Bar sport duemila – Stefano Benni

Incipit Bar sport duemila

PSICOPATOLOGIA DEL BANCONE DA BAR
Una strana e contagiosa malattia ha iniziato a colpire i bar e i locali pubblici verso la fine degli anni settanta: il suo nome è “sindrome del bancone”, o megalobancomania. Questa sindrome porta a cambiare ossessivamente il bancone del bar ogni quattro-cinque anni. E ogni volta il bancone diventa più grande, più scomodo ed esteticamente incomprensibile. Si possono così incontrare, in piccoli bar di paese, dei monoliti di alabastro nero del peso di dieci tonnellate, portati lì da non si sa quale astronave. Parimenti dei bellissimi banconi di legno perfettamente funzionanti vengono sostituiti con banconi a “esse”, a labirinto, pralinati con lapislazzuli, in materiali che vanno dalla bachelite arancione al vetro blindato. Gli stili passano dal rococò-maya al neo-torronico bugnato, dal liberty-linoleum al Barbie-Goodzilla, dal Cheope-Chippendale al post-Benito, dal gotico-zotico al Luigi-X-Files, dall’assiro-bullonese al techno-etrusco, in una gamma di orrori mineralogici e geometrici senza limiti di spesa, di tonnellaggio e di vergogna. Ecco alcuni dei più strabilianti.

Incipit tratto da:
Titolo: Bar sport duemila
Autore: Stefano Benni
Casa editrice: Feltrinelli

Libri di Stefano Benni

Copertine di Bar sport duemila di Stefano Benni

Quarta di copertina / Trama

Bar Sport riapre i battenti, ma non è più quello di una volta. I vecchi volti si sono mescolati a facce nuove: avventori e avventurieri, mostri e mostriciattoli di un’altra Italia. Nel Bar Fico vengono esposte solo brioche invisibili ad occhio nudo da scegliere col microscopio; nessun cliente mostra più un colorito naturale: solo visi abbronzatissimi, nelle più varie tonalità che vanno dall’albicocca al vitel tonné; ovunque squillano i cellulari, rombano i motori e i banconi sono preda ghiotta del delirio stilistico dei designer. Sopravvivono però ancora le maniere ruvide dei baristi all’antica, i cocktail assassini, le toilette irraggiungibili, la minacciosa torta Palugona. E fra un mondo e l’altro si snodano le molte storie da bar: quella del sassofonista cieco Elmo Buonavista innamorato della bella Sweet Misery; quella della video-battaglia di nonno Amedeo contro i Booz; quella di Gaetano mai apparso in televisione; e poi ancora del piccolo Krapfen di Schwartzbruck Franz, dei tre strani Re Magi e di Capitan Carabus… In Bar Sport Duemila c’è posto per tutti. Cosa aspettate ad entrare?
(Ed. Universale Economica Feltrinelli)

Cronologia opere e bibliografia di Stefano Benni