L’altra Eszter – Magda Szabó

Sarei voluta uscire prima stamattina, ma dovevo aspettare Gyurica, e sai che lui è perennemente in ritardo.

Incipit L’altra Eszter

Sarei voluta uscire prima stamattina, ma dovevo aspettare Gyurica, e sai che lui è perennemente in ritardo. Avevo detto che sarebbe arrivato per le nove, ma quando l’ho visto entrare dal portone erano ormai le undici passate. Tutti hanno creduto che Gyurica fosse un educatore del popolo o un rappresentante di riviste, nonostante avesse la borsa da medico in mano. Si è fermato al centro del cortile, strizzando gli occhi in cerca del numero 39, dove era stato chiamato; le donne del ballatoio, vedendolo arrivare, sono velocemente rientrate in casa chiudendosi le porte alle spalle. Quando ci ha trovate aveva il fiatone, si è teso la fronte e ha chiesto a Gizike un bicchiere d’acqua. Riguardo al mio piede, ha detto che non era nulla di grave, dovevo solo fare degli impacchi ed evitare di camminare troppo.

Incipit tratto da:
Titolo: L’altra Eszter
Autrice: Magda Szabó
Traduzione: Bruno Ventavoli
Titolo originale: Az őz
Casa editrice: Einaudi

Libri di Magda Szabó

Copertine di L’altra Eszter di Magda Szabó

Quarta di copertina / Trama

È un lungo sfogo, crudele e pieno di astio, quello con cui Eszter, fra le più affermate attrici teatrali nell’Ungheria del secondo dopoguerra, si rivolge a Lorinc, il grande amore della sua vita. Astio che ha motivazioni antiche perché Eszter è figlia di due persone legate da una passione profonda, ma proprio per questo esclusiva ed escludente; perché pur di origini aristocratiche e di vecchia cultura mitteleuropea la famiglia è poverissima e lei subisce tutte le frustrazioni legate a questa condizione; perché, infine, la sua compagna di scuola e di giochi è Angéla Graff, incarnazione di tutto ciò che lei non è – bella, amabile e soave – e di tutto ciò che non può avere: una famiglia ricca e armoniosa, un fratello eroe, vestiti decenti, scarpe comode (non quelle tagliate in punta ereditate dalla zia Irma). È su Angéla che si concentrano l’odio e la gelosia di Eszter: sentimenti tanto radicati da indurla a compiere azioni moralmente inaccettabili, come quando dal giardino della compagna porta via un giovane capriolo da lei teneramente amato e ne provoca – chi sa quanto inavvertitamente – la morte.
Sarà così per tutta la vita: perché quando Eszter, ormai famosa, si innamora, lo farà proprio del marito della candida Angéla che non comprende niente, non vede niente, non si accorge neanche per un istante come la sua «amica» provi l’incessante bisogno di vederla soffrire e non riesca a reprimere il desiderio di ucciderla.
Straordinario quadro clinico di un gelosia incurabile, L’altra Eszter – che è del 1959 – anticipa tutti i temi che faranno di Magda Szabó una delle grandi scrittrici europee contemporanee.
(Ed. Einaudi; SuperCoralli)

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