Almeno il cappello – Andrea Vitali

Incipit Almeno il cappello – Andrea Vitali

Incipit Almeno il cappello

La domenica 9 ottobre 1927 Mussolini inaugurava a Roma la prima mostra del grano. Il giorno dopo, lunedì, Evelindo Nasazzi, a Dervio, metteva sottoterra Animella Carlini, quarantasei anni, la sua prima moglie.
Un funerale squallido, poca gente al corteo, ancora meno al cimitero, celebrato in tarda mattinata sotto un cielo di nuvole e contornato da un’atmosfera festosa.

Incipit tratto da:
Titolo: Almeno il cappello
Autore: Andrea Vitali
Casa editrice: Garzanti
Qui è possibile leggere le prime pagine di Almeno il cappello

Almeno il cappello - Andrea Vitali

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Risvolto di copertina / Trama

Savoia, c’è solo la scalcagnata fanfara guidata dal maestro Zaccaria Vergottini, prima cornetta e direttore. Un organico di otto elementi che fa sfigurare l’intero paese, anche se nel gruppetto svetta il virtuoso del bombardino, Lindo Nasazzi, fresco vedovo alle prese con la giovane e robusta seconda moglie Noemi.
Per dare alla città un Corpo Musicale degno di questo nome ci vuole un uomo di polso, un visionario che sappia però districarsi nelle trame e nelle inerzie della politica e della burocrazia, che riesca a metter d’accordo il podestà Parpaiola, il segretario comunale Fainetti, il segretario della locale sezione del partito Bongioanni, il parroco e tutti i notabili della zona.
Un insieme di imprevedibili circostanze – assai fortunato per alcuni, e invece piuttosto sfortunato per altri – può forse portare verso Bellano il ragionier Onorato Geminazzi, che vive sull’altra sponda del lago, a Menaggio, con la consorte Estenuata e la numerosa prole.
Almeno il cappello racconta la gloriosa avventura del Corpo Musicale Bellanese, le mille difficoltà dell’impresa e la determinazione di chi volle farsene artefice. A ritmo di valzer e mazurca, con il contorno di marcette e inni, Andrea Vitali s’inventa un’altra storia tutta italiana, fatta di furbizie e sogni, ripicche e generosità, pettegolezzi e amori. E la scrive con la passione per l’intrigo, il brio e il buonumore, la verità e la semplicità che servono per farci capire la ricchezza e gli imprevisti che punteggiano tutte le nostre vite.
(Ed. Garzanti 2009)