Anime oneste – Grazia Deledda

Incipit Anime oneste

Dopo la morte della vecchia donna Anna, sistemati gli affari, Paolo Velèna prese con sé la piccola nipote e, com’era stabilito, la condusse ad Orolà, presso la sua famiglia.
Orolà è una piccola sotto-prefettura sarda, nella provincia di Sassari. Città fiorentissima sotto i Romani, decaduta poi per le scorrerie dei Saraceni, risorse sotto il dominio dei Barisone, giudici o re di Torres, e si mantenne forte sino all’abolizione dei feudi in Sardegna, avvenuta nella prima metà di questo secolo.
Nel censimento delle popolazioni sarde, fatto da Arrius, illustre ploaghese che visitò le 42 città dell’isola ai tempi del console Marco Tullio Cicerone (116-43 a. C), Orolà figurava per centomila abitanti, tra l’urbe, i castelli e i villaggi sottoposti, e Antonino di Tharros, nella relazione dei saccheggi saraceni, parla di grandi vestigi lasciati dai Romani in Orolà, fra cui magnifiche terme, costruite sotto il pretore M. Azio Balbo. Al presente Orolà non conserva alcun ricordo della dominazione romana, tranne che nel dialetto latino, e i suoi abitanti sono appena sei o sette mila. Il suo solo monumento è Santa Croce, vecchia chiesa pisana del 1100, con affreschi del Mugano, pittore sardo del secolo XVII.

Incipit tratto da:
Titolo: Anime oneste
Autrice: Grazia Deledda
Casa editrice: Cogliati

Libri di Grazia Deledda

Anime oneste di Grazia Deledda

Quarta di copertina / Trama

La Grazia Deledda degli esordi è una scrittrice che nelle sue prime opere offre già un affresco delle qualità che la porteranno a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1926. In questo romanzo ci trasporta nella Sardegna della fine dell’Ottocento alle prese con una famiglia patriarcale. I protagonisti sono Anna Malvas e Sebastiano Velena, una nobildonna e un agricoltore che attraverso l’amore e la cura verso la terra cercano di fare nuovamente sbocciare un’isola che spesso viene depredata e offesa ma che non si arrende mai. È una storia pacata, misurata, che ci permette di comprendere i meccanismi della società sarda alla fine del diciannovesimo secolo attraverso la descrizione minuziosa dei paesaggi, della campagna, dei sentimenti e del rispetto nei confronti verso le proprie radici.
(Ed. Fermento)

Bibliografia e cronologia opere di Grazia Deledda