storia memorabile della piccola e remota Canudos, solitario avamposto contro l’immenso Brasile e incontaminato luogo di pace, che sarà raso al suolo e cancellato dal nuovo governo repubblicano. Raccontando «cose attuali, concrete, quotidiane, inevitabili come la fine del mondo e il giudizio universale», Vargas Llosa ricrea uno dei più tragici episodi della storia dell’America Latina, facendone un romanzo e una saga di forte intensità, specchio realistico e insieme fantastico delle crudeltà, speranze e illusioni dell’uomo. A cura di Angelo Morino.
(Ed. Einaudi)

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