Bar Sport – Stefano Benni

L’uomo primitivo non conosceva il bar.

Incipit Bar Sport

L’uomo primitivo non conosceva il bar. Quando la mattina si alzava, nella sua caverna, egli avvertiva subito un forte desiderio di caffè. Ma il caffè non era ancora stato inventato e l’uomo primitivo aggrottava la fronte, assumendo la caratteristica espressione scimmiesca. Non c’erano neanche bar. Gli scapoli, la sera, si trovavano in qualche grotta, si mettevano in semi-cerchio e si scambiavano botte di clava in testa secondo un preciso rituale. Era un divertimento molto rozzo, e presto passò di moda. Allora gli uomini primitivi cominciarono a riunirsi in caverne e a farsi sui muri delle caricature, che tra di loro chiamavano scherzosamente graffiti paleolitici. Ma questo primo tentativo di bar fu un fallimento. Non esistevano la moviola, il vistoso sgambetto, il secco rasoterra, il dribbling ubriacante e l’arbitraggio scandaloso, e la conversazione languiva in rutti e grugniti.

Incipit tratto da:
Titolo: Bar Sport
Autore: Stefano Benni
Casa editrice: Mondadori

Libri di Stefano Benni

Copertina di Bar Sport di Stefano Benni

Quarta di copertina / Trama

Il Bar Sport non è un pubblico esercizio.
È un collettivo aperto, un continente, una galassia.
Certo, ha i suoi pericoli. C’è il krapfen ’67 che attende in agguato nella bacheca, con la sua crema micidiale come gorgonzola. C’è il caffè lungo alla tedesca, con la terribile schiumina da mare inquinato e il bacherozzo sul materassino. C’è l’Astuta Cassiera, che come resto delle vostre diecimila vi snocciolerà un sorriso, un non-ho-spiccioli, un Campari, un campari, tre biglietti del tram e duecentotrenta caramelle, quasi tutte al rabarbaro. C’è il tecnico del calcio ansioso di sapere se non vi spaventa che il Toro insidi la Vecchia Signora e che Rivera abbia fondo atletico. E poi raffiche di flipper, whisky annacquati, attaccabottoni a presa rapidi, schedine a mezzo col sistemino sicuro, pescatori che mimano e non si capisce se è Moby Dick o una domenica sul Marecchia, e il nonno che dice ma voi l’avete mai visto Coppi sulla bicicletta, e il playboy che dice ma voi l’avete mai vista la lattaia sulla bicicletta, e il poveretto che dice ma voi l’avete vista la mia bicicletta, era qui davanti un momento fa.
Comunque, vale la pena di fare un salto dentro.
(Ed. Mondadori, Oscar 1979)

Bibliografia e cronologia opere di Stefano Benni

Da questo romanzo il film Bar Sport per la regia di Massimo Martelli (2011)